Escursione didattica al Foro romano per gli studenti di Storia delle religioni del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali. Il sopralluogo, promosso dalla prof.ssa Claudia Santi, si è tenuto il 25 maggio. Ha riscosso particolare successo. Otto gli studenti iscritti al Corso di Laurea Triennale in Lettere che hanno partecipato attivamente all’evento, provvedendo a vivere in prima persona, e a tratti con gli occhi dell’inventiva, una parte del programma di studio previsto per la disciplina. “Quest’iniziativa si inserisce nel solco delle attività didattiche. Poiché una parte del programma riguarda proprio la religione romana arcaica e tardoantica, uno dei sistemi utili per ricostruire il mito è riedificarne la topografia religiosa – spiega la prof. ssa Santi – così da andare a ripristinare quella trama mitica che non è riscontrabile nei materiali didattici”. Gli allievi hanno raggiunto Roma con mezzi propri per poi fare una prima tappa al Sepolcreto arcaico. “Qui è stato possibile visionare con gli occhi della mente questo luogo che riveste grande importanza sia dal punto di vista religioso, che da quello storico – continua la docente – in quanto è una testimonianza a favore della tradizione che fissa la fondazione di Roma alla metà dell’VIII secolo”. Particolarmente soddisfatti gli studenti. “Accanto alla Chiesa di San Lorenzo in Miranda, antico tempio del Divo Antonino e Faustina – afferma Miriam Valletta, ricollegandosi al discorso della docente – il Sepolcreto ha dato inizio alla nostra visita, che è partita dalla magnifica storia aurorale di Roma”. Sottolinea Carmine Marco Rozza: “La visita è stata concentrata e illuminante, in quanto abbiamo potuto approfondire e conoscere l’area sacra del Foro romano”. Un percorso che è poi continuato costeggiando la Via Sacra. “Abbiamo proseguito seguendo le indicazioni dettate dal mito, laddove vi è il Tempio di Vesta e la Casa delle Vestali, i resti della Reggia, il Tempio di Castore, fino ad arrivare alla Curia. Infine, il Tempio di Giulio Cesare divinizzato
e l’Arco di Tito”. Entusiasti anche gli altri studenti che nel viaggio di ritorno hanno raccontato le emozioni vissute tappa per tappa. “Una vera
effusione dello spirito religioso di Roma – esordisce Sara Blumitallo – tra i culti di una civiltà rituale”. Un percorso che vede la continua aggiunta di dettagli sempre nuovi. “Immediatamente conseguente è stata la visita al Tempio di Vesta e alla Casa delle Vestali – afferma Rosa Magliulo – che ci ha trasportati nel cosiddetto ‘focolare di Roma’, nel vivo della storia”. Quella che è possibile vivere tutt’oggi nei numerosi monumenti e nella rete territoriale di Roma. “Oggetto della nostra visita è stato anche il Tempio di Castore – aggiunge Roberta Chiara Veltre – contiguo a quello di Vesta, che sottolinea sicuramente l’importanza di un culto non latino all’interno del Pantheon romano”. Un sopralluogo che però non si è limitato soltanto all’architettura, ma
anche e soprattutto al rapporto storico- culturale e religioso. “Abbiamo concluso la giornata notando come l’area politica fosse un’appendice di quella sacra – sottolinea Daniela Buompane – grazie alla vicinanza della Curia al Tempio di Saturno e al Tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio”. “La riflessione a cui siamo giunti è che i due templi – affermano Silvestro Aurilio e Francesca Guerra – sono posti su un’altezza differente che sottolinea tutta la distanza tra Chaos e Kosmos”. Un viaggio visibile e, al contempo che sfrutta l’immaginazione, portando la mente indietro nel tempo, ripercorrendo i secoli che furono, così da calarsi nello scenario arcaico romano.
Maria Teresa Perrotta
e l’Arco di Tito”. Entusiasti anche gli altri studenti che nel viaggio di ritorno hanno raccontato le emozioni vissute tappa per tappa. “Una vera
effusione dello spirito religioso di Roma – esordisce Sara Blumitallo – tra i culti di una civiltà rituale”. Un percorso che vede la continua aggiunta di dettagli sempre nuovi. “Immediatamente conseguente è stata la visita al Tempio di Vesta e alla Casa delle Vestali – afferma Rosa Magliulo – che ci ha trasportati nel cosiddetto ‘focolare di Roma’, nel vivo della storia”. Quella che è possibile vivere tutt’oggi nei numerosi monumenti e nella rete territoriale di Roma. “Oggetto della nostra visita è stato anche il Tempio di Castore – aggiunge Roberta Chiara Veltre – contiguo a quello di Vesta, che sottolinea sicuramente l’importanza di un culto non latino all’interno del Pantheon romano”. Un sopralluogo che però non si è limitato soltanto all’architettura, ma
anche e soprattutto al rapporto storico- culturale e religioso. “Abbiamo concluso la giornata notando come l’area politica fosse un’appendice di quella sacra – sottolinea Daniela Buompane – grazie alla vicinanza della Curia al Tempio di Saturno e al Tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio”. “La riflessione a cui siamo giunti è che i due templi – affermano Silvestro Aurilio e Francesca Guerra – sono posti su un’altezza differente che sottolinea tutta la distanza tra Chaos e Kosmos”. Un viaggio visibile e, al contempo che sfrutta l’immaginazione, portando la mente indietro nel tempo, ripercorrendo i secoli che furono, così da calarsi nello scenario arcaico romano.
Maria Teresa Perrotta