Corsi integrativi dal prossimo anno, la Commissione Didattica dà l’okay

Partiranno il prossimo anno accademico i moduli di insegnamento integrativi affidati ai ricercatori. La Commissione Didattica, nella seduta di inizio aprile, dopo un ampio dibattito, si è espressa favorevolmente. “L’esempio che ci viene offerto dalle altre Facoltà – spiega il prof. Giovanni Leone, Presidente della Commissione – ci è servito da monito per dare esecuzione ad una normativa esistente che prevede l’introduzione di corsi integrativi. L’intento dei moduli è quello di migliorare l’aspetto concreto della didattica, offrendo così agli studenti gli strumenti da cui partire per affrontare discipline complesse che si incontrano sul percorso di studi”. I corsi integrativi non si sostituiranno a quelli ufficiali “perché affronteranno sempre singoli argomenti considerati difficili da sviscerare”. Ogni titolare di cattedra sarà libero di articolare il proprio corso attraverso moduli da far svolgere ai propri ricercatori. Il progetto “è stato pensato per il primo biennio, ma sono previsti per gli anni successivi moduli di specializzazione per le singole discipline. Inoltre vi saranno corsi di interrelazione tra le varie materie, al fine di creare un filo invisibile che lega il diritto”, spiega il professore. E aggiunge: “ci stiamo già equipaggiando per il prossimo semestre autunnale, al fine di offrire una nuova didattica alle matricole”. Da sottolineare che non vi saranno cambiamenti in sede d’esame.
Appelli d’esame: i rappresentanti degli studenti hanno fatto presente in Commissione che quest’anno le date della sessione estiva sono state pubblicate solo nella seconda decade di aprile. “La pubblicazione delle date d’esame quasi a ridosso di maggio – sottolinea Bruno Tessitore, rappresentante degli studenti – non consente agli studenti di programmare  con anticipo gli esami che si intendono svolgere nella sessione di riferimento”. La necessità di avere calendari prestabiliti è sentita fortemente in una Facoltà in cui studiare più esami contemporaneamente è davvero difficile, se non impossibile. “Abbiamo chiesto alla Commissione Didattica di avere una programmazione su base semestrale delle prove d’esame. Ad esempio, nel mese di ottobre, si dovranno pubblicare già le date d’esame della sessione straordinaria che va da gennaio a marzo. In questo modo, chi segue i corsi sa perfettamente i giorni in cui si terranno gli esami e può stabilire per la sessione seguente un calendario tagliato sulle proprie esigenze”. “La Commissione, che è solo un organo consultivo, – sottolinea Tessitore – ha preso in considerazione la nostra proposta, che dovrà essere comunque vagliata dal Consiglio di Facoltà”. Un’altra battaglia: il rispetto del periodo di 20 giorni tra una data e l’altra dello stesso esame; “questi giorni di vacatio sono fondamentali per chi non è stato promosso ed ha il diritto di ritornare con una migliore preparazione nel mese successivo”. Sempre a proposito di esami, i rappresentanti chiedono che l’appello del mese di settembre, riservato ai soli laureandi, sia esteso anche ai fuoricorso. “Una concessione doverosa, in una Facoltà dove il 40% degli iscritti appartiene a vecchi ordinamenti. Occorre incentivare gli studenti a lasciare l’università e ad aprirsi verso il mondo del lavoro”. 
Ultimo punto: l’incremento dei servizi disponibili on-line. “Abbiamo chiesto di rendere pubblico su internet il materiale didattico registrato. Oltre alle sentenze, vorremmo che vi fosse una pagina dove consultare le lezioni seminariali e le singole discussioni sulla disciplina. Di fondamentale importanza – conclude Tessitore – è la pubblicazione dei diari d’esame on-line per evitare agli studenti di dover raggiungere la Facoltà solo per visionare la divisione delle matricole. L’incremento di questa pratica deve diventare realtà per tutte le cattedre entro l’inizio del nuovo anno accademico”. Il documento redatto dai rappresentanti degli studenti sarà vagliato dal Consiglio di Facoltà nella riunione che si tiene il 27 aprile mentre andiamo in stampa. 
Susy Lubrano
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