Come imparare a studiare, la guida del prof. Limone

Un ciclo di seminari di introduzione al metodo di studio, lezioni “libere e gratuite su come imparare a studiare, seguite per il semplice gusto di farlo, non per ottenere certificazioni”: questa l’iniziativa voluta dal prof. Giuseppe Limone, docente di Filosofia del Diritto e della Politica presso il Dipartimento di Studi Giuridici, in collaborazione con i rappresentanti degli studenti di Università Moderata e di Un’Idea. Il primo incontro si è tenuto l’8 novembre presso la sede dell’aulario di Santa Maria Capua Vetere, in un’aula gremita di studenti, soprattutto del primo anno, particolarmente sensibili al tema.
“Il livello della vostra preparazione è terribilmente sceso – esordisce il prof. Limone – Spesso, quando vi confrontate con un testo scritto, somiglia ad un sms”, ragion per cui ottenere delle diritte è più che mai necessario. Il principale rischio in cui si incorre nel passaggio dal liceo all’università è quello di non saper gestire la molta libertà di cui si gode, rischiando di ritrovarsi a fare tutto all’ultimo momento, mentre, a detta del professore, il segreto è studiare un po’ tutti i giorni. Le modalità possono essere diverse: si può studiare tanto da soli che in compagnia, il necessario è che ci siano comunque delle “affinità elettive” tra i componenti di un eventuale gruppo di studio, così che il tempo di operosità sia maggiore di quello di ozio, ci si influenzi positivamente. 
Ecco, quindi, una serie di “step” da seguire per poter arrivare preparati adeguatamente ad un esame.
. Lettura superficiale di un testo: comprenderne il messaggio e confrontarlo con l’indice. Un indice ben fatto è simbolo di un libro ben scritto. La classificazione di un indice serve anche per capire il diritto.
. Individuare i lemmi e soprattutto i sintagmi di valore tecnico che si ripetono nel testo, così da inoltrarsi nei termini del discorso.
. Iniziare l’analisi di ogni capitolo e poi di ogni paragrafo, da cui estrarre una struttura concettuale argomentativa (mappa concettuale). È la prima fase differente dalla semplice lettura del libro. Da questa fase scaturiscono delle domande da annotare e a cui cercare di dare risposta.
. È la fase che permette di presentarsi ad un esame con una preparazione al di sopra della mediocrità (che corrisponde ad un 22-23): bisogna analizzare i rapporti tra un capitolo e l’altro. Un libro è un elemento sferico, ogni punto di esso è in correlazione con un altro.
. Non fermarsi allo studio del libro, ma cercare un raffronto tra tutte le discipline di studio.
Al termine della lezione, un applauso spontaneo da parte degli studenti è la giusta ricompensa ad un’iniziativa in cui il prof. Limone ha molto creduto: “ho scelto di iniziare un ciclo d’incontri su questo tema perché credo che gli studenti siano interessati a formarsi e l’università non dice loro nulla a tale riguardo, mentre questa può essere una buona occasione per farlo. La mia idea è che gli studenti imparino a studiare a 360 gradi, che non significa solo leggere un libro, ma muoversi su livelli più alti di confronto tra discipline”.
Anna Verrillo
- Advertisement -




Articoli Correlati