“Un’esperienza entusiasmante che mi ha illuminato ed incoraggiato. Poter assistere ad un vero processo penale, ascoltare il dibattito in aula, rivolgere domande al magistrato e al giudice presenti non ha prezzo”, dice Federica Luise, 21 anni, iscritta al IV anno di Giurisprudenza. La studentessa, lunedì 3 ottobre, era al Tribunale di Napoli insieme ad altri 30 colleghi per poter partecipare ad una giornata di formazione e orientamento, prosieguo della manifestazione svoltasi lo scorso maggio: “Giuristi e futuro. Il mondo del lavoro fra aspettative e prospettive”. Gli studenti partecipanti potevano scegliere un ambito d’interesse ed assistere alle relative udienze. “Pur non avendo sostenuto alcun esame di Penale – continua Federica – ho scelto la IV sezione della Corte d’Assise. E’ stato bellissimo. Sono rimasta molto colpita dall’organizzazione; l’avvocato Lello Vitiello (nostro tutor durante l’incontro) ci ha anche accompagnato in una visita guidata ai luoghi”. La studentessa sottolinea: “Il diritto che studiamo è molto diverso da quello applicato. Quello concreto è di più facile comprensione”. Concorda Virgen Arcadio: “Ciò che sul manuale è descritto in 200 pagine – spiega – praticamente si risolve in pochi minuti. Il diritto pratico è molto più veloce e facile di quanto vogliono farci credere i testi. La mia prima volta in tribunale ne è stata la prova”. Studentessa al III anno, ha già le idee chiare: “Mi piace il ramo penale ed oggi ho constatato che il mestiere del giurista è molto serio e va svolto da professionisti che studiano tanto. M’impegnerò al massimo anche se il giudice mi ha spiegato che la strada è tutta in salita, soprattutto per noi donne”. Era già stato in tribunale Francesco Pellegrino: “Ma questa volta è stato diverso, molto più istruttivo. L’avv. Vitiello ci ha seguito tutta la mattinata, ci ha dato la possibilità di porre domande e sono stati chiariti molti dubbi sul post laurea. Dopo l’udienza, gli stessi magistrati presenti in aula ci hanno accolto familiarmente, alimentando un dibattito sincero e senza convenevoli”. Pellegrino si è talmente appassionato al caso cui ha assistito che andrà a seguire la prossima udienza in tribunale, da privato cittadino: “L’imputato in questione aveva molti capi d’accusa, mi piacerebbe seguire la sua condanna e il modo di procedere della giustizia”. “Siamo talmente entusiasti di ciò che abbiamo visto che, un po’ come avviene con le soap opera, siamo curiosi di sapere come va a finire – scherza Morena Mariano, 22 anni, al terzo anno – Un’altra udienza è stata fissata a metà ottobre, io ci sarò. Anche perché, grazie a questa esperienza, sono ancora più convinta di intraprendere il penale, che è la mia passione”. Non ne è del tutto convinta Manuela Caruso: “Osservando l’avvocato difensore, mi sono chiesta ‘Come si fa a difendere un criminale?’ Non credo che questo ramo sia fatto per me, mi vedo più come civilista”. Anche se: “Vorrei seguire altre udienze di questo caso, la giornata è stata così appassionante che ritornerò in tribunale”. Nei prossimi giorni altri gruppi di ragazzi assisteranno ad udienze penali, civili ed amministrative. Prossimo appuntamento presso la Scuola Notarile Emanuele Causola. “Quando ho telefonato ai ragazzi per informarli delle date disponibili per seguire le udienze, alcuni sono restati basiti. Pensavano che la manifestazione non avrebbe avuto seguito, che non ci sarebbero stati risvolti pratici”, racconta Alessio Savarese, rappresentante degli studenti e promotore dell’iniziativa di maggio, che anticipa un nuovo progetto: una serie di incontri per illustrare altri ambiti professionali per i laureati in Giurisprudenza. Ad esempio: “come si diventa criminologi, avvocati dell’Onu, commissari di Polizia, giuristi d’impresa”.
(Su. Lu.)
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