ELEZIONI RETTORI

Federico II
Tessitore 
lancia un 
appello perché Trombetti resti al suo posto
Una lettera “a titolo del tutto personale”, in “quanto uno dei professori più anziani dell’Ateneo”, per chiedere al Rettore Guido Trombetti di proseguire il suo mandato. Il testo, a firma del prof. Fulvio Tessitore, sta girando tra tutti i docenti della Federico II e fra “quanti hanno a cuore l’avvenire della nostra Università”. Lo riportiamo di seguito: 
“La situazione dell’Università italiana è certamente difficile per una serie di cause, cui qui non è possibile neppur solo accennare. Il nostro glorioso Ateneo, purtroppo, non fa eccezione, nonostante la guida attenta e premurosa che ha ricevuto dal Rettore e dagli Organi di governo.
In siffatta condizione appare inopportuno esporre l’Ateneo alle oggettive pulsioni proprie di ogni campagna elettorale, di necessità complessa; allo stesso modo ancor più traumatico sarebbe un cambio di gestione in un momento tanto delicato della vita universitaria. Oggi si deve garantire la prosecuzione di un’azione di governo, equilibrata ed informata, in grado di portare fuori l’Ateneo dalle presenti difficoltà, nell’interesse di tutti quanti vivono l’Università e, soprattutto, dei Giovani. Soltanto dopo, anche alla luce di ipotizzate proposte legislative di riforme, sarà possibile e necessario procedere ad un’attenta riconsiderazione delle funzioni, dell’utilità ed attualità della Università pubblica e del nostro antichissimo Ateneo tra gli altri. A tale discussione non dovrà mancare la consapevolezza della straordinaria trasformazione culturale in atto e della quale l’Università è, per essenza, protagonista responsabile.
In virtù di siffatte considerazioni appare doveroso ai qui sottoscritti rivolgere al Rettore Guido Trombetti un cordiale invito a rimanere al proprio posto, consci di chiedergli un personale sacrificio, che è, però, un dovere istituzionale a cui siamo certi egli non verrà meno, ed a tutta la comunità universitaria un caloroso appello ad assumere un atteggiamento di solidale concordia in vista dell’interesse comune da soddisfare il più rapidamente possibile”.
Parthenope
Il decano 
deciderà 
tra qualche 
giorno
Verrà sciolto il 4 maggio il nodo sulle elezioni del Rettore all’Università Parthenope. Il decano, prof. Giovanni Quadri, docente di Diritto amministrativo, come da prassi, proprio in questi giorni indirà le consultazioni.
A riposo dal 31 ottobre 2009, il Rettore Gennaro Ferrara, secondo quanto prescrive il regolamento, resterà in carica fino alla scadenza naturale del mandato (il 31 ottobre 2010). La spada di Damocle che pende su queste votazioni è la riforma della governance prevista nel disegno di legge Gelmini attualmente in discussione alla VII Commissione del Senato.
Il prof. Quadri dovrà decidere se le votazioni si dovranno tenere prima o dopo le vacanze estive. “Ho un massimo di 180 giorni di tempo per fissare una data e per farlo ho bisogno di ragionare bene. Candidature non ce ne sono, almeno non palesi. Vorrei, anche, osservare come si comportano gli altri Atenei, ad esempio la Federico II dove la situazione è ancora più complessa della nostra. C’è, infatti, l’incognita della nuova legge: se dovesse entrare in vigore prima dell’estate cristallizzerebbe la situazione attuale fino alla costituzione degli organi previsti dal nuovo statuto, e, quindi, si andrebbe al voto successivamente. Se, invece, dovesse entrare in vigore dopo le vacanze, ad elezioni del Rettore già concluse, potrebbero verificarsi delle sorprese negative”, cioè il mandato del neo eletto avrebbe breve durata. 
Questo è il vero punto interrogativo che tiene in scacco tutti quegli atenei italiani dove si deve andare al voto per la carica di Rettore. Per ciò che riguarda la Parthenope, la questione sarebbe più semplice se ci fosse un candidato forte, da eleggere in prima battuta. Diversamente, la presenza di più candidati porterebbe a quattro turni di voto ed un mese e mezzo di tornate elettorali. “Quello che più ci sta a cuore è fare l’interesse dell’Ateneo, se ci fosse un candidato sicuro si potrebbe votare subito. Per adesso, l’unica cosa sicura è che, nell’eventualità di più candidature, tra le prime tre tornate, nelle quali viene eletto chi ha la maggioranza assoluta, e la quarta di ballottaggio, ci sarà un intervallo di quindici giorni per consentire un momento di comunicazione e discussione tra i due eventuali candidati che hanno ricevuto più voti”, conclude Quadri.
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