Economia Politica: “chi non segue non sa che pesci prendere”

Grafici, formule e derivate fanno dell’Economia politica uno degli esami ritenuti tra i più complicati dalle matricole alla Triennale in Economia aziendale (Facoltà di Giurisprudenza). Da dieci crediti formativi, il programma dell’insegnamento inserito al secondo semestre del primo anno prevede lo studio del comportamento dei singoli soggetti economici fino alle diverse forme di mercato. I grafici la fanno da padrone nel libro di testo e sembrano essere lo spauracchio della maggior parte dei ragazzi. “E’ difficile comprendere le formule, disegnare le curve e capirne l’andamento”, dicono in tanti che preferiscono rimandare lo studio dell’Economia politica per dedicarsi a quello di altre discipline. E ancora, “è difficile apprendere il linguaggio tecnico”, “è una materia complicata”. Rispetto, poi, alla modalità di svolgimento dell’esame, articolato in una verifica scritta e un colloquio orale, gli studenti che ci hanno già provato affermano: “È un miracolo passare lo scritto”. Mal qual è il metodo di studi più adatto per approcciare la materia e superare l’esame senza grandi blocchi? Lo abbiamo chiesto alla prof.ssa Maria Rosaria Carillo, docente della disciplina. “Il problema principale dei nostri studenti sorge quando vogliono affrontare l’esame di Economia senza aver prima seguito il corso di Matematica, così come definito dal piano di studi – afferma – Noi chiediamo loro di conoscere solo i fondamentali concetti legati alle derivate e allo studio della funzione, niente di più”. Rispetto ai liceali, coloro che provengono dagli istituti tecnici sembrano essere più svantaggiati, in quanto “già dalle superiori, studiano poco la Matematica”. “Mi rendo conto che i ragazzi si trovano in difficoltà – continua la docente – ma, personalmente, cerco di estrarre da loro quanto più impegno possibile al fine di recuperare quel gap formativo che si portano dietro dalla scuola. Di certo, l’Università non può abbassare il contenuto informativo, utile, successivamente, a superare concorsi e inserirsi nel mondo del lavoro”. Per uniformare le conoscenze in entrata e aiutare i ragazzi a colmare le proprie lacune, il Parthenope organizza uno specifico precorso di Matematica. “Si svolge, ogni anno, a settembre, prima dell’inizio dei corsi, ma la maggior parte delle matricole non lo segue perché decide di iscriversi solo ad ottobre, magari dopo aver provato l’ingresso presso altre Facoltà, quando i precorsi sono ormai terminati”. A quanto pare, dunque, la maggior parte delle volte, il problema non è legato allo studio dell’economia, ma alla risoluzione di equazioni e derivate. “Prima di tutto, è necessario entrare in una logica, seguendo il docente. Da soli, ci si ritrova unicamente con un testo pieno di grafici. Coloro che non frequentano non sanno che pesci prendere, vengono a provare l’esame e, spesso, non capiscono neanche perché sono stati bocciati”. Dunque, la frequenza prima di tutto. “Chi segue prende appunti, interagisce con il docente, partecipa alle esercitazioni che organizziamo anche fuori dall’orario delle lezioni – spiega la Carillo – Durante il corso, poi, rivolgo tante domande agli studenti per renderli partecipi alla discussione e perché mi rendo conto che, spesso, si vergognano di dire che non hanno capito un argomento. Non ho davvero alcun problema a ripetere più volte le tematiche affrontate”. L’esame prevede una prova scritta (esercizi di microeconomia e domande teoriche che, in ogni caso, richiedono l’elaborazione di un grafico) e un colloquio che comincia proprio con la richiesta, da parte della professoressa, di disegnare un grafico per illustrare specifici concetti. “Non c’è un argomento più difficile degli altri. Per coloro che non seguono, tutto è complicato: dal significato di una funzione al disegno di una curva crescente o decrescente”. Oltre alla frequenza, ricordiamo che anche il ricevimento è un utile supporto alla preparazione dell’esame. “I ragazzi che scelgono di seguire il corso per intero vengono anche a ricevimento a chiarire tutti i loro dubbi, svolgono la prova intercorso su parte del programma e non hanno alcun problema a superare l’esame”, conclude la Carillo.
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