Corsi opzionali: sceglie chi è più rapido

Lezioni che arrivano fino al pomeriggio e, a volte, occupano anche il giorno libero della settimana, sottraendo ulteriore tempo allo studio individuale. Posti in aula studio sempre più un miraggio, soprattutto da quando il bar a piano terra ha ridotto l’orario di apertura rispetto al passato. Al terzo anno rammarico per il sistema di iscrizione ai corsi opzionali, diventato una vera e propria gara al clic più rapido tra gli studenti. Piccoli nei di un semestre a Biotecnologie per la salute che, in generale, non sembra portare con sé particolari problematiche. “Si segue troppo e senza pausa. Sarebbe importante poter sfruttare qualche giorno durante la settimana per stare al passo con lo studio” è l’appello di Laura, al terzo anno. Della stessa idea, Francesca: “l’impegno in aula è troppo. Ci sono casi in cui alle ore del calendario ci vengono aggiunte ulteriori ore di lezione che ci costringono a venire in sede anche il venerdì, nostro giorno libero, che ovviamente non possiamo utilizzare per lo studio. Già normalmente finiamo alle 16, quindi studiare a casa diventa complesso”. Perché non restare in sede? “Perché non c’è mai posto. Anche il bar ha deciso da un po’ di tempo di chiudere prima rispetto al passato, spiegandoci che occorreva del tempo per pulirlo”. A creare difficoltà è pure qualche ritardo negli avvisi. Una sua collega: “in diverse occasioni è capitato che alcuni docenti hanno dovuto saltare qualche lezione, ma non ci hanno avvisati in tempo. Siamo rimasti in sede per il pranzo per scoprire solo alle 15 che non ci sarebbe stata lezione. È tutto tempo perso”. Sugli spazi studio: “l’aula studio è piccola. Non si trova mai posto né lì né al bar, soprattutto perché l’affluenza aumenta sempre più”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Claudia: “le lezioni rubano tanto tempo. Studiare a casa è difficile perché si arriva tardi, in sede è impossibile perché di pomeriggio i posti non si trovano e occuparli dalla mattina mentre si è a lezione non sarebbe giusto”. Si sofferma sui corsi opzionali Guido: “i docenti ci hanno mostrato tutta l’offerta didattica. Dopo la presentazione, hanno aperto le prenotazioni sulla propria pagina Unina, ma in momenti diversi. Con questo sistema bisognerebbe stare tutto il giorno davanti al pc per verificare quando si aprono le iscrizioni. È impossibile. Io stesso ho dovuto rinunciare a un corso al quale tenevo perché ho fatto tardi e i posti disponibili erano terminati”. Mauro, suo collega: “stiamo frequentando tre corsi opzionali. L’aspetto negativo dei corsi a scelta è che sono a numero chiuso e alla fine i più gettonati sono frequentati da chi è più rapido a iscriversi. Così è difficile esprimere la propria preferenza”. Un loro compagno di studi: “i corsi opzionali sono a numero chiuso e alla fine la scelta è espressa da chi preme prima il tasto. Io sono rimasto fuori dal corso di Tecniche di diagnosi prenatale e preimpianto perché ho premuto tardi il bottone”. Più fortunata Maria: “ho scelto quelli che volevo seguire per interesse personale, ma so che qualcuno ha avuto difficoltà a prenotarsi in tempo”.
Ciro Baldini
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