Didattica più efficace e nuovi spazi a Lettere

Dopo avere ridotto, con l’applicazione del “Nuovissimo Ordinamento”, molti dei problemi legati alla didattica, la Facoltà di Lettere della Federico II si affaccia al nuovo anno accademico con l’intenzione di risolvere almeno in parte anche i problemi legati alla storica carenza di strutture. Quest’anno infatti sono giunti al culmine una serie di processi convergenti: dall’apertura della nuova sede della Biblioteca a piazza Bellini, che ha significato una conseguente liberazione di diversi spazi nella sede centrale in via Porta di Massa, alla ristrutturazione, dopo anni di attesa, dell’aula informatica per gli studenti nel seminterrato, al progetto di recupero delle aule adiacenti, spazi preziosi sia per la didattica che per lo studio. Infine, anche a Lettere, come in altre Facoltà, è arrivato il wi-fi.
Rimane intanto invariata l’offerta formativa: affianco ai Corsi di Laurea tradizionali come Lettere Classiche e Moderne, Filosofia, Storia, sono ormai consolidati anche percorsi formativi come Beni Culturali, Archeologia, Lingue, Psicologia e Scienze del Servizio Sociale, che arricchiscono lo spettro delle discipline afferenti alla Facoltà.
Eppure qualcosa è cambiato. “Abbiamo tracciato un bilancio del primo anno di applicazione del Nuovissimo ordinamento, con una indagine su tutti i Corsi di Laurea – spiega il Preside di Lettere, prof. Arturo De Vivo – e già dai primi risultati parziali si evince che il ritmo di lavoro dei nostri studenti sembra essere cambiato. Il fatto di avere abbandonato un numero eccessivo di esami in favore di prove più ampie permette di tenere corsi più distesi, con verifiche intercorso più credibili; aumenta la possibilità di frequenza e sono abbreviati i tempi di conseguimento della laurea”. 
Il cambiamento più rilevante in termini di strutture è stato invece il trasloco della Biblioteca, la cui nuova sede di piazza Bellini è stata finalmente aperta al pubblico a gennaio 2009. Oltre ad una nuova sede ampia e funzionale, per quanto distaccata, in un complesso notevole anche dal punto di vista monumentale, la Facoltà ha guadagnato dal trasloco anche la liberazione di ampi spazi a Porta di Massa. Un primo progetto di ristrutturazione approvato finora prevede di ricavarne almeno 4 nuove aule, da dedicare in parte alla didattica e in parte allo studio. A questo si aggiungerà il necessario recupero di quegli ambienti già disponibili ma poco o male utilizzati: il primo passo è stata la ristrutturazione dell’aula multimediale, con 30 nuove postazioni computer per gli studenti. Una ristrutturazione che, spiega il Preside, “può fare da volano per la rivalutazione dell’intera area seminterrata”, dove rimangono da recuperare anche un’aula per la didattica da ben 200 posti e gli adiacenti spazi per lo studio. Nuovi spazi che complessivamente porteranno ad “un salto di qualità per la didattica”, sostiene il Preside, riducendo i disagi per gli studenti, già attenuati quest’anno con l’utilizzo delle aule a via Mezzocannone.  
Dopo la didattica e le strutture, l’ultimo nodo da affrontare per la Facoltà di Lettere rimane l’inserimento dei suoi studenti nel mercato del lavoro. “A livello nazionale gli studenti valutano molto positivamente la didattica delle Facoltà letterarie, eppure pochi riconfermerebbero la loro scelta, come emerge da un recente servizio sul Sole 24 Ore”, osserva De Vivo. Uno dei più grandi problemi di tutte le Facoltà umanistiche rimane infatti quello dell’occupazione, peggiorato ulteriormente dal blocco delle Scuole di Specializzazione per l’insegnamento.  
Corso di Latino on-line
Nel caso specifico di Lettere della Federico II, secondo il Preside si può parlare anche di uno scarso arricchimento del percorso didattico con elementi collaterali come l’informatica, le lingue, i  tirocini, la teledidattica. “Gli studenti di Lettere sono tra i più dinamici sul mercato del lavoro, ma devono essere messi nelle condizioni di sfruttare in pieno le loro potenzialità”.
Per quanto riguarda la teledidattica, ad esempio, quest’anno sono stati dieci gli insegnamenti della Facoltà di Lettere disponibili in modalità e-learning sulla piattaforma di ateneo “Federica” (www.federica.unina.it); l’anno prossimo saranno almeno venti, e tra gli altri, annuncia il Preside, “verrà messo a disposizione degli studenti anche un corso di latino di base in modalità e-learning al quale potranno accedere tutti quelli che ne sentiranno il bisogno, nei tempi e modi scelti dal singolo studente”. Un sostegno in più per chi ha studiato poco o male il latino al liceo, del tutto facoltativo, che non prevede né debiti né crediti aggiuntivi. Per aiutare gli studenti a valutare le proprie conoscenze anche quest’anno all’atto dell’iscrizione ci sarà un test da compilare, senza alcun risultato selettivo o valutativo.
Rimangono da potenziare quindi tutte le aperture verso l’esterno: come l’Erasmus – “i posti disponibili per partire sono spesso più di quelli richiesti dagli studenti”, dice il Preside – e i tirocini, non previsti obbligatoriamente nei piani di studi ma sempre più richiesti anche dagli studenti dei Corsi più tradizionali – “in un anno siamo passati da 40 a 100 richieste”, conferma De Vivo. “Se l’insegnamento raggiunge, quindi, già margini di gradimento del 90%, in base alle valutazioni compiute dagli studenti ogni semestre”, continua il Preside, “la sfida è puntare al miglioramento delle altre componenti che possono arricchire il percorso formativo”. Anche perché, nonostante le difficoltà dettate dal contesto campano, è vero che i laureati di Lettere sono spesso occupati in settori anche diversi dall’insegnamento. “Un mio laureato in Latino ad esempio lavora al Sole 24 ore – racconta De Vivo. “Un altro, laureato in Lettere classiche, è direttore di banca. Altri sono in case editrici… Ma, invece di lasciare tutto all’iniziativa e alla bravura del singolo, è necessario istituzionalizzare alcune di queste aperture a settori diversi”.
 
I servizi sulla Facoltà di Lettere sono a cura di Viola Sarnelli
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