Un’architettura che si trasforma e accetta la sfida lanciata dalla crisi ambientale, che si adatta e si pone in relazione con l’ecosistema in cui viviamo. È questa la macro-tematica da cui prendono il via i cinque seminari del ciclo Architettura nell’era ecologica organizzati nell’ambito delle lezioni di Architettura e Composizione Architettonica IV a cura del prof. Mario Coppola, Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura. A portare in cattedra esperienze, competenze e prospettive per il futuro, cinque prestigiosi relatori. Dopo Leonardo Caffo e Arturo Tedeschi, i prossimi appuntamenti sono con Paolo Cresci, Stefano Boeri e Valentina Sumini, rispettivamente il 7 e 21 maggio e il 4 giugno.
“Questi seminari sono pubblici, per cui sono aperti a tutti gli interessati – premette il prof. Coppola – I temi affrontati sono connessi al programma del mio corso. Si è parlato e si parlerà, dunque, di un’architettura che cerca delle soluzioni per adattarsi e porsi in una relazione diversa con la natura, gli ecosistemi e gli equilibri della terra”. Relazione che si sviluppa a molteplici livelli, “con le risorse naturali quali, ad esempio, vento, sole, acqua, biomasse. L’architettura eco-compatibile si confronta con il tema della biodiversità, assumendo anche il compito di restituire ad animali e vegetali il terreno sottratto loro dalla crescita scriteriata degli ultimi decenni”. Il primo seminario ha ospitato “Leonardo Caffo, filosofo italiano molto noto anche in televisione, che si occupa di filosofia post-antropocentrica, che non vede più, cioè, l’uomo al centro del mondo – prosegue il docente – L’architettura ha un problema di simboli e significati. Normalmente è la celebrazione della forza dell’uomo e della sua capacità di stare al centro del mondo, ma oggi ci rapportiamo con un pianeta che è piccolo, è fragile e che si consuma”. Questa va, dunque, ripensata “come dispositivo che rappresenti non più la potenza dell’uomo, ma una relazione simbiotica ed equilibrata tra l’uomo e ciò che lo circonda”. Al secondo appuntamento “ha partecipato Arturo Tedeschi, noto designer italiano, che si occupa di Progettazione Computazionale, con il computer impiegato come strumento di calcolo oltre che di disegno sicché il progetto viene fuori da una serie di algoritmi”. Un esempio: “Un edificio che viene fuori dal sole. Il computer ne aiuta a stabilire la forma, ottimizzata per la captazione dei raggi solari al fine di far funzionare i pannelli fotovoltaici”. Il 7 maggio “interverrà Paolo Cresci, direttore del cluster sostenibilità di Arup Italia. Ci parlerà di architettura sostenibile e rigenerativa. Non basta che non inquini, è necessario che essa sia in grado di rigenerare quello che abbiamo distrutto”. L’incontro successivo, il 21 maggio, si terrà con la partecipazione di “Stefano Boeri, l’architetto del bosco verticale milanese. Illustrerà proprio un’architettura che si apre alla biodiversità, che diventa l’occasione per restituire metri quadri e metri cubi al mondo vegetale. Il che non vuol dire solo arbusti e alberi, ma anche coccinelle, uccelli e altre forme di vita che riacquistano uno spazio”. Chiude, il 4 giugno, “Valentina Sumini, ricercatrice del Mit che collabora anche con la Nasa. Affronterà il tema dei biomateriali e di un’architettura fatta da elementi viventi che fa ripensare, in un’ottica diversa, il ciclo della vita di un edificio dalla produzione alla dismissione”. E ancora: “Si tratterà anche dell’architettura per le colonie extra-terrestri su cui sta lavorando la Nasa. Fare ricerche sulla luna e su Marte comporta il dover risolvere alcuni problemi architettonici. Per costruire una stazione spaziale non si possono portare acciaio e cemento dalla terra. Si ragionerà, piuttosto, su come trasformare, ad esempio, la sabbia lunare per un’architettura materiale. E lo stesso principio si può usare anche sulla terra”. L’architettura dell’era ecologica avrà anche costi superiori, ma è necessario cominciare a riflettere in un’altra logica: “Il cemento armato sarà senz’altro più economico se si considera solo ed esclusivamente il prezzo della costruzione. Dobbiamo cominciare a ragionare, piuttosto, in termini di emissioni di CO2 e di stravolgimenti che ne conseguono per il pianeta”. In Italia, “siamo piuttosto avanti in questo campo. Paolo Cresci, Stefano Boeri, Renzo Piano, per fare qualche nome, sono delle massime autorità in questo campo”. Sempre più “l’uomo è e sarà chiamato ad un ruolo di responsabilità. A costruire una casa, ad esempio, che non sia solo per sé ma per il benessere delle altre forme di vita”.
“Questi seminari sono pubblici, per cui sono aperti a tutti gli interessati – premette il prof. Coppola – I temi affrontati sono connessi al programma del mio corso. Si è parlato e si parlerà, dunque, di un’architettura che cerca delle soluzioni per adattarsi e porsi in una relazione diversa con la natura, gli ecosistemi e gli equilibri della terra”. Relazione che si sviluppa a molteplici livelli, “con le risorse naturali quali, ad esempio, vento, sole, acqua, biomasse. L’architettura eco-compatibile si confronta con il tema della biodiversità, assumendo anche il compito di restituire ad animali e vegetali il terreno sottratto loro dalla crescita scriteriata degli ultimi decenni”. Il primo seminario ha ospitato “Leonardo Caffo, filosofo italiano molto noto anche in televisione, che si occupa di filosofia post-antropocentrica, che non vede più, cioè, l’uomo al centro del mondo – prosegue il docente – L’architettura ha un problema di simboli e significati. Normalmente è la celebrazione della forza dell’uomo e della sua capacità di stare al centro del mondo, ma oggi ci rapportiamo con un pianeta che è piccolo, è fragile e che si consuma”. Questa va, dunque, ripensata “come dispositivo che rappresenti non più la potenza dell’uomo, ma una relazione simbiotica ed equilibrata tra l’uomo e ciò che lo circonda”. Al secondo appuntamento “ha partecipato Arturo Tedeschi, noto designer italiano, che si occupa di Progettazione Computazionale, con il computer impiegato come strumento di calcolo oltre che di disegno sicché il progetto viene fuori da una serie di algoritmi”. Un esempio: “Un edificio che viene fuori dal sole. Il computer ne aiuta a stabilire la forma, ottimizzata per la captazione dei raggi solari al fine di far funzionare i pannelli fotovoltaici”. Il 7 maggio “interverrà Paolo Cresci, direttore del cluster sostenibilità di Arup Italia. Ci parlerà di architettura sostenibile e rigenerativa. Non basta che non inquini, è necessario che essa sia in grado di rigenerare quello che abbiamo distrutto”. L’incontro successivo, il 21 maggio, si terrà con la partecipazione di “Stefano Boeri, l’architetto del bosco verticale milanese. Illustrerà proprio un’architettura che si apre alla biodiversità, che diventa l’occasione per restituire metri quadri e metri cubi al mondo vegetale. Il che non vuol dire solo arbusti e alberi, ma anche coccinelle, uccelli e altre forme di vita che riacquistano uno spazio”. Chiude, il 4 giugno, “Valentina Sumini, ricercatrice del Mit che collabora anche con la Nasa. Affronterà il tema dei biomateriali e di un’architettura fatta da elementi viventi che fa ripensare, in un’ottica diversa, il ciclo della vita di un edificio dalla produzione alla dismissione”. E ancora: “Si tratterà anche dell’architettura per le colonie extra-terrestri su cui sta lavorando la Nasa. Fare ricerche sulla luna e su Marte comporta il dover risolvere alcuni problemi architettonici. Per costruire una stazione spaziale non si possono portare acciaio e cemento dalla terra. Si ragionerà, piuttosto, su come trasformare, ad esempio, la sabbia lunare per un’architettura materiale. E lo stesso principio si può usare anche sulla terra”. L’architettura dell’era ecologica avrà anche costi superiori, ma è necessario cominciare a riflettere in un’altra logica: “Il cemento armato sarà senz’altro più economico se si considera solo ed esclusivamente il prezzo della costruzione. Dobbiamo cominciare a ragionare, piuttosto, in termini di emissioni di CO2 e di stravolgimenti che ne conseguono per il pianeta”. In Italia, “siamo piuttosto avanti in questo campo. Paolo Cresci, Stefano Boeri, Renzo Piano, per fare qualche nome, sono delle massime autorità in questo campo”. Sempre più “l’uomo è e sarà chiamato ad un ruolo di responsabilità. A costruire una casa, ad esempio, che non sia solo per sé ma per il benessere delle altre forme di vita”.
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