Biotecnologie a rischio

Proprio mentre andiamo in stampa, le 27 proposte dei nuovi Dipartimenti della Federico II stanno passando al vaglio di Nucleo di Valutazione e Consiglio di Amministrazione per la ratifica finale, dopo l’approvazione ottenuta già negli scorsi due Senati Accademici. Le nascenti strutture si occuperanno di didattica e ricerca, così come voluto dalla Riforma, prendendo il posto delle vecchie Facoltà.
I Dipartimenti saranno raccolti in quattro Scuole, come indicato nello Statuto di Ateneo, attorno alle quali si stanno aggregando le aree scientifico disciplinari affini, prendendo, così, il posto degli attuali Poli.
Le quattro Scuole
La Scuola di Medicina conterà sei Dipartimenti, “nati dall’aggregazione di quelli attuali e che comprendono tutto il personale docente e ricercatore ad esso afferente”, spiega il Preside Franco Rengo. Dall’aggregazione del Dipartimento di Architettura, dei cinque Dipartimenti di Scienze e dei cinque di Ingegneria nasce invece la Scuola Politecnica e delle Scienze di base. La Scuola di Scienze Umane e Sociali comprenderà i nascenti Dipartimenti della Facoltà di Lettere e di Giurisprudenza, il Dipartimento di Economia, il Dipartimento di Scienze Politiche e il Dipartimento di Scienze Sociali. I Dipartimenti di Agraria, Farmacia, Veterinaria e probabilmente quello di Biotecnologie, fortemente in bilico, faranno capo, infine, alla Scuola delle Scienze e Tecnologie per la Vita.
“Sono molto preoccupato perché c’è un’esperienza scientifica lunga diciassette anni che rischia di morire qui – afferma Gennaro Piccialli, Preside di Scienze Biotecnologiche, le cui sorti si stanno decidendo proprio in queste ore – La costituzione del Dipartimento di Biotecnologie è ancora in forse, perché, nonostante ci siano i requisiti di legge per la sua costituzione come il numero minimo di docenti (hanno aderito in 60), non c’è volontà unanime in Ateneo di far continuare a vivere questa realtà. Vorrei ricordare che la nostra è stata la prima Facoltà di Scienze Biotecnologiche d’Italia, che ha formato il più alto numero di biotecnologi, ospitata in una struttura costata fior di milioni, con laboratori che vanno oltre l’attività didattica e con un gruppo di docenti riconosciuti a livello internazionale”. Piccialli, primo proponente del Dipartimento di Biotecnologie, sottolinea: “Gli studenti ci chiedono ogni giorno che fine faranno i nostri Corsi e io non ho risposte, se non quella che continuo ad essere fiducioso e convinto della bontà del nostro progetto”.
Consultazioni 
entro il
 15 novembre
La riserva si scioglierà al massimo entro la prima settimana di novembre, quando saranno con molta probabilità indette le prime elezioni per i Direttori dei nuovi Dipartimenti. Secondo la road map del Rettore, le elezioni si dovrebbero svolgere tra il 7 e l’8 novembre, ma sono in molti a pensare che si potrà slittare di una settimana. “L’ultima ratifica avverrà tra il 28 e il 29 di ottobre, quindi dopo l’istituzione ufficiale dei Dipartimenti si potranno indire le elezioni, da svolgersi al massimo entro il 15 novembre. Purtroppo la burocrazia in questi casi è un po’ complessa”, spiega il Preside di Agraria Paolo Masi. “Bisognerà, inoltre, anche aspettare che venga assegnato tutto il personale, perché oltre ai professori saranno anche i tecnici e gli amministrativi a dover votare per il nuovo Direttore – aggiunge il Preside di Medicina Rengo. Claudio Claudi, Preside di Architettura, ricorda che “i Dipartimenti dovranno comunque votare il bilancio preventivo e poi iniziare la loro attività entro il 1° gennaio 2013”.
Anche se le elezioni si avvicinano, c’è ancora riserbo sui nomi. Tranne quelle di alcuni Presidi di Facoltà che, in un’ottica di continuità, hanno deciso di candidarsi. “Ho deciso di presentare la mia candidatura perché si tratta di un qualcosa di completamente nuovo – annuncia Masi – Devo dire che non è stata una decisione semplice perché ho già dedicato 12 anni all’amministrazione dell’Ateneo. Inoltre, sono per il ricambio generazionale e certamente se mi avessero chiesto di ricandidarmi come Preside per un terzo mandato non l’avrei fatto: ormai quello che non sei riuscito a fare in sei anni, non lo potrai fare in nove”. Ma, aggiunge, “in questo caso si tratta di costituire una struttura del tutto nuova, che ha le prerogative di una Facoltà e di un Dipartimento nello stesso tempo. Quindi credo che la mia lunga esperienza possa aiutare a stabilire i nuovi equilibri e mettere in piedi questa nuova macchina amministrativa. Se verrò eletto mi fermerò, però, ad un solo mandato, perché poi ci vogliono forze nuove per continuare”.
Servizio Sociale 
afferirà a 
Scienze Politiche
Non si sbilanciano il Preside di Medicina Veterinaria Luigi Zicarelli, che parla di “tempi prematuri per parlare di candidature. Non sappiamo ancora niente di concreto”, e il Preside di Scienze Politiche Marco Musella, che però spiega: “Aspettiamo gli eventi. Gli equilibri sono purtroppo ancora precari, ma siamo sicuri, e questo è quello che conta, che il patrimonio culturale del nostro Dipartimento verrà conservato. Il nostro progetto è stato pensato anche in linea con quanto accade negli altri nascenti Dipartimenti di Scienze Politiche nel resto del Paese. Per adesso posso anticipare che, oltre agli attuali Corsi della nostra Facoltà, farà capo unicamente alla nuova struttura anche il Corso di Scienze del Servizio Sociale, attualmente in collaborazione con Lettere e Giurisprudenza. Per il resto siamo in attesa dell’indizione delle elezioni e dell’approvazione del nuovo regolamento”. “Io non mi candiderò – afferma invece il Preside Claudi – Sono stato già Presidente del Corso di Laurea in Architettura, Direttore di Dipartimento e Preside per quattro anni e mezzo. Penso sia arrivato il momento di passare la mano e sono sicuro che tra i colleghi ci sarà sicuramente la persona giusta per guidare il nuovo Dipartimento”. Anche se le difficoltà non saranno poche e di questo ne sono consapevoli anche i più ottimisti. “La maggiore difficoltà sarà proprio nel riuscire a coordinare una struttura che richiude su di sé la didattica, la ricerca, le nuove procedure di valutazione e di internazionalizzazione. In più, con un bilancio unificato e con le problematiche di carenze fondi e personale che ci trasciniamo da anni – sottolinea Claudi – io credo che il nuovo Direttore dovrà avere soprattutto facoltà di dialogo e decentramento, necessari in particolare in un Dipartimento con tanti docenti (117 adesioni) come quello di Architettura: credo dovrà designare dei delegati per i diversi settori e poi riuscire a porsi come collante e coordinare il tutto”.
Pettorino: “la mia
 preoccupazione
 è la didattica”
Grandi difficoltà se le aspetta anche il Preside Masi, “in particolare di tipo amministrativo. Il punto complicato è che passeremo da bilanci di competenze a un bilancio eco-patrimoniale unico, e questo non so quali problemi potrà generare. Soprattutto se si pensa che si viene valutati in base a fattori diversi, ricerca, didattica, strutture: potrebbe essere uno svantaggio”. 
“In questo momento la mia maggiore preoccupazione, non solo da Presidente del Nucleo di Valutazione, ma soprattutto da ex Preside di Scienze, riguarda la didattica – afferma, invece, il prof. Roberto Pettorino – In alcuni casi i Dipartimenti saranno il naturale proseguimento delle Facoltà, come ad Agraria, Lettere o Giurisprudenza, quindi la didattica potrà continuare con una certa continuità. In altri casi, invece, come per Scienze o Medicina, ci saranno diversi Dipartimenti e Corsi con insegnamenti che avranno bisogno di docenti da più di uno di questi, sarà molto importante quindi un forte coordinamento. Qui le Scuole svolgono un ruolo fondamentale. E’ importante, quindi, che si inizi a concretizzare, già prima della fine dell’anno, il progetto delle quattro Scuole, in modo da non avere ricadute negative sulla didattica 2013-14”.
Valentina Orellana
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