Carenza di spazi e di servizi, insufficienza delle sessioni d’esame. A Sociologia i disagi sofferti degli studenti sono sempre gli stessi. “Abbiamo seguito quasi tutti i corsi del primo anno all’Astra, in via Mezzocannone, che non è un’aula, ma un cinema! Le poltrone sono comode, ma non c’è un appoggio per scrivere, i docenti fanno lezione sul palco e l’audio è pessimo. In queste condizioni, è stata una vera impresa seguire Statistica: con una lavagna piccolissima e i quaderni poggiati sulle ginocchia”, raccontano Giuliana e Annalisa, entrambe di Pozzuoli, studentesse al secondo anno. Le strategie delle due ragazze per conquistare un posto in prima fila: “arrivavamo verso le 8:30 del mattino per seguire la lezione di Psicologia alle 9”. Non avendo conseguito trenta crediti formativi entro settembre, si sono iscritte sub-condizione. “Abbiamo appreso di questa tipologia di immatricolazione solo in segreteria. Qui manca un vero e proprio orientamento, non tanto in itinere, ma all’ingresso – continua Giuliana – non c’è nessuno che ti spiega nulla e, spesso, sul sito della Facoltà non troviamo le risposte ai nostri dubbi”. Così ci si affida alle voci di corridoio. “Tutti – afferma Annalisa – ci dicevano che l’anno accademico finisce a marzo, ma nessuno ci ha mai informato che il conteggio dei crediti avviene entro settembre”. Alessia, 26 anni, neo-laureata in Filosofia alla Facoltà di Lettere ha scelto il biennio specialistico in Comunicazione pubblica sociale e politica, perché “vista la lunga trafila per accedere all’insegnamento, spero di trovare lavoro nel settore del marketing aziendale”. Diversamente dalle sue colleghe più giovani ritiene Sociologia “abbastanza organizzata, o comunque lo è più del Dipartimento che ho frequentato fino allo scorso anno. Almeno se hai bisogno di informazioni basta aprire il sito web, e anche le prenotazioni degli esami sono on- line”. La carenza degli spazi è un problema che accomuna tutti: “Seguiamo Statistica nell’aula 2.2. Ci sono 40 posti disponibili, ma ne siamo oltre un centinaio. E’ veramente impossibile seguire la lezione in piedi per tre ore, ed è anche per questo che tanti, scoraggiati, rimandano l’esame, o decidono di non seguire e poi si trovano in difficoltà nell’affrontare da soli gli argomenti del programma”, riferiscono Melania e Paolo. A Gaia, 21enne di Torre Annunziata al secondo anno di Culture digitali, è già capitato di dover rimanere in piedi per tutta la durata della lezione: “L’aula è piccola ed è veramente difficile riuscire a stare attenti. Mi chiedo, poi, se riusciremo a finire il programma al termine del semestre, visto che il corso è cominciato con circa un mese di ritardo per un disguido che si è verificato con l’attivazione della nuova organizzazione in Dipartimenti, o almeno così ci è stato riferito, finché è arrivata una nuova docente, la prof.ssa Maria Gabriella Grassia”. Non c’è relazione tra tasse versate e servizi, sottolinea Susy, al secondo anno: “è aumentata inverosimilmente la tassa regionale, da 60 a 140 euro. Come se non bastasse, la Federico II ha deciso di ampliare le fasce di contribuzione da 16 a 19. Personalmente, dichiarando lo stesso reddito dello scorso anno, mi sono ritrovata a pagare un importo doppio: sono transitata dalla seconda alla quarta fascia, pagando da 200 a 400 euro circa”. A Katia, matricola, originaria di Casoria, la Facoltà è apparsa ‘trascurata’. “La struttura è sporca e non adatta ad accogliere così tanti studenti – spiega – È difficile anche trovare uno spazio dove consumare un panino, se si escludono le scale”. A peggiorare la situazione, lo stato in cui versano i servizi igienici: “Spesso sono sporchi e qualcuno guasto”.
Promossa, invece, la qualità della docenza. “I professori sono molto preparati – dicono in tanti – e, fatta qualche eccezione, disponibili”. Diversi ragazzi pensano di continuare il biennio Specialistico altrove, magari anche fuori Napoli, spinti da una carente offerta formativa e una sfiducia generale nei confronti del mercato del lavoro campano. Melania e Gaia pensano al Master in Comunicazione di Mediaset, “ottimo per i laureati in Culture digitali”; Elisabetta, al secondo anno di Sociologia, ha le idee chiare: “Voglio studiare Marketing pubblicitario ma la Facoltà non prevede un percorso del genere, quindi, pur non avendo una gran voglia di trasferirmi e lasciare Napoli, dovrò pensare ad altri Atenei”. Gli appassionati di Criminologia, invece, nella migliore delle ipotesi, pensano di iscriversi ad un Master del Suor Orsola.
Altra vecchia questione che viene sempre fuori dai discorsi degli studenti è quella relativa alle sessioni d’esame. “Hanno definitivamente eliminato quelle straordinarie, utilissime soprattutto ai fuori corso, – afferma Italia, studentessa 23enne – Quest’anno, poi, la sessione di settembre ha avuto inizio il giorno 3: davvero troppo presto! Si sarebbe potuta posticipare ad ottobre, consentendo, così, a tanti di noi di usufruire di queste date”. Italia è fuori-corso di due anni: “Ho perso un po’ di tempo per dedicarmi al lavoro ed essere indipendente economicamente. Sono animatrice e, diverse volte, ho saltato la sessione estiva degli esami. Dopo un po’ mi sono accorta di aver fatto la scelta sbagliata: diverse materie non mi coinvolgono e intravedo davvero pochi sbocchi occupazionali con un titolo di Laurea Triennale. Se potessi tornare indietro, mi iscriverei a qualche Corso di Economia”. Flavia studia per l’esame di Scienza politica da sostenere con il prof. Mauro Calise: “Penso di sostenerlo subito dopo il corso – dice – anche perché non ci sono più le sessioni straordinarie, quindi bisogna cogliere al volo e approfittare delle poche date a disposizione. In ogni caso, sia il docente che i suoi assistenti rendono la lezione molto interessante e coinvolgono noi studenti”. I problemi sorgono quando, e capita, si è costretti a ripetere lo stesso esame più volte. “Ho ripetuto l’esame di Sociologia economica, con il prof. Francesco Paolo Cerase, per ben sei volte. E’ stato complicato organizzarsi con poche date a disposizione”, sottolinea Flavia. Secondo Francesca ed Enrica, poi, “gli appelli sono concentrati tutti negli stessi giorni”. “Ci sono esami del medesimo anno – spiega Enrica, 22enne napoletana – programmati nella stessa giornata. Secondo il calendario, quindi, dovremmo preparare due o tre esami contemporaneamente ed essere così bravi da sostenerli nella stessa giornata”.
Maddalena Esposito
Promossa, invece, la qualità della docenza. “I professori sono molto preparati – dicono in tanti – e, fatta qualche eccezione, disponibili”. Diversi ragazzi pensano di continuare il biennio Specialistico altrove, magari anche fuori Napoli, spinti da una carente offerta formativa e una sfiducia generale nei confronti del mercato del lavoro campano. Melania e Gaia pensano al Master in Comunicazione di Mediaset, “ottimo per i laureati in Culture digitali”; Elisabetta, al secondo anno di Sociologia, ha le idee chiare: “Voglio studiare Marketing pubblicitario ma la Facoltà non prevede un percorso del genere, quindi, pur non avendo una gran voglia di trasferirmi e lasciare Napoli, dovrò pensare ad altri Atenei”. Gli appassionati di Criminologia, invece, nella migliore delle ipotesi, pensano di iscriversi ad un Master del Suor Orsola.
Altra vecchia questione che viene sempre fuori dai discorsi degli studenti è quella relativa alle sessioni d’esame. “Hanno definitivamente eliminato quelle straordinarie, utilissime soprattutto ai fuori corso, – afferma Italia, studentessa 23enne – Quest’anno, poi, la sessione di settembre ha avuto inizio il giorno 3: davvero troppo presto! Si sarebbe potuta posticipare ad ottobre, consentendo, così, a tanti di noi di usufruire di queste date”. Italia è fuori-corso di due anni: “Ho perso un po’ di tempo per dedicarmi al lavoro ed essere indipendente economicamente. Sono animatrice e, diverse volte, ho saltato la sessione estiva degli esami. Dopo un po’ mi sono accorta di aver fatto la scelta sbagliata: diverse materie non mi coinvolgono e intravedo davvero pochi sbocchi occupazionali con un titolo di Laurea Triennale. Se potessi tornare indietro, mi iscriverei a qualche Corso di Economia”. Flavia studia per l’esame di Scienza politica da sostenere con il prof. Mauro Calise: “Penso di sostenerlo subito dopo il corso – dice – anche perché non ci sono più le sessioni straordinarie, quindi bisogna cogliere al volo e approfittare delle poche date a disposizione. In ogni caso, sia il docente che i suoi assistenti rendono la lezione molto interessante e coinvolgono noi studenti”. I problemi sorgono quando, e capita, si è costretti a ripetere lo stesso esame più volte. “Ho ripetuto l’esame di Sociologia economica, con il prof. Francesco Paolo Cerase, per ben sei volte. E’ stato complicato organizzarsi con poche date a disposizione”, sottolinea Flavia. Secondo Francesca ed Enrica, poi, “gli appelli sono concentrati tutti negli stessi giorni”. “Ci sono esami del medesimo anno – spiega Enrica, 22enne napoletana – programmati nella stessa giornata. Secondo il calendario, quindi, dovremmo preparare due o tre esami contemporaneamente ed essere così bravi da sostenerli nella stessa giornata”.
Maddalena Esposito