Come immatricolarsi all’ Università

Uno studente di qualche anno fa – neanche tanto incanutito-  che dovesse transitare casualmente nelle segreterie e nelle aule dell’università, sicuramente avrebbe le sue buone ragioni per strabuzzare gli occhi. File ordinate regolate da display luminosi nelle segreterie, postazioni informatiche che danno accesso a tutta una serie di informazioni per le quali in passato bisognava affidarsi esclusivamente al tam-tam studentesco, prenotazioni d’esame al computer (in soffitta – purtroppo non per tutte le facoltà- i famigerati foglietti delle prenotazioni e le leggende sulle loro misteriose sparizioni), addio anche alle lunghe attese per ottenere un certificato. Per non parlare delle pratiche di iscrizione e di richieste borse di studio: per portare a termine la titanica impresa occorrevano tanta energia e tanta pazienza. Oggi non è più così. Grazie alla semplificazione degli atti amministrativi, gli studenti –ed i loro genitori-,   al pari di tutti i cittadini che si trovino al cospetto di un ente pubblico, non devono produrre più una montagna di materiale cartaceo, si autocertifica tutto. In più le università, in particolare il Federico II, per migliorare la qualità della vita della comunità accademica, ricorrono da qualche tempo in maniera massiccia alle nuove tecnologie, compreso le reti. Gli studenti navigando in Internet, possono prenotare gli esami e, a stretto giro, ci anticipa la dottoressa Antonella Garofalo, del CEDA (Centro Elettronico Dati Amministrativi dell’Università) del Federico II, responsabile del progetto Esis,  “è in fase di definizione anche la possibilità della trasmissione dati locale”, in pratica gli studenti potranno stampare su carta i certificati. Altra novità: si stanno predisponendo gli attacchi ed i collegamenti per otto chioschi informatici che si vanno ad aggiungere agli altri 82 dislocati presso le singole Facoltà; potrebbero installarli anche alcuni Comuni della Regione (il progetto è in fase avanzata a Torre del Greco; incontri interlocutori si sono svolti anche  con le amministrazioni di Avellino e Castellammare). Per capire la rivoluzione dei chioschi, occorre fare un passo indietro, ricordando il corredo in dotazione alla matricola: oltre al tradizionale libretto universitario, il neo iscritto riceve una  tessera magnetica (badge) e un numero di identificazione personale (PIN). Attraverso i chioschi telematici e navigando in rete, gli studenti possono ricevere informazioni generali sulla Guida; poi il con badge e digitando il codice personale (PIN) accedono alle funzioni: gestione e consultazione dati anagrafici, dati sulla carriera (piani di studio, esami sostenuti e da sostenere, debiti o crediti tasse, autocertificazione), richiesta certificati, prenotazione esami. Chi non può disporre di un computer a casa, può utilizzare il telefono. Basta comporre il Numero verde 147.072200 (si paga un solo scatto, 127 lire più Iva) e con una sola telefonata si prenotano due esami.
Agevolazioni anche nel
pagamento delle tasse
La segreteria virtuale, ovviamente, non si sostituisce agli sportelli per tutte le pratiche. Lo studente che ha deciso la facoltà presso la quale iscriversi deve recarsi nella relativa segreteria e ritirare la modulistica necessaria per l’immatricolazione. I documenti da presentare sono: titolo di studio, certificato sostitutivo o dichiarazione sostitutiva sottoscritta in presenza del funzionario accettante; due fotografie uguali, di cui una firmata in presenza del funzionario e fotocopia di un valido documento di identità accompagnato dall’originale da esibire in visione; attestazione di versamento dell’importo delle tasse; modello Sg3  di dichiarazione di non iscrizione ad altro corso di laurea; modello Sg 21 (domanda di immatricolazione compilato); autocertificazione dei redditi, documento nel quale il capofamiglia dichiara l’ammontare del reddito del nucleo familiare e la consistenza del patrimonio immobiliare e mobiliare (va consegnata dal dichiarante e in questo caso la firma viene apposta in presenza del funzionario di segreteria, oppure direttamente dallo studente, purché firmata e accompagnata dalla fotocopia  di un documento di identità valido del capo famiglia).  La determinazione del reddito serve ad individuare la fascia di appartenenza dello studente, più semplicemente quanto lo studente dovrà versare per le tasse. Il Federico II prevede quindici  fasce di contribuzione (gli studenti che si collocano nell’ultima, sono esonerati dal presentare l’autocertificazione): da un minimo di 510 mila lire ad un massimo di circa 1 milione e mezzo (gli importi nel dettaglio sono elencati in tabella). Pagano 102 mila lire in più gli studenti delle facoltà scientifiche. Con i documenti, dunque, va consegnato l’attestato di versamento della I rata (ricordiamo che le tasse non vanno più pagate presso gli uffici postali ma presso gli sportelli del Banco di Napoli, i moduli si possono estrapolare dall’opuscolo Guida al pagamento delle tasse universitarie, possono essere ritirati in segreteria o, ancora, scaricati dal sito web dell’ateneo: www.ceda.unina.it) che comprende anche l’assolvimento dell’imposta di bollo di 20 mila lire, in più va pagata anche la tassa regionale di 120 mila lire (va versata da tutti, indipendentemente dalla fascia di appartenenza). La scadenza del termine è il 5 novembre (ma quest’anno cade di domenica, quindi slitta automaticamente al 6). Meglio però sarebbe non ridursi agli ultimi giorni- nessuna rivoluzione informatica può reggere alla ressa-.  La seconda rata, invece, va pagata entro il 31 marzo. Sgravi sono previsti per gli studenti meritevoli (coloro che hanno conseguito il diploma con voto non inferiore a 74) e particolarmente meritevoli (coloro che hanno conseguito il diploma con voto non inferiore a 90), nell’ordine, rispettivamente, di 150 mila lire e 250 mila lire. Il bonus viene detratto dalla seconda rata.
L’università prevede anche la possibilità di esonero dal pagamento delle tasse.  Hanno diritto all’esonero totale, gli studenti beneficiari delle borse di studio erogate dall’Edisu e quelli che pur risultando idonei non hanno potuto beneficiarne per carenza di risorse da parte dell’Ente (il numero massimo degli esoneri è in ragione del 10 per cento degli iscritti all’ateneo alla data del 31 dicembre); gli studenti in condizione economica disagiata (in prima fascia) che hanno raggiunto un livello elevato di merito (100/100); gli studenti portatori di handicap con invalidità al 66 per cento.   Gli aventi diritto all’esonero, ad eccezione degli studenti portatori di handicap, dovranno pagare la prima rata, successivamente potranno presentare la domanda di esonero su moduli presso gli uffici di segreteria (dal 6 novembre al 31 dicembre) otterranno il rimborso, tranne la tassa regionale.
- Advertisement -




Articoli Correlati