Esami scritti per abituare gli studenti al lavoro di tesi ed alle prove concorsuali

Il nuovo modello di Facoltà giuridica pensato dal Suor Orsola dà i suoi frutti. Prosegue il cammino del ‘nuovissimo’ ordinamento triennale, che ha un numero programmato di 150 posti e contempla tra i suoi insegnamenti alcune discipline decisamente innovative per una Facoltà di Giurisprudenza: Introduzione alle Scienze giuridiche, Lingua italiana e Scrittura di testi giuridici, Nozioni di contabilità e bilancio, Tecniche e metodologie informatiche per i giuristi. Giunto al secondo anno di vita, il Corso di Laurea di primo livello così concepito prevede quest’anno un’ulteriore novità, la prova scritta per ciascun esame del piano di studi. Perfezionando in questo modo un percorso già avviato con l’insegnamento di Lingua italiana e Scrittura di testi, si cerca, come si legge sulla guida dello studente 2005/06 recentemente pubblicata, “di mantenere costante l’abitudine della esposizione scritta in vista della prova di laurea, delle prove concorsuali e dei  futuri sbocchi professionali”. A sentire il Preside, circa la metà degli studenti immatricolatisi lo scorso anno è riuscita a sostenere gli esami del primo anno con buoni voti, e la percentuale di coloro che frequentano le lezioni è molto soddisfacente. “La frequenza è sempre richiesta”, dice il prof. Franco Fichera, “però è fisiologico che qualcuno a un certo punto smetta di seguire i corsi. Dei 150 iscritti, circa 100 sono costantemente presenti all’Università, un dato che mi pare davvero buono”. Notizie incoraggianti anche sul fronte specialistica, con i cento posti disponibili tutti coperti, ripartiti tra l’indirizzo amministrativo e quello forense. Tra gli studenti della specialistica si raccolgono commenti positivi circa l’organizzazione didattica e il taglio dato ai contenuti formativi del Corso di Laurea. “Il corso è ben organizzato, mai dispersivo”, dice Alessandra Coppola Bottazzi, iscritta all’indirizzo amministrativo, “i docenti sono molto bravi, gli orari vengono sempre rispettati, veniamo seguiti molto da vicino”. D’accordo Laura Noviello, anche lei iscritta all’indirizzo amministrativo. “Abbiamo un buon rapporto con i docenti e se ci sono problemi ci possiamo rivolgere a loro per qualsiasi chiarimento”, dice, “dal punto di vista organizzativo poi possiamo sempre contare sull’appoggio del Preside. Recentemente abbiamo fatto una riunione con lui per ottenere spiegazioni in merito all’articolazione del Corso di inglese e ad alcune questioni inerenti le tasse. Immediatamente ci sono stati chiariti tutti i dubbi”. Questi ragazzi, laureati triennali del precedente ordinamento, cominciano ora a godere dei vantaggi del numero programmato, che consente di seguire i corsi in un ambiente più raccolto e di essere meglio seguiti dai professori, con i quali si riesce a parlare anche in momenti informali. “Stamattina il prof. Sandulli è arrivato un po’ in anticipo per la lezione”, racconta Antonio Improta, “io passavo nel corridoio e l’ho incontrato fuori dall’aula, così ci siamo fermati a chiacchierare. Abbiamo parlato dell’indirizzo amministrativo, che secondo il professore può aprire a molte strade…”. La biforcazione del Corso di Laurea specialistica in due indirizzi non incide in alcun modo sul valore del titolo rilasciato alla fine, che è lo stesso per entrambi. La particolarità sta nell’orientamento dato all’iter formativo, come spiega il Preside. “Abbiamo voluto che la triennale e la specialistica fossero veramente tali”, dice, “cioè che la triennale fornisse agli studenti delle solide basi e la specialistica non si riducesse a una semplice ripetizione di quanto già fatto nel triennio ma desse già un’impronta precisa alla formazione degli studenti, pur continuando a coprire tutto l’arco delle materie giuridiche. Anche nell’impianto didattico c’è un’impostazione diversa da quella delle specialistiche di altre Facoltà, noi abbiamo scelto di puntare molto l’attenzione sui casi pratici e la giurisprudenza. Insomma, non abbiamo diviso i programmi di insegnamento a metà tra triennio e biennio, abbiamo creato due percorsi distinti”. Gli studenti sembrano apprezzare. Marco Abbate, iscritto all’indirizzo forense, dice addirittura che sarebbe stato bello avere degli indirizzi in più: “mi piace la specialistica fatta così, e con più indirizzi ci sarebbe stata più possibilità di scelta”. Ma alla vera e propria specializzazione, con la scelta tra tanti settori diversi e non semplicemente tra l’area forense e quella amministrativa, va dedicato il periodo immediatamente post lauream, al quale la Facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola non ha mancato di pensare. Dalla scuola di specializzazione per le professioni legali al master in Diritto Tributario che quest’anno giunge alla terza edizione, dallo stage gratuito presso il Tar Campania, da poco inaugurato, al laboratorio per la preparazione dei pubblici concorsi, di prossima attivazione. La necessità di compiere un ulteriore percorso formativo una volta divenuti Dottori non sminuisce il significato della Laurea. Secondo il prof. Fichera è l’esatto contrario, si offre ai giovani un valore aggiunto. “Puntiamo a dare una preparazione completa tra triennio e specialistica, dopodiché c’è una stretta post lauream di cui i giovani devono servirsi per immettersi nel mondo del lavoro. Non a caso i nostri master, stage e laboratori sono estremamente compatti: massimo sei mesi”. 
(Sa.Pe)
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