Fiore all’occhiello della Facoltà di Giurisprudenza, a detta degli studenti, sono gli spazi, con una struttura, quella dell’aulario, dotata di ogni comfort. “Abbiamo praticamente tutto! Posso solo lamentare l’eccessiva esigenza dei docenti, soprattutto degli assistenti, e la loro irreperibilità”, afferma Federica, secondo anno. Anche Pia, primo anno, elogia la struttura ma fa presente un problema avvertito da molti studenti: “al primo anno abbiamo molte ore continuate, da mattina a pomeriggio inoltrato, il che è abbastanza difficile da reggere”. Nessun dubbio sull’esame più ostico: “per me che sono al primo anno, senza dubbio Diritto Privato, per la mole di materiale e perché è troppo mnemonico”. Anche Francesco, primo anno, si dice terrorizzato dall’esame di Diritto Privato, a cui aggiunge Diritto Commerciale, e segnala anche un altro tipo di problema: “nella sessione invernale alcuni ragazzi hanno dovuto aspettare molte ore prima di poter sostenere l’esame; alcuni professori stabiliscono delle fasce orarie, ripartendo gli studenti in base al cognome, ma quando non lo fanno l’attesa diventa snervante!”. Ornella, studentessa al primo anno, teme la “corposità” di Diritto Privato e anche la possibilità di date troppo ravvicinate, come già successo nella sessione invernale. “Quando si tratta di un esame pesante ed un altro meno complesso, si può anche sperare di farcela, ma se si preparano due esami corposi, diventa impossibile sostenerli entrambi”, fa notare Luisa, al secondo anno, che annovera tra i più temibili l’esame di Diritto del Lavoro, particolarmente per i metodi di valutazione adottati dal docente. Alessandra, quarto anno, conferma tra i più duri Procedura Penale e Diritto Commerciale: “ma è giusto così, sono dei capisaldi della Facoltà e vanno studiati a fondo”. Ciò che, invece, lamenta è la sovrapposizione degli appelli d’esame. Desta molte preoccupazioni ad Antonia, quinto anno, l’esame di Diritto Ecclesiastico: “è un esame da 6 crediti ma il professore è troppo esigente. Possono essere problematici anche gli esami di Filosofia, perché sono divisi in due parti che affrontiamo al primo e all’ultimo anno, per cui, quando arriviamo alla seconda parte, abbiamo dimenticato totalmente la prima. Credo che vadano accorpati”. Promossa a pieni voti, invece, la disponibilità dei docenti. Nausicaa, iscritta al secondo anno, ha vissuto in prima persona il problema delle date d’esame troppo ravvicinate: “lo scorso anno era prevista una sessione a marzo, quest’anno non c’è stata e quindi, concentrandosi nei soli mesi di gennaio e febbraio, spesso gli esami si sovrapponevano”. Solo elogi per gli spazi universitari e qualche critica agli studenti che “non sanno tenersi banchi e sedie nuove”. Elemento da non trascurare, inoltre, i prezzi del punto ristoro della Facoltà: “non abbiamo la card e un pasto completo per uno studente arriva a costare 7 euro!”. Spessissimo, infatti, gli studenti preferiscono consumare i pasti in sedi esterne all’università: “non solo troppo cari, ma neppure di qualità ottima”, spiega Remo, iscritto al secondo anno, che lamenta anche la procedura troppo difficile per ottenere la card per la mensa. Fa presente questo problema anche Michela, iscritta al quarto anno: “7 euro un pasto completo e 3 per un piatto di pasta sono prezzi troppo alti per studenti universitari, per cui molti preferiscono portarsi il pasto da casa”. Michela ha sostenuto il colloquio per andare in Erasmus ma non è stata un’esperienza del tutto piacevole: “pretendere un inglese da madrelingua per un iscritto a Giurisprudenza mi sembra eccessivo e di fronte ad evidenti difficoltà non c’è stato nemmeno un comportamento comprensivo dall’altra parte”, ribatte ancora amareggiata. Infine Francesco, primo anno ed unica voce fuori dal coro: “chi dice che la struttura è eccellente? Il campetto di calcio è ancora inagibile!”.
Anna Verrillo
Anna Verrillo