Se scelgo un percorso letterario che tipo di lavoro andrò poi a svolgere? Posso studiare più di una lingua orientale durante il triennio? Qual è la strada migliore per entrare nel mondo del giornalismo? Sono solo alcuni dei dubbi degli studenti che hanno preso parte alla presentazione delle Facoltà di Lingue, Lettere e Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo. “Siamo una Facoltà che ha una storia lunga nell’ambito di un Ateneo che ce l’ha ancora più lunga. Insieme all’Università di Bologna è uno dei primi in Italia”, afferma il prof. Francesco Bifulco (Lettere Federico II). Una frase che fa da cappello alla presentazione dei dieci Corsi di Laurea offerti dall’Ateneo partenopeo. “Ad ogni Triennale corrisponde una Magistrale – continua il docente – in modo da poter seguire un percorso coerente per tutti e cinque gli anni”. Due sono i Corsi di Laurea a numero programmato: Scienze e tecniche psicologiche e Servizi sociali. “Ma attenzione, il numero programmato non è la stessa cosa del numero chiuso”, spiega il docente. Anche il nuovo Corso in Restauro dei beni culturali, offerto dal Suor Orsola, prevede il numero programmato. “Il Corso è quinquennale a ciclo unico – afferma il prof. Carmine Megna, docente alla Facoltà di Lettere – la laurea è riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali, al termine vi rende professionisti a tutti gli effetti. Ci sono prove che permettono l’accesso a un massimo di 30 studenti. Ne abbiamo calcolati 5 per ogni restauratore”. I 30 risultati idonei potranno seguire corsi di restauro: carta, manufatti e libro. Inoltre, c’è la possibilità di provare esperienze di lavoro all’estero. “Siamo stati in Cina e in Tunisia”, racconta il docente. Testimonial, una neo-laureata del Corso, la dott.ssa Alessia Zaccaria che ha presentato parte dell’elaborato della sua tesi finale per mostrare praticamente agli studenti quello che andranno a fare all’interno dei laboratori. Punta sull’importanza delle “classi delicate”, invece, il prof. Gianluca Genovese, anche lui docente alla Facoltà di Lettere del Suor Orsola. Genovese si è soffermato soprattutto sul Corso di Laurea in Lingue e culture moderne. “Preservare numeri equilibrati per l’insegnamento delle lingue è vitale – afferma – le nostre classi non superano i 30 ragazzi e questo ci permette di fare corsi integrati a misura di studente”. Presenti ai seminari anche i docenti dell’Orientale. “Abbiamo accentuato gli aspetti interculturali e interlinguistici – esordisce la prof.ssa Valeria Micillo, docente alla Facoltà di Lettere – che ci permettono di distinguerci”. La Micillo sottolinea il costante dialogo tra oriente e occidente che da sempre caratterizza l’ex Collegio dei cinesi. “Abbiamo i maggiori studiosi dell’area del Maghreb, dell’Afganistan e del Turkmenistan – dice – Nei nostri Corsi di Laurea potrete unire lo studio della lingua con la relativa cultura e letteratura per potervi meglio inserire nel mondo del lavoro. Siamo in un periodo particolare. il campo dell’insegnamento è troppo inflazionato e bisogna essere davvero motivati per potervi arrivare. Per questo dovete raggiungere un livello di eccellenza ed essere flessibili”. “L’obiettivo lavoro è importante ma è possibile trovarlo anche durante il corso degli studi – aggiunge la prof.ssa Carmela Giordano, docente alla Facoltà di Lingue dello stesso Ateneo – è importante anche vedere quello che a naso vi trasmette la Facoltà”. Sono due i Corsi di Laurea Triennale che questa Facoltà offre: Mediazione Linguistica e culturale e Lingue, Letterature e culture dell’Europa e delle Americhe. Gli studenti possono scegliere tra un percorso che li prepari all’analisi e al commento dei testi letterari ed un altro che si focalizza sul rapporto tra le etnie. “Abbiamo laboratori linguistici e di italiano scritto – continua la docente – e offriamo l’opportunità di svolgere tirocini e attività formative importanti per entrare nel mondo del lavoro”. Per chi, invece, è interessato esclusivamente all’area orientale, c’è la Facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo. “Il mio compito è molto più semplice rispetto a quello dei miei colleghi – spiega il prof. Gianfrancesco Lusini – La Facoltà che rappresento è molto più piccola. Con soli quaranta docenti interfacoltà. Offre solo due Corsi di Laurea. Questa semplicità, però, nasconde una grande complessità: la volontà di voler istruire su un’area linguistica che è grande quanto il mondo: dallo stretto di Gibilterra al Vicino Oriente, fino ad arrivare a tutta l’Asia”. Chi intraprende questo tipo di studi non si preparerà a fare solo il traduttore. “Ci sono due livelli: il primo è il Corso Triennale, durante il quale si studiano lingua e cultura. Il secondo, quello della Magistrale, prevede che lo studente sia informato anche sul contesto sociale ed economico dei paesi che studia”.
Quasi tutte incentrate sui futuri sbocchi lavorativi le domande degli studenti. “Qual è la differenza tra il percorso storico e quello in Lettere moderne? E cosa posso fare dopo?”. “Il percorso in Lettere moderne non è focalizzato solo sull’ambito storico – risponde il prof. Bifulco – per quanto riguarda il ‘dopo’ noi vi offriamo dei tirocini che vi mettono direttamente in contatto con il mondo del lavoro. A volte capita che i nostri studenti arrivino alla discussione della tesi con già un contratto tra le mani”. “Se scelgo la Facoltà di Lingue poi posso fare la giornalista?”. “Certo – risponde la prof.ssa Giordano – Noi offriamo anche laboratori di scrittura”. “Come cambierà l’accesso al mondo dell’insegnamento con la riforma Gelmini?”. “Ci sarà per voi una Magistrale ad hoc – spiega il prof. Bifulco – e poi potrete accedere al concorso a cattedre. Non ci sarà più una graduatoria”.
Quasi tutte incentrate sui futuri sbocchi lavorativi le domande degli studenti. “Qual è la differenza tra il percorso storico e quello in Lettere moderne? E cosa posso fare dopo?”. “Il percorso in Lettere moderne non è focalizzato solo sull’ambito storico – risponde il prof. Bifulco – per quanto riguarda il ‘dopo’ noi vi offriamo dei tirocini che vi mettono direttamente in contatto con il mondo del lavoro. A volte capita che i nostri studenti arrivino alla discussione della tesi con già un contratto tra le mani”. “Se scelgo la Facoltà di Lingue poi posso fare la giornalista?”. “Certo – risponde la prof.ssa Giordano – Noi offriamo anche laboratori di scrittura”. “Come cambierà l’accesso al mondo dell’insegnamento con la riforma Gelmini?”. “Ci sarà per voi una Magistrale ad hoc – spiega il prof. Bifulco – e poi potrete accedere al concorso a cattedre. Non ci sarà più una graduatoria”.