Perché ti iscrivi a Filosofia?”. È la domanda che più spesso viene posta a uno studente liceale in procinto di effettuare la scelta che condizionerà il suo futuro. La stessa posta a suo tempo al prof. Domenico Conte, che è stato Presidente del Corso di Laurea Specialistico in Filosofia. La risposta la fornisce alla presentazione dei Corsi di Studio Triennale e Magistrale del 21 maggio: “perché non c’è niente di meglio da fare – e un po’ ci credevo. Penso che oggi si potrebbe dare nuovamente la stessa risposta per la bellezza e l’importanza di questi studi, ma anche l’utilità. La Filosofia permette infatti di entrare in possesso di strumenti utili alla comprensione della realtà”. Lo studio della Filosofia non si può scindere dal luogo deputato a quest’ultimo, l’Università: “che non deve supplire le carenze della scuola, ma garantire un percorso all’altezza delle aspettative. Con Universitas Scholarium in latino medievale si indicava la corporazione universale dove gli studenti pagavano gli insegnanti per essere formati. Lo stesso Rettore era uno studente”. Alla domanda ‘si può studiare Filosofia a Napoli, alla Federico II?’, risponde: “Sì. Non solo perché Napoli è la città di Bruno, Campanella, Croce, Tommaso D’Aquino, dove anche le pietre parlano di filosofia, ma più che mai perché il nostro Dipartimento, tra i più importanti in Italia, è un Dipartimento di Studi Umanistici che hanno un ruolo determinante nella società”. Conclude con un invito: “qualora decidiate di iscrivervi a Filosofia, sfruttate al massimo le potenzialità che questi studi vi possono offrire e non rimarrete delusi”. Si riallaccia la Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale Renata Viti Cavaliere, partendo dalla denominazione dei Corsi di Studi Triennale e Specialistico: “ci fu un ampio dibattito sulla scelta del nome. La spuntò la semplice Filosofia, poiché non indica una sola direzione, ma una relazione con discipline molto differenti tra loro. Non miriamo ad un astratto metodologismo o funzionalismo, ma vogliamo preparare ad affrontare la complessità dei nostri tempi con autonomia di giudizio, capacità di discernimento e autoesame”. Lo studente dovrà acquisire una linea di ricerca attraverso la filosofia pratica o morale: “al momento abbiamo tre percorsi alla Magistrale: storiografico, teoretico, etico-politico. Gli sbocchi professionali sono legati al settore biblioteche, conservazione in ambito museale, e prevalentemente insegnamento, dove saper insegnare vuol dire aver voglia di continuare ad imparare”.
Dà la sua definizione di Filosofia anche la Coordinatrice del Corso di Laurea Triennale Valeria Sorge: “se tutti la considerassero come atteggiamento critico, non si chiuderebbe nella sua autoreferenzialità. La Triennale serve a riunire le diverse anime della materia. Non è un sapere specialistico, ma un luogo dove sviluppare l’introspezione, la vis dialettica. Socrate lascia il tribunale dal quale è stato condannato dicendo ai giudici ‘so bene dove vado e che non mi accadrà niente di male, ma voi dove andate?’. Hegel dice che il momento migliore della filosofia è quello di crisi, dove la sue sconfitte sono state quelle di tutti”. Interrogarsi dunque è uno degli scopi principali della materia. Si rivolge quindi agli studenti presenti: “la vis interrogandi che vi ha spinto a scegliere questo percorso triennale deve mantenersi salda naturalmente alla Magistrale”.
Conclude l’incontro il Direttore del Dipartimento Edoardo Massimilla rispondendo ad uno studente che chiede il motivo della presenza nel piano di studi, su carta, degli insegnamenti di psicologia e sociologia e la loro assenza di fatto: “viviamo un attacco all’Università, in questi anni, che utilizza tutti i mezzi. Al centro vi è una campagna denigratoria. Il gioco mediatico si è riversato sulla Federico II nel 2013, quando abbiamo subìto il 6% del turnover. La situazione ora sta migliorando, ma dovremo raggiungere il 100%. Non sarà facile e ci confronteremo spesso con problemi burocratici, che in tal caso hanno portato a far tacere i due corsi”.
Dà la sua definizione di Filosofia anche la Coordinatrice del Corso di Laurea Triennale Valeria Sorge: “se tutti la considerassero come atteggiamento critico, non si chiuderebbe nella sua autoreferenzialità. La Triennale serve a riunire le diverse anime della materia. Non è un sapere specialistico, ma un luogo dove sviluppare l’introspezione, la vis dialettica. Socrate lascia il tribunale dal quale è stato condannato dicendo ai giudici ‘so bene dove vado e che non mi accadrà niente di male, ma voi dove andate?’. Hegel dice che il momento migliore della filosofia è quello di crisi, dove la sue sconfitte sono state quelle di tutti”. Interrogarsi dunque è uno degli scopi principali della materia. Si rivolge quindi agli studenti presenti: “la vis interrogandi che vi ha spinto a scegliere questo percorso triennale deve mantenersi salda naturalmente alla Magistrale”.
Conclude l’incontro il Direttore del Dipartimento Edoardo Massimilla rispondendo ad uno studente che chiede il motivo della presenza nel piano di studi, su carta, degli insegnamenti di psicologia e sociologia e la loro assenza di fatto: “viviamo un attacco all’Università, in questi anni, che utilizza tutti i mezzi. Al centro vi è una campagna denigratoria. Il gioco mediatico si è riversato sulla Federico II nel 2013, quando abbiamo subìto il 6% del turnover. La situazione ora sta migliorando, ma dovremo raggiungere il 100%. Non sarà facile e ci confronteremo spesso con problemi burocratici, che in tal caso hanno portato a far tacere i due corsi”.