Da 9 a 3 i Dipartimenti: la parola ai neo Direttori

Asia, Africa e Mediterraneo;  Studi Letterari, Linguistici e Comparati; Scienze Umane e Sociali: i nomi dei tre Dipartimenti che dal 1° gennaio sono andati a sostituire i nove in cui era precedentemente organizzato L’Orientale. L’innovazione rientra nel piano di semplificazione strutturale imposto dalla riforma, che nei prossimi mesi, con l’approvazione del nuovo Statuto di Ateneo, porterà alla destrutturazione delle Facoltà ed il conseguente passaggio della didattica ai tre nuovi Dipartimenti. “Si tratta di una vera rifondazione – spiega il prof. Salvatore Luongo, Direttore del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati – Si sono unite le competenze più affini. Ad esempio quelle letterarie, filologiche, linguistiche prima disperse tra diverse strutture dipartimentali (Studi Comparati, Studi dell’Europa Orientale, Studi Letterari e Linguistici dell’Europa e, in parte, Studi Americani). Se pensiamo che molti anni fa era già così, si può dire che si tratta di una sorta di ritorno alle origini, ma con una completa innovazione”. Anche per il prof. Roberto Tottoli, Direttore del Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo, questa nuova organizzazione, “che ha il merito di riunire gli studi su queste tre aree geografiche, porterà una grande semplificazione. Nella ridistribuzione si è pensato naturalmente alle affinità scientifiche, che in parte si rispecchiavano già in quelle logistiche”. In questo nuovo Dipartimento, infatti, sono confluite competenze che prima erano di Studi Asiatici, Studi e Ricerca su Africa e Paesi Arabi e di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico, che si trovavano già vicini dal punto di vista logistico, tutti a Palazzo Corigliano. “Abbiamo riunito buona parte delle competenze degli ex Dipartimenti di Filosofia e Politica, di Studi Comparati e di Studi Americani, Culturali e Linguistici – spiega anche il prof. Rosario Sommella, Direttore di Scienze Umane e Sociali – Speriamo che questa innovazione porterà dei risultati positivi, anche in vista della riunificazione di didattica e ricerca all’interno dei Dipartimenti”. Da inizio aprile, infatti, dovrebbe entrare in essere il nuovo Statuto che porterà il passaggio delle competenze didattiche ai tre Dipartimenti, coadiuvati e coordinati dal Polo Didattico di Ateneo. “Sul breve periodo per gli studenti non cambierà niente, anche perché abbiamo fatto sì che i mutamenti siano indolore – continua il prof. Sommella – I ragazzi si rivolgeranno sempre agli stessi uffici, alla stessa segreteria e il loro Corso di Laurea avrà lo stesso nome. Soltanto non faranno più riferimento ad una Facoltà, ma al Dipartimento”. Sul lungo periodo, invece, il cambiamento non sarà solo formale: su questo sono tutti d’accordo. “In un Ateneo di piccole dimensioni come il nostro, ma fortemente caratterizzato per i corsi di studio, la nuova organizzazione servirà per evitare sovrapposizioni e favorire la cooperazione e il dialogo tra le varie aree didattiche – commenta  il prof. Tottoli- Tutto questo si inserirà nella semplificazione dei Corsi di Laurea che dovrà avvenire sempre nel segno della continuità”. I benefici pratici per gli studenti: “avranno dei punti di riferimento più definiti: ad esempio il Corso di Lingue e Culture Orientali ed Africane, attualmente interfacoltà con Lettere e Studi Arabo Islamici, farà capo solo al nostro nuovo Dipartimento e quindi sarà semplificato il relazionarsi tra la struttura e gli iscritti”. “Siamo chiamati a svolgere funzioni nuove. Passando da un Ateneo con quattro Facoltà e nove Dipartimenti, ad uno con solo tre grandi Dipartimenti, avremo il polso reale della situazione: dei ‘contenitori’ più grandi con i quali è più facile rapportarsi, sempre facendo tesoro delle esperienze precedenti”, si augura anche il prof. Luongo. 
Valentina Orellana
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