Esami, voci dal fronte

Ultimi esami a Giurisprudenza. La sessione straordinaria volge al termine e gli studenti cercano di sfruttare appieno le ultime possibilità. Gli appelli sono concentrati quasi tutti nella prima decade del mese e intanto ripartono i corsi. “Quello che è fatto è fatto – dice Elena Filagrossi, studentessa al quarto anno – Oggi ho sostenuto l’ultimo esame di questa sessione e sono soddisfatta”. Elena è una dei tanti candidati, lunedì 1° marzo, all’esame di Procedura Civile con il prof. Angelo Scala. “E’ il penultimo appuntamento di marzo – continua la studentessa – e prima del cambio di cattedra previsto per giugno volevo provare a superare almeno la prima parte della disciplina. Fra un po’ ritorna il prof. Oriani e le sedute d’esame non saranno più così tranquille”. Aula gremita, un centinaio di studenti attende il proprio turno. “Esame superato con 24 – esclama Giovanni Lucci – sinceramente non mi aspettavo un voto così alto. La cattedra è abbastanza tranquilla se viene rapportata ad altre, le domande, in fin dei conti, sono sempre le stesse, dettagliate ma non impossibili”. Litisconsorzio, litispendenza, sentenza di condanna, principi di nullità, le attività del convenuto, responsabilità civile del magistrato, rappresentanza volontaria, art. 182 c.p.c., difetto di legittimazione processuale: questi gli argomenti più richiesti. “Il prof. Scala cerca di stemperare la tensione che diventa inevitabile quando ci si confronta con quest’esame – racconta MariaIda Grappa – Esempio raro nella nostra Facoltà. Esame superato con 20, poteva andare meglio ma con Procedura non si può mai sapere”. Una boccata d’ossigeno anche per chi negli anni passati non riusciva proprio a rapportarsi alla disciplina. “Sono del vecchio ordinamento – spiega Marco Iodice – e prima di riuscire a superare la prova sono trascorsi ben 4 anni. Bocciato per tre volte dal prof. Oriani, ho dedicato le mie attenzioni ad altre discipline e così il blocco verso Procedura diventava sempre più grande. L’anno scorso alcuni amici mi hanno parlato del prof. Scala, ho iniziato a seguire le sue lezioni, i Dipartimenti e mi sono trovato benissimo. A distanza di 12 mesi sono prossimo alla laurea”. Una voce fuori dal coro quella di Achille Lo Feudo: “Bocciato perché poco incline a fare esempi – racconta lo studente – in questa cattedra occorre la concretezza. Meglio servirsi di esempi pratici per spiegare gli argomenti anziché ripetere le nozioni del libro. L’esame di Procedura non può mai essere così semplice come descrivono”. A richiesta degli studenti il prof. Scala ha previsto una seconda data d’esame verso fine mese. “Molto disponibile e accorto – dice Quindina Massa – il docente ha dato esito positivo alle nostre richieste. Sono qui per seguire come vanno gli esami, ho optato per la seconda data perché non mi sento sicura. La disciplina è così ampia che basta niente per perdersi”. 
Amministrativo, 
il manuale è 
incomprensibile
Esame che non sembra destare preoccupazioni quello di Diritto Amministrativo, cattedra della prof.ssa Renata Spagnuolo Vigorita. Il procedimento amministrativo in tutte le sue forme sembra aleggiare su ogni domanda. “Promosso con 27 – esclama Davide Di Bonito – La cattedra è tranquilla anche se bisogna essere preparati perché le domande sono molto dettagliate. Se si studia non dovrebbero esserci sorprese”. Qualche perplessità arriva dal manuale di studio, per tanti studenti, il ‘Fracchia’ è davvero incomprensibile. “Le domande sul Fracchia sono quasi sempre quelle che ti fregano – commenta Roberto Della Ragione – il manuale è di difficile interpretazione e il più delle volte siamo costretti ad imparare a memoria. Sono stato promosso con 23 e per quanto concerne la materia mi rimangono ancora dei dubbi”. Stesso problema per Mirko, studente al quinto anno: “Tutto sommato la materia è semplice, il problema sorge quando si deve spiegare con parole proprie o esempi pratici. Sono stato bocciato perché troppo tecnico, ma la mia è stata una necessità. Imparare a memoria a volte diventa una scelta consapevole con manuali così tecnici e poco discorsivi”. Tanti gli studenti che rilevano le stesse difficoltà. “Esame superato con 28 – dice Anna Del Giudice – ma quanta fatica nel reperire i materiali. Ho cercato più volte i riassunti del Fracchia, contattando colleghi, l’impresa è stata il più delle volte impossibile. La didattica dovrebbe interessarsi di più agli aspetti di questo manuale, per rendere agevole il percorso”. 
Buone notizie arrivano dagli esami di Diritto finanziario del prof. Andrea Amatucci. Su 20 persone che hanno sostenuto la prova solo 2 sono state bocciate. “Disciplina difficile da gestire – spiega Claudia Amato – c’è un po’ di perplessità iniziale quando si affronta un manuale diverso da quello a cui si è abituati. Per il resto, ottima cattedra, assistenti disponibili e le domande sono quasi tutte fatte in linea generale”. Entusiasta anche Mauro Collasanti, studente al quinto anno che affronta uno degli ultimi esami: “l’ho sempre rimandato a causa della complessità della disciplina e perché non mi sentivo portato per la materia. Dopo aver frequentato il corso, posso dire che le lezioni mi hanno aiutato. Il vero segreto è quello di farsi seguire in Dipartimento, il mio 28 lo dimostra appieno”. 
Matricole
5 libri da studiare
 per Filosofia
Ultimi esami anche per le matricole. A Diritto Costituzionale con il prof. Sandro Staiano c’è poca tranquillità in aula. “Sono stata bocciata – racconta con rammarico Carmen – questo doveva essere l’esame della svolta. Sono una matricola e ho sostenuto a gennaio Filosofia, poi ho dedicato due mesi a Costituzionale senza ottenere alcun risultato positivo. Dovrò ritornare a giugno, mentre l’esame di Privato incombe”. Esito negativo anche per Ebe Baiano: “Domande troppo tecniche per chi come me è una matricola. Non mi aspettavo quesiti così minuziosi, purtroppo ho studiato in modo generico gli argomenti più importanti. Tutto ciò non è bastato e con la preoccupazione di Privato nel prossimo semestre, sono molto sfiduciata per la sessione di giugno”. Un 19 ‘sudatissimo’ quello di Mario Cioci: “Dopo la prima bocciatura a gennaio, aspettavo marzo per potermi riscattare. Purtroppo voti bassi e bocciature sono all’ordine del giorno per noi matricole, credo che in giro ci siano tantissimi altri studenti che come me hanno superato un solo esame in questa sessione”. Soddisfatta, invece, Mariarosa: il suo 27 fa ben sperare per il futuro. “Il mio segreto? Studio costante e continuo – rivela la studentessa – In questi tre mesi non mi sono fermata mai, avevo paura di perdere tempo e di non riuscire più a superare gli esami. Per fortuna a gennaio ho dato Diritto Romano e sono stata promossa, ora non mi resta che confrontarmi con il primo ostacolo del Corso di Laurea: Diritto Privato”. Qualche problema è stato registrato agli esami di Filosofia del diritto del prof. Antonio Punzi: ben 5 manuali da studiare e qualche difficoltà inaspettata. “Per essere un esame ‘fattibile’ – dice Chiara Napoletano – ci sono stati fin troppi bocciati. L’esame è diviso in due parti, con due assistenti diversi, dopodiché si passa dal professore, che a detta di tutti è molto puntiglioso. Promossa con 22, mi aspettavo qualcosina di più”. Parole condivise anche da Eliana Menna: “Cattedra abbastanza difficile, voti bassi e qualche bocciatura ogni tanto. Da matricola avevo sottovalutato l’esame, il mio primo 18 testimonia che dovevo studiare sicuramente di più. Mi aspettavo un incoraggiamento per chi è alla prima esperienza”. Voto basso anche per Emilio Orlandi, studente al terzo anno: “Ho tralasciato Filosofia volutamente, non amo questa disciplina e il voto basso di oggi ne è la prova. La cosa che mi lascia più perplesso è che ci sono ben 5 libri da studiare, ci vuole molto tempo per preparare l’esame, quasi come per le discipline più difficili. I voti bassi e le bocciature non agevolano per niente il percorso”. Soddisfazione invece per Martina: il suo 30 incuriosisce tutti. “Tanto studio e passione per la disciplina. In realtà accanto ai manuali ho usato delle dispense, mi aiutavano nel ragionamento e a riassumere. Per il resto all’esame ci vuole anche un bel pizzico di fortuna”.
Susy Lubrano
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