È il momento dell’ingegnere elettrico, eppure calano gli iscritti

Dovrebbe essere l’età dell’oro per gli ingegneri elettrici, ma sono ancora pochi i diciottenni che lo comprendono. La scarsa visibilità e un nome poco accattivante hanno visto ridurre il numero di immatricolazioni al Corso di laurea triennale. “Abbiamo subito una diminuzione di iscritti che sono passati dagli 86 dell’a.a. 2007/08 ai 55 di questo anno.- spiega il prof. Andrea Del Pizzo, Presidente di Corso di Laurea- Eppure questo è il momento dell’ingegnere elettrico! Il giovane delle scuole superiori non riesce a comprendere bene la situazione del mercato, vuole solo la certezza di avere un lavoro importante. Ma questi giovani, prima di scegliere a quale Corso iscriversi, dovrebbero pensare: ‘Di cosa si parla ogni giorno sui giornali? E in televisione? Di cosa discutono i Governi?’. Delle energie rinnovabili. Oggi l’energia è la chiave di tutto, e in questo campo l’ingegnere elettrico svolge un ruolo determinante. Inoltre, molti grandi manager sono proprio degli elettrici”.
Mentre il calo di iscrizioni è generalizzato a tutte le sedi universitarie, dall’altro lato aumentano le richieste di lavoro che arrivano dalle aziende, ormai  difficili da soddisfare. “L’anno scorso, con i nostri 86 iscritti eravamo un’eccezione in Italia. Quest’anno siamo rientrati nella media”, aggiunge Del Pizzo. Sulla penuria di laureati nel settore, sottolinea: “ricevo tante domande da parte di aziende e anche dalle università, ma non sempre posso soddisfarle. Ad esempio dei nostri ex-dottorandi, che adesso lavorano all’estero, ci hanno chiesto tirocinanti o tesisti per delle collaborazioni, ma non ce ne sono”. Le consulenze: un settore in crescita che richiede elettrici in quanto, spiega il professore, “le energie rinnovabili sono sempre più diffuse e sono sempre di più le piccole aziende, o comunque i privati, che chiedono consulenze a professionisti. L’ingegnere dunque può scegliere di lavorare come libero professionista e, nel tempo, ad avere anche grossi guadagni”. 
Per invogliare gli studenti ad iscriversi a questo Corso, si cerca di svolgere un buon orientamento in entrata e di operare sul territorio, per rendere sempre più visibile questa figura, ma anche di lavorare sui contenuti e la struttura del Corso, andando incontro alle esigenze degli studenti. E proprio in relazione all’adeguamento al 270, i docenti già pensano a soluzioni per risolvere alcuni problemi che si creeranno con l’accavallarsi degli ordinamenti tra i laureati della vecchia Triennale che dovranno iscriversi alla nuova Magistrale. “Stiamo pensando di anticipare all’anno accademico prossimo l’attivazione del terzo anno del 270, in modo da consentire il passaggio agli iscritti dell’ordinamento 509 e facilitare l’accesso alla Magistrale riformata che partirà dal 2010/2011”, anticipa Del Pizzo. Che consiglia: “chi è iscritto al secondo anno ed ha dei ritardi può sfruttarli a suo vantaggio e quindi sostenere quest’anno solo gli esami che saranno utili per il trasferimento al terzo anno del 270”. Anche se questa proposta è ancora in forse, il Presidente assicura “faremo comunque partire tutti i corsi secondo il 270, in modo che i ragazzi possano sostenere esami utili per la Magistrale e non avere problemi ad iscriversi al nuovo biennio”.
Valentina Orellana
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