Aule, mense e trasporti: le priorità

Dopo circa due mesi dallo svolgimento delle elezioni universitarie, finalmente è stato pubblicato il documento ufficiale con cui sono stati proclamati gli eletti all’interno del Consiglio degli Studenti, l’organo di rappresentanza consultivo che opera a livello d’Ateneo. Confluiscono nel parlamentino studenti provenienti dai vari Dipartimenti della Seconda Università, con lo scopo di creare una sintesi della comunità accademica e portare le istanze dei diversi Corsi all’attenzione di tutti. 
Tra gli eletti c’è Gianni Conte, studente di Ingegneria Elettronica di Villa di Briano, del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione: “Gli studenti che mi hanno eletto si aspettano una svolta per tanti piccoli problemi che interessano il nostro Dipartimento. In questo momento non è possibile fare fotocopie all’interno delle sedi, né c’è una cartolibreria. Una nostra idea è quella di premere per una fotocopiatrice in cui si possa inserire la propria chiavetta usb, oppure un distributore di cancelleria. Sono piccole cose che migliorerebbero moltissimo la qualità della vita studentesca, anche se il Dipartimento non funziona male”. Al centro della sua visione c’è la vita del singolo studente di Ingegneria, che spesso trascorre tutta la giornata nelle sedi del Dipartimento: “Abbiamo anche l’esigenza di avere una mensa. Adesso chi studia all’Aulario, invece, deve spostarsi ad ora di pranzo per andare a comprare un panino. Una proposta in tal senso è  già stata presentata al Presidente della Scuola Politecnica delle Scienze di base, e che ovviamente presenterò anche il prima possibile al Consiglio degli Studenti”. Dallo stesso Dipartimento proviene Francesco Salve, il consigliere ad aver ottenuto il maggior numero di preferenze in queste elezioni: “Noi accogliamo tantissime persone provenienti sia dal casertano che dal napoletano, e raggiungere la sede è molto difficile. Questo è un tema da portare a livello di Ateneo, dove possiamo interfacciarci direttamente col Rettore, figura che può avere un’influenza diretta sulle istituzioni”. Il tema dei trasporti sembra essere il problema condiviso in maniera più ampia dagli studenti della Seconda Università, le cui sedi sono sparse principalmente per il territorio casertano. Michele Esposito, al secondo anno di Giurisprudenza, porterà testimonianza dei disagi di chi vive l’Aulario di Santa Maria Capua Vetere: “Io sono di San Cipriano e per arrivare con i mezzi pubblici all’università dovrei recarmi prima ad Aversa, poi cambiare per Caserta ed infine prendere un mezzo per Santa Maria: un giro incredibile. Ecco perché abbiamo già presentato al Rettore questo problema dei trasporti, e con Università dei Valori ci stiamo attivando a tutti i livelli per risolverlo. Magari pressando per creare una linea ad hoc, non so. Ci sono anche studenti che vengono da comuni più lontani, come Orta di Atella o Acerra”. “Abbiamo organizzato un tavolo di concertazione per il dieci febbraio. Faremo sedere insieme il Rettore e l’Assessore regionale ai trasporti pubblici Vetrella”. È Alessandro Maffei che parla, ventunenne, al terzo anno di Giurisprudenza, anche lui eletto con la stessa associazione di Michele: “Un’altra cosa che abbiamo chiesto è l’istituzione di più appelli per i fuori corso. Da noi ce ne sono molti, e pagano tasse anche parecchio alte. Vedremo cosa fare, ma i docenti sono un po’ restii”. Per Alessandro, però, il Dipartimento nonostante tutto resta un’ottima scelta per i nuovi studenti: “Specialmente adesso che abbiamo ottimizzato l’offerta formativa. La riduzione del numero di esami ha reso sicuramente Giurisprudenza una scelta più appetibile”.
Anche il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (DISTABIF) ha ottenuto una sua rappresentanza. È uno studente di Farmacia. Si chiama Federico Barrino: “Problemi evidenti nel nostro Dipartimento non ce ne sono, perché fortunatamente lavoriamo da tempo con l’associazione PharmaSun e risolviamo qualunque problema di volta in volta nel giro di poche ore”. Un disagio importante però è quello rappresentato dalla segreteria: “Non è una cosa che compete l’organismo, ma proveremo a fare pressioni. Il disagio però è grande: abbiamo una segreteria aperta tre giorni alla settimana con due sportelli, e noi siamo circa 3000 studenti al DISTABIF. Ogni volta ci sono file lunghissime”.
Raffaella Rivetti, 26 anni, di San Felice a Cancello, è l’unica eletta di Scienze Politiche: “È un Dipartimento piccolo, che viene un po’ dimenticato dal resto del mondo. La mia candidatura ha avuto anche il senso di riuscire ad arrivare con la nostra voce in capo all’Ateneo”. Ma per ottenere cosa? “Abbiamo il problema della mensa, quello dell’aula studio, ma sono tutti problemi che stiamo già affrontando da tempo in accordo con il Direttore. In generale nel mio Dipartimento si respira un clima positivo, familiare. Sinceramente, non viviamo il disagio che si respira altrove, né ci disturba la convivenza con Psicologia, anche perché gli uffici amministrativi compiono un lavoro egregio nell’incastrare tutto. È un Dipartimento che consiglierei a chiunque, e io sono una studentessa che vive l’università dal lunedì al venerdì, quindi chi meglio di me può dirlo”. 
Un’esperienza largamente positiva, che però non è esattamente condivisa da chi viene da Psicologia, come Carlo Viscovo, eletto con Libera SUN, ventitreenne di Salerno che sta per conseguire la Laurea Triennale: “Il disagio strutturale rappresenta il problema per eccellenza del mio Dipartimento. Non avere una sede significa non avere un’identità, non avere la possibilità di formare una comunità. Con Scienze Politiche siamo vicini di casa, ma nella sede di viale Ellittico abbiamo principalmente gli uffici. Le aule per le lezioni sono nel Dipartimento di Matematica, e spesso non abbiamo aule studio disponibili. E noi, da soli, abbiamo circa 3000 studenti. Nonostante ciò, siamo il Dipartimento che ha meno servizi: non abbiamo laboratori adeguati, non abbiamo spazi dove studiare e spesso l’enorme affluenza nei luoghi che occupiamo ci fa andare oltre i limiti di sicurezza”. Quello di Psicologia è un problema storico, ma è possibile fare qualcosa come eletto nel Consiglio degli Studenti? “Sono sicuro che in qualche modo la rappresentanza possa incidere, se non altro per la rete di rapporti che si va a formare. Ho intenzione di innestare questo mandato all’interno della voglia di cambiare che è arrivata col nuovo Rettore e con la nuova dirigenza. Sono convinto che sfruttando questo, e anche i buoni rapporti del Dipartimento con la nuova governance, si possa riuscire ad ottenere qualcosa”. I problemi strutturali sono un altro fil rouge che lega tutto l’Ateneo. Jacopo Cantone, eletto con Collaborazione per lo sviluppo, viene da Medicina, dove ci si trova in estrema difficoltà: “A seguito dei recenti ricorsi, siamo passati a 600 studenti solo per il primo anno, e sicuramente si sentono tutti nonostante il buon lavoro dei professori e del Presidente. I disagi della struttura sono importanti. Basti pensare che per un periodo ci sono state perdite d’acqua in occasione delle giornate piovose! Speriamo di muovere qualcosa nel Consiglio”.
Valerio Casanova
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