Miglioramenti decisivi nella pratica dell’inglese con i corsi di recupero

Entusiasti dei progressi, gli studenti del primo anno che hanno seguito il corso di recupero di Lingua Inglese nell’arco del primo semestre: “siamo stati fortunati con la chance della riserva, avendo ottenuto al test d’accesso solo un punteggio intermedio. Tutti potranno continuare a studiare inglese, perché lo scopo non è quello di sfoltire il numero degli studenti, ma quello di conformare le classi allo stesso livello di preparazione B1”, dice uno studente iscritto a Mediazione linguistica e culturale. “60 ore di lezione possono servire a molto per un ripasso accurato e soprattutto oculato della grammatica straniera. Più che colmare le lacune, il corso ci ha aiutato a sviluppare maggiore confidenza con la pratica della lingua”, riporta una studentessa di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe del gruppo seguito dalla prof.ssa Lori Ann Cohen. “Ora mi sento più sicura rispetto a prima per frequentare il corso di Lingua Inglese vero e proprio che si terrà nel secondo semestre, perché ho potuto rendermi conto delle mie difficoltà concrete e superarle in buona parte”, racconta una studentessa di Lingue e Culture comparate del corso supervisionato dal prof. Colin Methven; e continua: “ai nostri occhi il recupero ha rappresentato un lettorato ideale. Basti pensare che sono state svolte delle prove intercorso senza che i risultati influissero sul nostro rendimento così che i docenti potessero riscontrare le difficoltà più diffuse e, in questo modo, ricevere segnali tempestivi sugli argomenti da trattare di volta in volta”. Ugualmente agevolati coloro che hanno perso qualche lezione, perché “anche a chi ha superato il numero di assenze possibili (più del 20% delle ore totali) saranno assegnati in un secondo momento degli esercizi extra per recuperare le nozioni basilari”, conferma uno studente fuori sede. 
Punto di forza: lo speaking
con i madrelingua
“Lo speaking ha permesso di abituarci a pensare in inglese. Inoltre, siamo stati avvantaggiati dal numero ridotto di studenti rispetto ad un corso normale. Basti pensare che in ogni lezione la professoressa ci concedeva circa mezz’ora per parlare tra di noi affrontando numerose tematiche. In quelle occasioni, la necessità di abolire l’italiano ci motivava ad articolare anche le frasi più semplici con l’intento di arricchire i discorsi e il vocabolario”, sostiene una studentessa del gruppo monitorato dalla prof.ssa Maria Isabella Sbrocchi. “La novità di introdurre dei corsi di recupero è stata un’ottima trovata per aiutarci a rispolverare regole che non ricordavamo e, nel frattempo, a migliorare la pronuncia che le mie docenti correggevano ogni qualvolta fosse necessario eliminando gli accenti marcatamente italiani e gli eventuali slang americani”, sottolinea una studentessa del gruppo di recupero sotto la guida della prof.ssa Maria Pia Pancione. Altrettanto soddisfatti dei risultati, gli studenti coordinati dalla prof.ssa Susan Bessie Haslam, i quali affermano unanimemente: “in settimana, abbiamo dedicato molto tempo all’alfabeto fonetico. La nostra docente ci teneva che lo conoscessimo bene per i nostri futuri studi di linguistica e per perfezionare la fluency della conversazione orale”. 
Le lezioni frontali di sabato
“È stato possibile coadiuvare di pari passo le lezioni settimanali con i madrelingua alle quattro ore del sabato mattina con una docente italiana, la quale ha cercato di rinforzare le strutture grammaticali insistendo sui tempi verbali, che erano senza dubbio il nostro tallone di Achille. Insieme svolgevamo attività molto interessanti lavorando in maniera spedita su produzioni scritte ed esercizi pratici in vista dell’esame di Lingua nel mese di giugno. Personalmente, noto dei miglioramenti, in particolar modo nella stesura delle lettere”, fa presente una studentessa riferendosi alle lezioni della prof.ssa D. Camera; e prosegue: “molti di noi all’inizio erano critici riguardo alle lezioni nel fine settimana, ma pian piano abbiamo capito con umiltà l’importanza di seguire con attenzione e abbandonare la presunzione di trovarsi in un corso di recupero per il motivo sbagliato”. Conclude una sua collega che ha frequentato, invece, il corso tenuto dalla prof.ssa J. Aiello, la quale “non ha trascurato nessun argomento, dai comparativi fino al periodo ipotetico. È stata una proficua occasione per rinvigorire i concetti di grammatica e sintassi messi in pratica durante la settimana e assimilarli al meglio”.
Sabrina Sabatino
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