Erasmus al Federico II, domande entro il 23 marzo

Ventidue e ventitré marzo, queste le due date da tenere bene in mente se si è iscritti all’Università Federico II e si sta pensando di partecipare alla selezione per l’assegnazione delle borse di mobilità Erasmus. Collegandosi al sito www.unina.it è possibile leggere il bando di selezione, compilare la domanda e consultare la guida Erasmus, che contiene l’elenco degli scambi attivati per il 2005/06, l’elenco dei promotori con l’indicazione delle strutture di afferenza ed i siti delle università europee in partenariato con il programma di mobilità. Tenendo conto del merito, delle conoscenze linguistiche e della motivazione dei candidati, verrà elaborata una graduatoria dalla quale risulteranno i nomi degli studenti che godranno dello status di ‘studenti Erasmus’ e di coloro che oltre che di questo status beneficeranno anche della borsa di mobilità. Essere studente Erasmus non significa dunque necessariamente essere borsista? E per quale motivo? La dott.ssa Antonietta D’Auria, capo dell’Ufficio Programmi Internazionali di Mobilità, ci offre dei chiarimenti. “L’equivoco per il quale la mobilità Erasmus coincide con la titolarità di una borsa di studio è molto frequente – spiega la dottoressa- noi in realtà offriamo un’altra cosa, e cioè la possibilità di andare a sostenere esami in un’università europea senza dover pagare le tasse di quella università. Questo significa mobilità, a prescindere dal fatto che si riesca a ottenere il contributo”. L’importo delle borse concesse dall’Unione Europea per la mobilità Erasmus è peraltro piuttosto modico, si aggira intorno ai 120 euro mensili. A questa cifra, che come sottolineato dalla dott.ssa D’Auria viene anticipata dalla Federico II, si aggiungono gli eventuali contributi dell’Università federiciana, le borse integrative Edisu. Per tutti gli assegnatari di borse di mobilità, l’ateneo organizza dei corsi di lingua francese, spagnola e tedesca. “Il trend è molto positivo – dice la dott. D’Auria- i ragazzi che presentano richiesta di partecipazione sono sempre più numerosi. Tanti sono anche quelli che partono e dopo poco tempo sentono la nostalgia di casa, desiderano ritornare. Ma l’importante è superare il momento critico, chi ci riesce completa l’esperienza e torna in Italia entusiasta”.
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