“Ripristinare le propedeuticità ed eliminare gli sbarramenti per superare l’anno accademico”: sono queste le novità più rilevanti che annuncia la prof.ssa Brunella Restucci, Presidente del Corso di Laurea quinquennale in Medicina Veterinaria. “Insieme agli altri membri della Commissione didattica stiamo lavorando per migliorare la collocazione degli esami nel corso degli anni – spiega – In pratica, non sarà più necessario acquisire un determinato numero di crediti per passare all’anno successivo, mentre bisognerà rispettare un certo ordine nel preparare di volta in volta gli esami”.
Anche quest’anno i posti a disposizione per coloro che hanno superato il test di ingresso sono 64. La docente consiglia comunque a quelli che non ce l’hanno fatta di non arrendersi: “Il sistema del numero chiuso non mi trova d’accordo – dice – Ritengo piuttosto che ad ognuno dovrebbe essere data la possibilità di seguire le proprie inclinazioni, anche perché la vera selezione avviene in seduta d’esame”. Le discipline previste al primo anno sono quelle di base, suddivise in due semestri. Nel primo si affronteranno: Fisica e Statistica, corso integrato che comprende anche una parte di Matematica, dunque non sarà più un esame a sé; Chimica e Biochimica, che comprende i moduli di Chimica e Propedeutica alla Biochimica (nel I semestre); Biochimica Generale e Biochimica Clinica (nel II semestre); Istologia e Morfogenesi (2 moduli nel I semestre); Anatomia I; l’idoneità di Lingua Inglese. Per quanto riguarda il secondo semestre, i neo iscritti affronteranno gli esami di Anatomia II, Genetica e Zoologia, Biochimica, Informatica. “In tutto sono 6 esami più un’idoneità – precisa la prof.ssa Restucci – per un totale di 54 crediti. Questa nuova suddivisione tiene conto soprattutto della necessità di adeguamento allo standard europeo, in previsione della visita che avverrà l’anno prossimo da parte della commissione EAEVE. Le ore dedicate alle materie cliniche, dette appunto clinical sciences, saranno distribuite in modo da effettuare il 50 per cento dei crediti in attività frontali e il resto sarà dedicato alla pratica. Stesso discorso per le materie di base (basic sciences), in cui però la divisione tra teoria e pratica sarà rispettivamente al 65 e al 35%. Tutto questo in modo da permettere ai nostri allievi di poter seguire bene le lezioni ed essere preparati in maniera graduale agli esami”. Il consiglio? “Seguire sempre le attività accademiche e vivere appieno la Facoltà, altrimenti si rischia di rimanere indietro”.
Novità nell’ordinamento didattico sono previste anche per la Triennale ad accesso libero in Tecnologie delle Produzioni Animali (TPA). Ne ha parlato il prof. Luigi Avallone, Presidente del CdL. “Anche da noi dovranno essere rispettate le propedeuticità: è impensabile sostenere esami, come ad esempio Fisiologia, senza aver superato Anatomia e Biochimica – spiega il prof. Luigi Avallone, Presidente del Corso di Laurea – Inoltre, per aiutare i nostri allievi a studiare volta per volta, senza perdere continuità nella preparazione, abbiamo pensato a delle prove in itinere”. L’altro cambiamento che riguarda TPA a partire da quest’anno accademico è la scelta del curriculum, che sarà possibile effettuare alla fine del primo anno e non al momento dell’iscrizione, in modo da avere le idee più chiare sul percorso da seguire. I due curricula sono: Allevamento animale e sicurezza alimentare e Gestione delle risorse zootecniche. “Gli esami del I anno riguardano le materie di base, anche per dare la possibilità a chi non ha superato il test a Medicina Veterinaria di seguire il primo anno a TPA, per poi (in caso di esito positivo) trasferirsi dopo un anno. In seguito, a seconda della scelta curriculare, lo studente potrà decidere se approfondire l’uno o l’altro aspetto”. Gli sbocchi professionali del laureato in TPA “sono molteplici e vanno dal management aziendale al settore della trasformazione dei prodotti di origine animale. In Campania sono molte le aziende agrozootecniche, tanto è vero che la maggior parte dei nostri ex allievi ha trovato impiego senza neppure doversi spostare fuori regione”. L’impegno richiesto allo studente non è da sottovalutare: “quindi, frequentare le lezioni, anche se non è obbligatorio, e iniziare bene sin dal primo giorno”.
Anna Maria Possidente
Anche quest’anno i posti a disposizione per coloro che hanno superato il test di ingresso sono 64. La docente consiglia comunque a quelli che non ce l’hanno fatta di non arrendersi: “Il sistema del numero chiuso non mi trova d’accordo – dice – Ritengo piuttosto che ad ognuno dovrebbe essere data la possibilità di seguire le proprie inclinazioni, anche perché la vera selezione avviene in seduta d’esame”. Le discipline previste al primo anno sono quelle di base, suddivise in due semestri. Nel primo si affronteranno: Fisica e Statistica, corso integrato che comprende anche una parte di Matematica, dunque non sarà più un esame a sé; Chimica e Biochimica, che comprende i moduli di Chimica e Propedeutica alla Biochimica (nel I semestre); Biochimica Generale e Biochimica Clinica (nel II semestre); Istologia e Morfogenesi (2 moduli nel I semestre); Anatomia I; l’idoneità di Lingua Inglese. Per quanto riguarda il secondo semestre, i neo iscritti affronteranno gli esami di Anatomia II, Genetica e Zoologia, Biochimica, Informatica. “In tutto sono 6 esami più un’idoneità – precisa la prof.ssa Restucci – per un totale di 54 crediti. Questa nuova suddivisione tiene conto soprattutto della necessità di adeguamento allo standard europeo, in previsione della visita che avverrà l’anno prossimo da parte della commissione EAEVE. Le ore dedicate alle materie cliniche, dette appunto clinical sciences, saranno distribuite in modo da effettuare il 50 per cento dei crediti in attività frontali e il resto sarà dedicato alla pratica. Stesso discorso per le materie di base (basic sciences), in cui però la divisione tra teoria e pratica sarà rispettivamente al 65 e al 35%. Tutto questo in modo da permettere ai nostri allievi di poter seguire bene le lezioni ed essere preparati in maniera graduale agli esami”. Il consiglio? “Seguire sempre le attività accademiche e vivere appieno la Facoltà, altrimenti si rischia di rimanere indietro”.
Novità nell’ordinamento didattico sono previste anche per la Triennale ad accesso libero in Tecnologie delle Produzioni Animali (TPA). Ne ha parlato il prof. Luigi Avallone, Presidente del CdL. “Anche da noi dovranno essere rispettate le propedeuticità: è impensabile sostenere esami, come ad esempio Fisiologia, senza aver superato Anatomia e Biochimica – spiega il prof. Luigi Avallone, Presidente del Corso di Laurea – Inoltre, per aiutare i nostri allievi a studiare volta per volta, senza perdere continuità nella preparazione, abbiamo pensato a delle prove in itinere”. L’altro cambiamento che riguarda TPA a partire da quest’anno accademico è la scelta del curriculum, che sarà possibile effettuare alla fine del primo anno e non al momento dell’iscrizione, in modo da avere le idee più chiare sul percorso da seguire. I due curricula sono: Allevamento animale e sicurezza alimentare e Gestione delle risorse zootecniche. “Gli esami del I anno riguardano le materie di base, anche per dare la possibilità a chi non ha superato il test a Medicina Veterinaria di seguire il primo anno a TPA, per poi (in caso di esito positivo) trasferirsi dopo un anno. In seguito, a seconda della scelta curriculare, lo studente potrà decidere se approfondire l’uno o l’altro aspetto”. Gli sbocchi professionali del laureato in TPA “sono molteplici e vanno dal management aziendale al settore della trasformazione dei prodotti di origine animale. In Campania sono molte le aziende agrozootecniche, tanto è vero che la maggior parte dei nostri ex allievi ha trovato impiego senza neppure doversi spostare fuori regione”. L’impegno richiesto allo studente non è da sottovalutare: “quindi, frequentare le lezioni, anche se non è obbligatorio, e iniziare bene sin dal primo giorno”.
Anna Maria Possidente