Erasmus, la domanda dev’essere “coerente, sensata, sincera” per scongiurare “partenze entusiaste e ritorni tristi”

“Un’esperienza di studio e di vita fondamentale per chi in un’Università di Lingue ha visto tante partenze entusiaste e tanti ritorni tristi”, dice in apertura dell’incontro informativo sul nuovo bando Erasmus+ il prof. Sergio Corrado, docente di Letteratura tedesca e delegato della Rettrice per il programma LLP (Lifelong Learning Programme) Erasmus+. Poi continua: “investire per un soggiorno all’estero è decisivo per l’apertura culturale, perché studiare anche altrove arricchisce lo studente in maniera forte e fa la differenza senza dimenticare che, a volte, i nostri studenti hanno trovato lavoro nei paesi più trainanti”. Insieme al prof. Corrado a presentare il programma nuovamente aggiornato le responsabili dell’Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica, le cui attività sono coordinate dalla dott.ssa Marina Guidetti, affiancata dalle dottoresse Valeria De Bonis e Veronica Bernardini, le quali hanno spiegato nel dettaglio le modalità di partecipazione per l’anno accademico 2015-16. 
 
Le modalità di partecipazione
 
Possono prendere parte gli studenti regolarmente iscritti a partire dal secondo anno della Laurea Triennale ma è possibile presentare domanda già dal primo anno, purché le matricole formalizzino l’iscrizione all’anno successivo prima della partenza. Invece, gli studenti del terzo anno che vogliono partire dopo la laurea dovranno risultare iscritti entro l’anno seguente al Corso di Laurea Magistrale. La media ponderata dei voti non deve essere inferiore a 26/30 senza arrotondamenti, ma per gli studenti al primo anno della Magistrale che non hanno ancora maturato crediti si fa riferimento agli esami della Triennale più quelli sostenuti fino al momento della scadenza del bando, ovvero il 6 febbraio, e il voto di laurea attenendosi alla tabella valutativa dei titoli. 
Il periodo di mobilità dalla durata minima di tre mesi può essere prolungato fino ad un anno nell’ambito di ogni ciclo di studi, quindi anche chi ha già avuto un’esperienza Erasmus può inoltrare nuovamente la domanda, a patto che il periodo di permanenza complessivo non abbia superato i 12 mesi. Sono compresi laureandi e dottorandi per ricerche finalizzate alla stesura della tesi. In questo caso, la durata della ricerca non può essere superiore a tre mesi, al fine di acquisire crediti per la prova finale, e dovrà essere rilasciato allo studente un attestato da parte del docente tutor che ha supervisionato l’attività svolta all’estero, ragion per cui è consigliabile già al momento della candidatura stringere rapporti con il docente referente dello scambio.
 
Nuove agevolazioni,meno crediti
 
“L’aspetto più critico è quello di porre attenzione ai tempi, perché tutti sono contenti di andare fuori, ma può capitare di non ambientarsi subito. L’Erasmus è una scelta di vita anche se per un breve periodo e può provocare un rallentamento nella carriera, però è meglio laurearsi due o tre mesi dopo del previsto piuttosto che essere perfettamente in regola e rinunciare ad un’esperienza così importante, per questa ragione abbiamo ricalibrato il numero dei crediti necessari per ricevere la borsa”, afferma il prof. Corrado. Per ottenere il riconoscimento degli esami sostenuti nelle università ospitanti e i relativi finanziamenti, è necessario cumulare almeno 24 crediti per 3-4 mesi, 32 per 5-6, 40 per 7-8, 48 per 9-12. La dott.ssa Marina Guidetti ribadisce che “ci sono state tante evoluzioni dell’Erasmus negli anni, basti pensare che l’anno scorso si dovevano raggiungere almeno 60 crediti per 9-12 mesi, ma una costante è che gli studenti abbiano sempre ritenuto il contributo economico troppo basso: ora ci sono delle novità rilevanti nel nuovo Erasmus+”. 
 
I contributi aggiuntivi
 
Il contributo è rapportato al costo della vita del paese di destinazione dello studente in mobilità e ai mesi di permanenza (280 euro al mese per paesi con costo della vita alto, 230 per gli altri): “nessuno si illuda che la borsa Erasmus+ possa coprire tutti i costi, però quest’anno è aumentata di 70 euro al mese e certamente può alleggerire le spese supplementari. In ogni caso, quello che più aiuta sono le facilitazioni da parte delle università straniere sugli alloggi, le mense, i trasporti”, asserisce il prof. Corrado; e aggiunge scherzosamente: “forse si dovrebbe fare un info day anche per i genitori, perché l’Erasmus coinvolge inevitabilmente le famiglie”. Prosegue la dott.ssa Guidetti: “il contributo di 70 euro aggiuntivo ai fondi dell’Agenzia Nazionale potrebbe sembrare una cifra bassa, ma è il risultato di un grande sforzo che fa il nostro Ateneo per incoraggiare la mobilità internazionale”. E informa: “oltre a ciò, dallo scorso anno l’Agenzia Nazionale mette a disposizione un piccolo contributo per studenti in condizioni socio-economiche disagiate, che però non potranno integrare in questo caso la borsa Erasmus+ alle graduatorie dell’A.Di.Su”. Inoltre, è stato introdotto un ulteriore incentivo simbolico, poiché “è prevista una premialità extra di 50 euro se si riesce a dare un esame in più a quelli presenti nel piano di studi di almeno 6 ECTS (convertiti in 8 crediti al rientro) senza però modificare i mesi di permanenza”, sottolinea il prof. Corrado.
 
Scegliere la destinazione “con fantasia e creatività”
 
“L’Ateneo offre un ventaglio composito di numerose università convenzionate ed è difficile orientarsi. In genere si tende ad andare nel paese in cui si parla la lingua che si studia, però vi invito a credere che le opzioni non siano poi così scontate, poiché non è detto che il posto migliore per un ispanista sia la Spagna”, sostiene il prof. Corrado e riprende: “il problema è che molti scelgono le stesse destinazioni mentre alcune restano vuote, perciò agite con fantasia e creatività”. Il prof. Corrado ha da poco firmato un nuovo accordo: “da quest’anno entra anche il Lussemburgo, un’Università di buon livello in un paese molto ricco con delle prospettive trilingue (tedesco, francese e fiammingo) e dove vanno moltissimo i corsi di inglese”. Intanto, “si consiglia di aggiornare di frequente l’elenco degli accordi bilaterali, che può subire variazioni fino alla data di scadenza del bando”, fa presente la dott.ssa Bernardini. “In più, usciranno a fine febbraio i bandi per traineeship per svolgere il tirocinio all’estero e tra qualche mese anche un secondo bando con moltissime altre mete, poiché L’Orientale non ha rapporti solo con paesi europei. Su circa 150 convenzioni esterne, circa 50 diventeranno presto Erasmus+”, anticipa il prof. Corrado. 
 
Le competenze linguistiche
 
Ogni università straniera indica il livello linguistico che bisogna possedere per essere accettati e talvolta pretende che sia ufficialmente riconosciuto. “In primis, valgono le certificazioni linguistiche, che possono essere conseguite prima della partenza. Noi offriamo al C.I.L.A la possibilità di ottenere certificati da centri specializzati che hanno validità internazionale, laddove l’esame singolo della lingua non dà questo tipo di attestazione. Abbiamo pensato, però, di permettere a tutti gli studenti di autovalutarsi in alternativa attraverso una tabella di corrispondenze tra l’esame di lingua e l’equivalente livello di competenze secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue”, comunica il prof. Corrado. In aggiunta, l’Agenzia Nazionale offre gratuitamente agli studenti vincitori corsi intensivi obbligatori di preparazione linguistica on line per le lingue inglese, francese, tedesco e spagnolo e olandese. “Nel momento in cui vincete la borsa e firmate l’accordo finanziario, dovrete indicare la lingua nella quale volete esercitarvi”, specifica la dott.ssa Guidetti.
 
Aiuto per compilare il piano di studi
 
“Primo step: leggete con attenzione il bando e non vi lasciate prendere dall’ansia, perché la presentazione della domanda deve essere ben strutturata. Secondo step: guardate gli accordi con le università partner, capite quale livello accolgono e per quanto tempo, perché il numero delle borse è collegato al numero dei mesi. Un esempio pratico: se l’università offre due borse per 12 mesi, significa che il progetto di studio deve essere congruo alla durata di 6 mesi con esami proporzionati al totale di crediti richiesti”, spiega il prof. Corrado e consiglia: “prima di procedere alla redazione del progetto formativo, smanettate liberamente andando sui siti degli atenei europei per consultare già l’offerta formativa e identificare gli insegnamenti compatibili con il vostro piano di studio. Chiaramente, non c’è mai corrispondenza perfetta nei nomi degli esami, che all’estero sono molto più specifici. La possibile equivalenza si comprende solo con l’informazione; tuttavia, siamo molto tolleranti nella convalida degli esami Erasmus+, soprattutto in ciò che riguarda la propedeuticità delle lingue: ad esempio, lo studente che non ha sostenuto un esame di Lingua II può sostenere Lingua III all’estero, laddove qui il sistema è bloccato dalla segreteria”. “Il progetto di studio è solo una fase embrionale dell’Erasmus e si può modificare nel patto che si fa prima della partenza, ossia il learning agreement”, precisa la dott.ssa Bernardini. “Bisogna indicare due destinazioni per università diverse o due diverse aree di studio della stessa università e la graduatoria sarà unica per università in base al punteggio”, chiarisce la dott.ssa De Bonis. “Spesso ci sono domande che non ricevono punti, perché non sono compilate con attenzione e tante borse vanno perse. Soprattutto, non chiudete la domanda prima di compilare il progetto formativo, perché sarete esclusi, se non indicate gli esami che vorreste sostenere”, ribadisce la dott.ssa Guidetti. “Fate attenzione all’area di studi con la quale l’Università ha stipulato l’accordo, perché magari qualcuno che studia tedesco fa richiesta per Lipsia ma l’università tedesca ha un accordo per le lingue africane. Ultimo step: un esame di coscienza, anzi motto della domanda Erasmus: coerente, sensata, sincera. Questa è la parte più difficile, motivo per il quale da quest’anno c’è un’altra novità gradita: la Commissione Erasmus+ e Mobilità internazionale supporterà gli studenti nella scelta e fornirà loro indicazioni pratiche sulla stesura del piano”, annuncia il prof. Corrado.
Sabrina Sabatino
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