Erasmus Traineeship: esauriti i fondi comunitari, non si parte

Erasmus Traineeship. Una notizia inaspettata coglie di sorpresa molti studenti che avevano progettato di fare le valigie nel secondo semestre: fondi comunitari prosciugati. I diretti interessati raccontano con disappunto l’imprevisto. “Il 1° dicembre sono andata all’Ufficio Erasmus per consegnare l’accordo finanziario, in quanto sarei dovuta partire a gennaio come idonea, ma per il momento le partenze sono sospese”, la testimonianza di Martina al secondo anno di Mediazione Linguistica e Culturale. “Giusto la settimana scorsa era stato approvato il mio Learning Agreement. Dovevo solo farlo firmare dall’ente straniero per poi consegnare in Ufficio l’accordo finanziario subito dopo, ma sono stata anticipata sul tempo. Non ci sono soldi e gli idonei non partono più”, prosegue Rossana. Estremo rammarico da parte di coloro che hanno cercato per mesi un’azienda che accogliesse favorevolmente la propria candidatura. “Tutto tempo sprecato. Un mese fa ho chiesto all’Ufficio se anche per gli idonei fosse previsto il pagamento della borsa ed ero stata rassicurata in proposito. Le cose cambiano da un minuto all’altro. A questo punto, è impossibile fare programmi. Tanto vale partire per conto proprio”, le parole di sfinimento di Natalia, iscritta alla Magistrale in Lingue e Letterature Europee e Americane. “Gli idonei hanno i requisiti per usufruire della borsa, ma non hanno vinto per nessuna destinazione. Per questo, cercano un ente in autonomia. Speriamo che ci sia una minima possibilità, almeno sullo scorrimento della graduatoria”, continua il collega Gianluca. A detta degli studenti, se negli anni scorsi l’Università provvedeva a inviare a più riprese aggiornamenti sulla graduatoria e, specialmente, sui posti vacanti – nel caso in cui i vincitori avessero rifiutato una certa destinazione – questa volta il ripescaggio è rimasto fermo al punto base. “‘Nel 2017 si vedrà!’ ci è stato detto. Ma preferirei che non alimentassero false speranze in attesa di chissà quale miracolo. Ormai è andata così, ci riproveremo l’anno prossimo”. Problemi per chi è costretto a restare, ma ancor più per chi è partito già da tempo o s’appresta a farlo. “Di recente ho consegnato l’accordo finanziario e a causa dei fondi limitati, pur essendo beneficiaria per una borsa di 6 mesi, l’Università riuscirà a coprire le spese per solo 4 mensilità. È una scocciatura sì, ma non un ostacolo invalidante. Avevo già pensato di trovarmi un lavoretto a Berlino”, commenta Fabiana in maniera distaccata. Solo una minoranza degli studenti in scambio già dall’inizio del primo semestre ha ricevuto una parte del contributo finanziario. “Ho firmato l’accordo finanziario verso la fine di settembre. Siamo alla fine di novembre e non mi hanno ancora accreditato l’80% della borsa, che in genere andrebbe versato prima di partire. Il 23 dicembre sarò di ritorno. Spero che almeno per quella data sia tutto risolto, perché non vorrei dover dedicare anche il report finale sulla mia esperienza all’estero alla questione del sostegno economico in ritardo”, riporta Ilaria da Edimburgo. Per converso, il personale dell’Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica rimanda la questione a ulteriori aggiornamenti nel mese di febbraio.
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