Il Dipartimento di Studi Umanistici è pronto ad annunciare due nuovi Corsi di Studio Magistrali per l’anno accademico 2021/22. Si tratta di Lingue e Letterature per il Plurilinguismo Europeo – che, come spiega il Coordinatore Giancarmine Bongo, “è una trasformazione del vecchio Corso Magistrale di Lingue, c’era l’esigenza di renderlo più specifico” – e Coordinamento dei Servizi Educativi per la Prima Infanzia e per il Disagio Sociale, rispetto al quale “il condizionale resta ancora d’obbligo in attesa dell’approvazione definitiva dell’Anvur”, dice la referente Mariarosaria Strollo, comunque fiduciosa per il progetto: “un unicum per tutto il sud Italia”. Pur afferendo a due settori diversi, un comune denominatore c’è: dotare i futuri laureati di nuovi strumenti per rispondere al meglio ai mutamenti del mondo lavorativo. Ad ogni modo, per entrambi, il Consiglio Universitario Nazionale ha già dato il suo assenso. “Plurilinguismo europeo è stato centrale nella discussione che ha portato a ridiscutere l’identità del Corso di Laurea – racconta Bongo – la prospettiva si è imposta con il quadro comune europeo di riferimento per le lingue (il conferimento degli attestati di lingua ndr). In altri termini il cittadino deve poter parlare più di una lingua, ma nella maniera che gli occorre. Qualcuno potrebbe aver bisogno di saper scrivere il tedesco piuttosto che parlarlo, viceversa altri di parlare l’inglese invece che metterlo su carta. Dunque, il percorso sul plurilinguismo mira a promuovere competenze e qualificazioni nei settori delle Letterature e Culture europee nonché delle Lingue moderne per un contesto multi e interculturale su base internazionale. Il profilo del nostro laureato è quello di cittadino plurilingue europeo, che sta all’interno sia dell’odierno multilinguismo europeo e globale, che delle grandi civiltà linguistiche e delle loro culture e letterature di tradizione europea”. E, ciliegina sulla torta, sarà possibile svolgere l’intero percorso di studi in lingua inglese, oppure, per gli insegnamenti delle altre lingue e letterature straniere, nelle relative lingue e in inglese.
Per quanto concerne l’altro Corso di Studi, Strollo focalizza l’attenzione su figure “che sono ancora poco formate in Italia, infatti, dati Almalaurea alla mano, l’occupazione sarà del 100% nel giro di cinque anni considerando la tranche di fondi europei che verranno investiti negli asili nido e nel disagio sociale. Il professionista in questione abbraccerà problematiche relative a donne vittime di violenza, minori a rischio, coordinamento di asili nido. Insomma, tutte le categorie disagiate e strutture formative per l’età 0-6. Gli attrezzi del lavoro saranno forniti attraverso una formazione che toccherà insegnamenti pedagogici ed economico-giuridici, senza dimenticare le discipline affini come sociologia, psicologia, filosofia e soprattutto le lingue, fondamentali per ottenere risorse dall’UE nel caso di gestione degli asili”.
Per quanto concerne l’altro Corso di Studi, Strollo focalizza l’attenzione su figure “che sono ancora poco formate in Italia, infatti, dati Almalaurea alla mano, l’occupazione sarà del 100% nel giro di cinque anni considerando la tranche di fondi europei che verranno investiti negli asili nido e nel disagio sociale. Il professionista in questione abbraccerà problematiche relative a donne vittime di violenza, minori a rischio, coordinamento di asili nido. Insomma, tutte le categorie disagiate e strutture formative per l’età 0-6. Gli attrezzi del lavoro saranno forniti attraverso una formazione che toccherà insegnamenti pedagogici ed economico-giuridici, senza dimenticare le discipline affini come sociologia, psicologia, filosofia e soprattutto le lingue, fondamentali per ottenere risorse dall’UE nel caso di gestione degli asili”.
L’offerta formativa
L’offerta formativa del CdS in Plurilinguismo, spalmato su due anni, prevede sette esami al primo anno e cinque al secondo per un totale di 120 crediti. Requisito richiesto: Laurea Triennale. Previsto, alla fine, anche un tirocinio. Lo sfondo concettuale di riferimento offrirà “la possibilità di consolidare la padronanza di almeno due lingue europee, e la conoscenza delle rispettive letterature e culture anche in prospettiva transnazionale. Ovvero, in un percorso di specializzazione mirato al raggiungimento in almeno una lingua e letteratura adottiva europea di un livello avanzato di competenza strettamente connesso alla capacità di elaborare e rielaborare la lingua attraverso testi, anche specializzati, costituendo così la specifica dimensione di un plurilinguismo delle lingue di cultura. In sostanza, i laureati saranno in possesso, con diversi accenti in base al curriculum scelto, di un’adeguata formazione storica, storico-letteraria, comparatista e teorico-linguistica, che a sua volta offrirà la possibilità, tra le più rilevanti, di raggiungere i requisiti richiesti per accedere ai percorsi di abilitazione all’insegnamento (inclusi 24 Cfu ndr)”. Ma, a ben vedere, il processo di formazione non finisce qui. All’interno di una visione ampia, se l’Erasmus resta un’esperienza importante per chi studia le lingue, il Coordinatore Bongo lancia l’ambizioso progetto di Corso binazionale, sperando che “il modello tedesco possa essere replicato pure per tutti gli altri paesi europei. Non solo si soggiornerebbe nel paese di riferimento, studiandolo e vivendolo, ma si otterrebbe anche un doppio titolo”.
Sarà a numero chiuso (100 studenti), invece, il CdS Magistrale coordinato dalla prof.ssa Strollo. La programmazione degli accessi è motivata, si legge in un documento bozza, dalla “significativa presenza di attività formative di tipo interattivo, di attività di laboratorio condotte in piccoli gruppi, di attività di tirocinio esterno, di attività di confronto e sperimentazione con il mondo del lavoro”. E farà particolare riferimento a studenti provenienti da Scienze dell’educazione e da altri settori che però abbiano reso possibile il conseguimento di 12 cfu in Pedagogia e 48 in discipline affini come Psicologia e Sociologia. Occorrerà, inoltre, dimostrare una competenza certificata di livello B1 di una lingua europea. Anche in questo caso, si parla di una Magistrale programmata su due anni, per un totale di 12 esami, rispondenti a 120 cfu complessivi. Al solito, gli insegnamenti rispettano la classica suddivisione a tre teste: caratterizzanti, affini e a scelta dello studente. Di fondamentale importanza, ai fini del conseguimento del titolo, il tirocinio formativo da svolgere in concomitanza dell’elaborato finale.
Sarà a numero chiuso (100 studenti), invece, il CdS Magistrale coordinato dalla prof.ssa Strollo. La programmazione degli accessi è motivata, si legge in un documento bozza, dalla “significativa presenza di attività formative di tipo interattivo, di attività di laboratorio condotte in piccoli gruppi, di attività di tirocinio esterno, di attività di confronto e sperimentazione con il mondo del lavoro”. E farà particolare riferimento a studenti provenienti da Scienze dell’educazione e da altri settori che però abbiano reso possibile il conseguimento di 12 cfu in Pedagogia e 48 in discipline affini come Psicologia e Sociologia. Occorrerà, inoltre, dimostrare una competenza certificata di livello B1 di una lingua europea. Anche in questo caso, si parla di una Magistrale programmata su due anni, per un totale di 12 esami, rispondenti a 120 cfu complessivi. Al solito, gli insegnamenti rispettano la classica suddivisione a tre teste: caratterizzanti, affini e a scelta dello studente. Di fondamentale importanza, ai fini del conseguimento del titolo, il tirocinio formativo da svolgere in concomitanza dell’elaborato finale.
Sbocchi lavorativi
Ma il vero motore – quello che ha portato all’attivazione di questi due nuovi percorsi – è l’aderenza al mondo del lavoro. “I laureati nel Corso di Studi Magistrale in Lingue e Letterature per il Plurilinguismo Europeo – chiude convinto Bongo – dovranno possedere competenze linguistiche e culturali che permettano loro di muoversi in ambiti professionali sia tradizionali che innovativi. In particolare in enti, istituzioni e aziende nazionali e internazionali; nelle istituzioni culturali italiane all’estero e nelle rappresentanze diplomatiche e consolari; così come negli istituti di cooperazione internazionale; nell’ambito dell’insegnamento nelle scuole e negli istituti italiani di primo e secondo grado, nonché in istituzioni estere deputate all’insegnamento della lingua italiana. Essi potranno, inoltre, svolgere il ruolo di consulenti linguistici nei settori dello spettacolo, dell’editoria e del giornalismo, nella comunicazione multimediale, nella gestione documentale; traduttori e revisori di testi letterari e scientifici”. In altri termini, si punterà su una formazione altamente specializzante che dovrebbe permettere a chi sceglie il nuovo CdS di risultare appetibile tanto quanto un ingegnere – o un soggetto qualificato proveniente da altri settori che non disponga di conoscenze linguistiche approfondite. Altrettanto ampio – pure più specifico – pare essere lo spettro delle possibilità professionali che la Magistrale in Coordinamento dei Servizi Educativi per la Prima Infanzia e per il Disagio Sociale offrirà ai propri laureati. “Lavoreranno con funzioni di coordinamento e gestione nelle istituzioni educative – conclude la Coordinatrice Strollo – in particolare i servizi per l’infanzia in contesti formativi, nell’ambito dei servizi alla persona erogati da enti, strutture (pubbliche o private) e cooperative, in campo educativo, sociale e assistenziale; così pure negli ambiti della genitorialità e della famiglia; in strutture socio-culturali, giudiziarie, ambientali, sportive e motorie, dell’integrazione e della cooperazione internazionale”.
Claudio Tranchino
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