Troppi studenti, Economia e Commercio e Finanza chiedono lo sdoppiamento dei corsi

Consiglio di Facoltà breve lunedì 6 aprile ad Economia. La seduta si apre con un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime del terremoto in Abruzzo accaduto nella notte. Giusto il tempo di dare qualche comunicazione di servizio per poi presentare le questioni più spinose che impegneranno la Facoltà nei prossimi mesi. La notizia di apertura di maggior rilievo è che la delibera sul pensionamento anticipato dei ricercatori con quarant’anni di contributi e la sospensione del biennio di proroga per i docenti che hanno raggiunto i settant’anni d’età è stata ritirata. La riorganizzazione delle attività didattiche del futuro appare, così, anche se ancora problematica, forse un po’ più serena. Un’altra comunicazione importante è quella del prof. Nicolino Castiello di ritorno, insieme al Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali Massimo Marrelli, dal Forum Italia–Perù che si è svolto nel paese andino dal 23 al 25 marzo, organizzato dalla CRUI e dall’Unione Industriali con l’obiettivo di intrecciare legami e collaborazioni più forti tra i due paesi. “Per quello che ci riguarda, abbiamo raccolto la volontà di avviare dei rapporti di collaborazione e scambio con cinque Facoltà del Turismo. Sono già stati avviati accordi con le Università di Lima e Ichitos”, spiega il docente di Geografia e Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo, il quale traccia un quadro del piano di internazionalizzazione della Facoltà all’interno del programma Erasmus Mundus, una nuova formula di mobilità per docenti e studenti che vede coinvolte, per ora, Università di Spagna, Georgia, Armenia e Romania. 
Prima di iniziare i lavori veri e propri, il prof. Ugo Marani, appena eletto Presidente dell’Adisu, si rivolge pubblicamente ai rappresentanti degli studenti appena nominati per manifestare la propria disponibilità al dialogo. “Sarò sempre disponibile per un incontro” dice. Ma è l’organizzazione del prossimo anno accademico ad attirare l’attenzione dell’aula. “Tra maggio e giugno, parleremo dei problemi cui andremo incontro e delle novità sui pensionamenti e sul fuori ruolo”, anticipa il Preside Achille Basile. Agli argomenti già previsti si aggiunge una novità importante: molti docenti dei Corsi di Laurea in Economia e Commercio ed Economia e Finanza hanno proposto lo sdoppiamento degli studenti, visto che le iscrizioni di quest’anno raggiungono la quota di circa 600 unità. “Le aule dovrebbero esserci, le implicazioni relative ai corsi di questa portata, soprattutto del primo anno, influiranno sul bilancio delle supplenze e dei contratti. Ci sono delle risorse allocate su contratti integrativi per le lauree magistrali, ma non è certo che le esigenze potranno essere soddisfatte. Se non dovessero esserci fondi, si potrebbe dover rivedere la distribuzione dei contratti sulle materie secondarie”, illustra il Preside. Sempre sul tema ‘carichi didattici’, l’anno prossimo potrebbero presentarsi problemi di copertura per gli insegnamenti di Diritto Privato, Ragioneria, Lingua Inglese, Diritto Tributario e, forse, Storia e Diritto Pubblico. Si discute della sistemazione definitiva della prova finale delle lauree triennali. “L’organizzazione vecchio stile impegna studenti e commissioni in un lavoro abnorme, per delle prove che valgono  tre o cinque crediti, per le quali non è nemmeno obbligatorio realizzare un elaborato scritto. Alcuni settori sono sovraccarichi di richieste di tesi”, aggiunge il prof. Basile. 
Appelli di 
novembre e
aprile a rischio
Novità in arrivo anche per il calendario d’esami. In maniera del tutto inaspettata, il Preside annuncia che la Facoltà potrebbe non essere più in grado di garantire la sessione straordinaria di novembre, perché non si possono interrompere le lezioni. Dall’aula partono subito le richieste di abolire anche l’appello di aprile. 
Nel corso della lettura delle attribuzioni didattiche, alla platea viene rivolta una proposta insolita: invece di attivare le discipline di Politica dell’Ambiente e Geografia dello Sviluppo, per le quali c’è già anche una candidatura, mutuare i crediti e gli insegnamenti dal corso di Geografia Economica, per ragioni essenzialmente culturali, come illustra il prof. Gennaro Biondi.  “Da un po’ di tempo nel Dipartimento di Analisi dei Processi abbiamo attivato una sezione di Economia dello Sviluppo. Le ragioni sono partite da un’autocritica. Una serie di materie, tra cui anche le due in oggetto, sono nate in un periodo in cui l’approccio alla ricerca era diverso da quello che oggi è la filosofia generale riconducendo tutto il lavoro e la complessità alla disciplina madre, che è la Geografia Economica”. Per dare un contributo alla modernizzazione dell’offerta didattica, quindi, si abolisce la segmentazione delle materie accorpando i saperi. “Tanto più che gli studenti sono pochissimi. Per questo insieme al prof. Castiello vorremmo offrire, all’interno del corso di Geografia Economica, la possibilità agli studenti che si trovano in un momento di transizione di mutuare i crediti di Politica dell’Ambiente e di Geografia dello Sviluppo da questa disciplina. Con i colleghi del Dipartimento abbiamo deciso di cedere degli insegnamenti e di creare una reale interdisciplinarietà, affinché si cominci a partire davvero dai problemi, come avviene nelle Facoltà più avanzate d’Europa”. In aula qualcuno brontola un po’ per un bando prima aperto e poi ritirato, a dispetto delle regole, ma si procede senza colpo ferire.
Simona Pasquale
- Advertisement -




Articoli Correlati