Una dozzina di studenti della Magistrale in Ingegneria Elettronica in visita alla Leonardo Company Spa. È stata un’iniziativa dei docenti Adriana Brancaccio e Aldo Minardo nell’ambito degli approfondimenti in materia di Microelettronica. La visita all’azienda di Giugliano, nel napoletano si è svolta il 16 maggio. In questa occasione gli studenti hanno potuto ammirare le cosiddette ‘Clean Room’, ovvero Camere Pulite o Bianche, luoghi che presentano pochissime particelle per metro cubo in cui viene tenuto sotto stretto controllo il particolato aeroportato: l’aria presente dunque è molto pura. Questi laboratori puliti, cioè a bassissimo contenuto di micro particelle di polvere in sospensione, consentono dunque la produzione e l’assemblaggio dei dispositivi elettronici. “Ci tenevamo che i nostri studenti vedessero con i propri occhi una realtà produttiva del territorio così importante – spiega la prof.ssa Brancaccio – con
una propria storia alle spalle e una propria identità affermatasi in tanti anni di attività”. La Leonardo, realtà industriale globale nell’alta tecnologia per i settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, ha ospitato per un giorno questi speciali visitatori che, muniti di mascherine, camici e altre protezioni necessarie, hanno girato la struttura, guidati da un Cicerone d’eccezione. “I ragazzi hanno avuto un tutor a noi molto caro. Giancarlo Prisco è stato studente di Ingegneria Elettronica dell’Università Vanvitelli e ha conseguito il Dottorato in Campi Elettromagnetici. Oggi ricopre un ruolo importante
all’interno dell’azienda. Non è l’unico. Diversi ex studenti sono poi approdati in questa bella realtà”, racconta la prof.ssa Brancaccio che ribadisce e sottolinea questo legame diretto e riuscito tra Università, Aziende e Territorio. Non a caso il settore Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza dell’ex Finmeccanica – Selex Sistemi Integrati, che ha radici profonde negli ambiti militare e civile, investe una parte molto significativa dei suoi ricavi in
Ricerca e Sviluppo, attraverso una collaborazione con le Università e gli Istituti di Ricerca. I ragazzi hanno potuto osservare da vicino un rinnovato assetto aziendale che impegna risorse ed energie nel produrre e nell’assemblare hardware di ultima generazione. “Ed è una vera e propria eccellenza territoriale che i ragazzi dovevano assolutamente visitare”, continua la prof.ssa Brancaccio che ha condotto il 31 maggio anche gli studenti della Triennale in Ingegneria Elettronica e Informatica, nonostante il periodo di esami, presso il ‘Museo del Radar’ dell’azienda, la prima area museale del genere in tutta Europa, di circa 750 metri quadri, inaugurata nel 2009 nel sito industriale di Selex al Fusaro. “Questo spazio recupera, conserva, tramanda la storia produttiva del radar iniziata più di 60 anni fa proprio al Fusaro – spiega la docente di Campi Elettromagnetici – ed è un privilegio per noi poterlo
visitare. Sono presenti dispositivi e strumenti datati che hanno segnato epoche diverse proprio perché la presenza dell’azienda sul territorio è storica”. Le immagini, le documentazioni e i prodotti raccontano ai visitatori tutte le tappe tecnologiche fondamentali raggiunte sia dall’industria campana che nazionale
per la progettazione e la produzione dei radar. Gli studenti hanno visitato lo spazio espositivo che mostra gli strumenti storici e alcune tra le antenne più significative dei radar sviluppati e costruiti negli anni e un archivio che raccoglie i volumi storici e moderni sui radar e sulle tecnologie collegate. Infine si sono confrontati in un’area di simulazione in cui tre consolle configurate mostrano ciascuna un diverso scenario operativo come la sorveglianza
terrestre, la sorveglianza navale e il controllo del traffico aereo. “È stata un’iniziativa personale, pensata da noi docenti – continua – e finanziata dal Dipartimento di Ingegneria Industriale.Qualche anno fa questo tipo di visite erano molto più frequenti, forse perché eravamo anche più liberi e disponibili noi insegnanti. Intantoqueste ultime due visite hanno riscosso molti consensi tra gli studenti”.
Claudia Monaco
una propria storia alle spalle e una propria identità affermatasi in tanti anni di attività”. La Leonardo, realtà industriale globale nell’alta tecnologia per i settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, ha ospitato per un giorno questi speciali visitatori che, muniti di mascherine, camici e altre protezioni necessarie, hanno girato la struttura, guidati da un Cicerone d’eccezione. “I ragazzi hanno avuto un tutor a noi molto caro. Giancarlo Prisco è stato studente di Ingegneria Elettronica dell’Università Vanvitelli e ha conseguito il Dottorato in Campi Elettromagnetici. Oggi ricopre un ruolo importante
all’interno dell’azienda. Non è l’unico. Diversi ex studenti sono poi approdati in questa bella realtà”, racconta la prof.ssa Brancaccio che ribadisce e sottolinea questo legame diretto e riuscito tra Università, Aziende e Territorio. Non a caso il settore Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza dell’ex Finmeccanica – Selex Sistemi Integrati, che ha radici profonde negli ambiti militare e civile, investe una parte molto significativa dei suoi ricavi in
Ricerca e Sviluppo, attraverso una collaborazione con le Università e gli Istituti di Ricerca. I ragazzi hanno potuto osservare da vicino un rinnovato assetto aziendale che impegna risorse ed energie nel produrre e nell’assemblare hardware di ultima generazione. “Ed è una vera e propria eccellenza territoriale che i ragazzi dovevano assolutamente visitare”, continua la prof.ssa Brancaccio che ha condotto il 31 maggio anche gli studenti della Triennale in Ingegneria Elettronica e Informatica, nonostante il periodo di esami, presso il ‘Museo del Radar’ dell’azienda, la prima area museale del genere in tutta Europa, di circa 750 metri quadri, inaugurata nel 2009 nel sito industriale di Selex al Fusaro. “Questo spazio recupera, conserva, tramanda la storia produttiva del radar iniziata più di 60 anni fa proprio al Fusaro – spiega la docente di Campi Elettromagnetici – ed è un privilegio per noi poterlo
visitare. Sono presenti dispositivi e strumenti datati che hanno segnato epoche diverse proprio perché la presenza dell’azienda sul territorio è storica”. Le immagini, le documentazioni e i prodotti raccontano ai visitatori tutte le tappe tecnologiche fondamentali raggiunte sia dall’industria campana che nazionale
per la progettazione e la produzione dei radar. Gli studenti hanno visitato lo spazio espositivo che mostra gli strumenti storici e alcune tra le antenne più significative dei radar sviluppati e costruiti negli anni e un archivio che raccoglie i volumi storici e moderni sui radar e sulle tecnologie collegate. Infine si sono confrontati in un’area di simulazione in cui tre consolle configurate mostrano ciascuna un diverso scenario operativo come la sorveglianza
terrestre, la sorveglianza navale e il controllo del traffico aereo. “È stata un’iniziativa personale, pensata da noi docenti – continua – e finanziata dal Dipartimento di Ingegneria Industriale.Qualche anno fa questo tipo di visite erano molto più frequenti, forse perché eravamo anche più liberi e disponibili noi insegnanti. Intantoqueste ultime due visite hanno riscosso molti consensi tra gli studenti”.
Claudia Monaco