Inglese, informatica, scrittura di testi giuridici e studio di casi pratici a Giurisprudenza

Giurisprudenza al Suor Orsola Benincasa continua a proporsi come Facoltà di eccellenza, dalle prime tappe del percorso formativo fino al post laurea. I 150 studenti che vi si potranno immatricolare, selezionati in base al voto di diploma, si troveranno a percorrere una strada ricca di stimoli, che se opportunamente colti consentiranno loro di acquisire una formazione giuridica completa e non meramente tecnica.
Ne parliamo con il Preside della Facoltà, prof. Franco Fichera, al quale chiediamo anzitutto quali sono i motivi della selezione in entrata, non più affidata ad una prova scritta come negli anni passati. “Negli scorsi anni abbiamo constatato che i ragazzi che si posizionavano meglio in graduatoria erano anche quelli con i voti di diploma più alti. C’era cioè una corrispondenza tra il livello della prova svolta e il risultato riportato all’esame di maturità. Così da quest’anno stileremo una graduatoria solo sulla base del voto, quale espressione del percorso svolto in precedenza. Anche le scuole hanno spinto in questo senso, perché il voto di diploma è il risultato di una verifica corretta e affidabile, oggi più che mai con le commissioni esterne”.
Ai vostri studenti è “ufficialmente” richiesta la frequenza, come si legge nella Guida dello Studente. Una richiesta che pesa molto? “La frequenza è ben realizzata, viene alle lezioni circa l’80% degli iscritti. Avendo scelto di contenere il numero delle iscrizioni, possiamo curarla molto, infatti prendiamo le firme dei frequentanti. Poi, ovviamente, la presenza ai corsi è affidata ai ragazzi, al loro senso di responsabilità. Noi la agevoliamo soprattutto tenendo ben distinto il momento della didattica da quello delle sessioni di esami. Tra la fine delle lezioni e l’inizio degli esami lasciamo sempre 10-15 giorni di tempo”.
Nonostante l’entrata in vigore, l’anno scorso, del nuovo ordinamento quinquennale, al Suor Orsola avete lasciato intatto lo schema del triennio di base e del biennio a scelta fra indirizzo forense e indirizzo amministrativo. Perché? “Le altre Facoltà hanno semplicemente allungato il vecchio quadriennio, noi invece abbiamo individuato una diversa modalità didattica. Mentre altrove gli studenti scelgono soltanto gli esami complementari, al Suor Orsola, dopo aver sostenuto gli esami istituzionali e di base nei primi tre anni, cominciano ad indirizzarsi verso un settore. Tra un indirizzo e un altro ci sono circa una decina di esami diversi, più funzionali al settore prescelto. Rispetto ai primi tre anni cambia anche la didattica, meno manualistica e più incentrata sullo studio dei casi pratici. Certo, non è uno specialismo spinto, perché dobbiamo comunque preparare un giurista aperto a tutte le prospettive. Il valore della laurea è lo stesso per i due indirizzi, ma i ragazzi cominciano a guardare già un po’ oltre”.
Il vostro è un Corso di Laurea in Giurisprudenza che prevede alcuni esami particolari e che attribuisce molta importanza all’Inglese e all’Informatica. Ci dia qualche dettaglio. “Sull’Inglese giuridico puntiamo molto. Sono previste 3 annualità di Inglese, da 4 crediti ciascuna. Viene effettuato anche un test diagnostico, per capire a che livello di conoscenza si trova ciascuno studente e collocarlo nel corso giusto. Al primo anno abbiamo inoltre un corso denominato Scrittura di testi giuridici, che vuole essere un ponte con la scuola. Solitamente i ragazzi quando iniziano l’università hanno una capacità di scrittura che però perdono completamente nel corso degli anni. Per questo prevediamo che per ogni insegnamento sia svolta una prova scritta, sebbene non valga come esame. E’ una forma di esercizio che agli studenti serve moltissimo”.
Fino ad oggi la Facoltà ha organizzato attività extradidattiche in maniera continuativa. Un progetto che proseguirà? “Certo. Ad ottobre, novembre e dicembre avremo nuovamente il ciclo Cinema, Letteratura e Diritto, mentre a marzo, aprile e maggio si terranno le lezioni magistrali di studiosi eminenti. Gli studenti che parteciperanno a due di queste iniziative annuali potranno ottenere un punto in più in seduta di laurea, previa una breve discussione sul tema seguito. E’ un incentivo importante, perché noi in sede di discussione della tesi stiamo molto attenti ad assegnare i voti”. Non date molti punti? “Siamo prudenti, stiamo attenti a mantenere l’equilibrio del curriculum che lo studente ha avuto negli anni. Tra una media del 26 e una media del 28 c’è una bella differenza. E il voto di laurea deve avere un suo significato”.
Per degli studenti così curati durante il corso di studi, non poteva che esserci un post lauream altrettanto curato e ricco. Un ormai consolidato Master in Diritto tributario, un laboratorio per la preparazione dei pubblici concorsi, uno stage al Tar pensato come una sorta di uditorato giudiziario. Cosa aggiungere? “Stiamo mettendo i nostri laureati migliori in contatto con gli studi professionali, e stiamo lavorando per arricchire il pacchetto di studi. Recentemente hanno aderito gli studi Chiomenti e Patti. I laureati con almeno 105 vengono chiamati per gli stage, dopodiché il rapporto può eventualmente continuare per il praticantato. Una volta stabilito il contatto, la Facoltà non c’entra più e il laureato gestirà come crede il rapporto con lo studio”. Professore, cosa consiglia alle neomatricole per portare avanti un buon percorso universitario? “Di mantenere una presenza attiva. Devono appropriarsi di questo passaggio verso la maturità e approfittare delle occasioni di crescita che offriamo loro. Riflettendo sul fatto che questo non si può fare a distanza, ci si rende conto che quel termine quasi burocratico, frequenza, in realtà ha un grande significato”.  
Sara Pepe
- Advertisement -




Articoli Correlati