Una sede ed un laboratorio audio-visuale per Sociologia

La politica ce l’ha nel sangue. E la sua facoltà, Sociologia, nel cuore. Costretto a lasciare gli studi tre anni fa per motivi personali, e con essi la carica di rappresentante degli studenti, Michele Langella è tornato da poco sui libri e alla politica universitaria. Con una bella soddisfazione: l’elezione al Consiglio d’Amministrazione del Federico II. Una tappa fondamentale per la Facoltà di Sociologia, che per la prima volta nella sua storia ha un rappresentante degli studenti in CdiA. “Negli ultimi anni Sociologia è cresciuta moltissimo in numero di iscritti – dichiara il consigliere -. Ora più che mai la Facoltà ha bisogno di finanziamenti”. 
22 anni, al secondo anno del Corso di Laurea in Sociologia, Michele Langella è stato eletto (con 118 voti) al Parlamentino degli Studenti nella lista di sinistra Compagni di viaggio. In Consiglio d’Ateneo, pertanto, siede all’interno del gruppo della Sinistra Universitaria che, insieme a Confederazione, detiene la maggioranza. Una passione, quella di Langella per la politica, maturata sui banchi di scuola. Attivista della Sinistra Giovanile (SG) dal 1999, lo studente occupa nel gruppo ruoli direzionali a livello provinciale e regionale. A San Giovanni a Teduccio, quartiere in cui vive, da un anno è il segretario del Circolo della SG. È anche presidente dell’Arci di San Giovanni, di cui è membro della direzione provinciale. È, infine, uno dei coordinatori del neonato movimento giovanile contro la camorra denominato “Cento Passi”, che a breve istituirà una radio di quartiere – Radio Out – dedicata a Peppino Imposimato, alla cui storia vera si è ispirato Marco Tullio Giordana, regista del film I Cento Passi. 
E adesso l’avventura al Consiglio d’Amministrazione del Federico II. “Il desiderio di dedicarmi alla politica universitaria – dichiara Michele Langella – nasce dall’esigenza di voler cambiare lo stato delle cose, senza adeguarsi passivamente ai problemi che attanagliano noi studenti”. “Nel mio mandato – prosegue – sarà fondamentale l’apporto esterno dei miei colleghi di lista, che dovranno segnalarmi le disfunzioni nei vari corsi di laurea”.
Una gestione oculata dei fondi, la questione della sede di Sociologia e la realizzazione di un laboratorio audio-visuale per la sua Facoltà sono le priorità da realizzare durante il suo mandato da consigliere d’amministrazione. “Come rappresentante degli studenti – afferma Langella – penso che debba essere garante del modo con cui vengono spesi i soldi dell’Ateneo. A ben vedere, sembra che sia più facile reperire fondi per un concerto che non per la costruzione di nuovi laboratori”. Di norma, le associazioni studentesche usufruiscono di finanziamenti pubblici erogati dalle Università. Secondo Langella, “bisognerebbe verificare quali sono i gruppi che di fatto lavorano ed attribuire solo a questi i fondi richiesti”.
Poi le urgenze specifiche di Sociologia. Gli spazi, anzitutto. “La situazione è diventata insostenibile – protesta Langella -. Alcuni corsi si seguono seduti per terra, con finanche l’ultima mattonella occupata”. E aggiunge: “abbiamo bisogno di tutto l’appoggio della preside Enrica Amaturo per ottenere una nuova sede o nuovi locali”. Langella, inoltre, spingerà per la creazione di un laboratorio audio-visuale: “gli studenti che scelgono l’indirizzo Comunicazione e media non escono preparati per inserirsi nel mondo del lavoro perché non hanno nulla su cui ‘sporcarsi le mani’. Una volta laureati, sono poi costretti ad iscriversi a costosissimi master”. 
Come membro del Parlamentino degli Studenti ed esponente della Sinistra Universitaria, Michele Langella è soddisfatto dell’intesa raggiunta con Confederazione. “La Cds ci ha promesso che inserirà la questione sull’elezione della rappresentanza studentesca nei Consigli di Corso di Laurea come ordine del giorno dei prossimi consessi”.  “Spero anche – continua Langella – che non si opporrà al nostro impegno di abbattere il muro dei crediti necessari per passare da un anno all’altro di corso”. Da militante della Sinistra Giovanile, si meraviglia del ruolo assunto dall’Unione degli Universitari: “Se questa associazione nasce come un sindacato, l’Udu dovrebbe essere il sindacato di tutti gli studenti e non tutelare i diritti degli iscritti ad una sola Facoltà (Ingegneria, ndr). È un peccato vederlo schierato all’opposizione”.
(P. M.)
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