Europa ma anche mete extraeuropee per gli studenti della Vanvitelli

Scade il 20 marzo il termine per la presentazione delle domande per Erasmus+ 2017 all’Università
Vanvitelli. Ben 504 flussi totali di mobilità: 456 le borse destinate all’Erasmus presso università europee,
contro le 380 dell’anno scorso, invariate, 48, quelle per il traineeship cioè il tirocinio professionalizzante da svolgere presso un’azienda, un  ente pubblico o privato in ambito comunitario. Ben 36, inoltre, i flussi per attività di studio in Atenei extra europei, sei in più rispetto al 2016, con destinazioni che vanno dalla Cina agli Stati Uniti, dal Congo alla Palestina passando per la Russia o il sud America. E nel mese di maggio “uscirà il bando per gli scambi nell’ambito dei double degree, che abbracciano ben otto Corsi di Laurea in Ateneo e per i quali sono previste 60 borse, contro le 10 dello scorso anno”, anticipa il prof. Sergio Minucci, delegato all’Internazionalizzazione di Ateneo. Si registra,quindi, un complessivo aumento nell’assegnazione delle borse, mentre, ricorda Minucci, “un segnale di quanto l’Ateneo stia puntando sull’internazionalizzazione è dato
anche dal contributo aggiuntivo della Vanvitelli, pari a quello erogato dall’Agenzia che va dai 230 ai 280 euro mensili, in base alla destinazione. Per ottenere il contributo di Ateneo, che va oltre le sei mensilità della borsa, da quest’anno è però necessario riportare almeno 12 crediti formativi”. Forte impulso anche dalla Regione Campania che con l’assessore Valeria Fascione ha assicurato una integrazione con fondi regionali alle borse, da attribuire in base al reddito degli studenti. Ricordiamo che possono partecipare al bando Erasmus+ tutti gli studenti iscritti ad anni successivi al primo di uno dei Corsi di Laurea (Triennale) o di uno dei Corsi di Laurea Magistrale a Ciclo unico, purché abbiano conseguito almeno la metà del numero complessivo dei crediti che il proprio piano di studio prevede fino all’anno precedente a quello dell’iscrizione in corso; gli iscritti ad uno dei Corsi di Laurea Specialistica/Magistrale o ad uno dei Corsi di Studio postuniversitario (Scuola di Specializzazione) o Dottorati di Ricerca. Sono esclusi tutti gli iscritti al vecchio ordinamento. I ragazzi potranno indicare nella domanda due tra le tre tipologie di selezione previste. Novità nella selezione di quest’anno: “lo svolgimento del colloquio motivazionale prima del test linguistico. Tra i selezionati, chi presenterà una certificazione che attesti una conoscenza della lingua idonea per la destinazione prescelta non dovrà fare nient’altro, mentre gli altri dovranno svolgere un test per  verificare la loro competenza ed eventualmente seguire un corso. Provvederemo, infatti, ad attivare corsi di lingua spagnola, tedesca, francese e inglese in modo da garantire almeno un livello B1 o B2”. Tra le destinazioni Erasmus: “La Spagna resta la destinazione più ambita, non perché sia quella che esprime meglio di altre la didattica, ma perché è quella culturalmente a noi più vicina – spiega il prof. Minucci – Lo studente è attirato dalla lingua, più facile da imparare, e dallo stile di vita più simile al nostro”. Però, ultimamente, “arrivano richieste crescenti per l’Est europeo, in particolare Varsavia e Sophia. Negli Atenei di queste città si tengono corsi in inglese, quindi i ragazzi possono imparare bene la lingua, e la vita è meno cara. Il rapporto qualità studi/ prezzo della vita è attraente non solo per gli italiani, quindi i ragazzi si trovano in buona compagnia. Inoltre, per chi studia Medicina è utile perché si fa tanta attività nei reparti”. Tra le sedi extraeuropee, oltre alle classiche destinazioni negli Stati Uniti,
Canada o sud America, lo sguardo si sposta verso l’Estremo Oriente, in particolare Cina, India e Giappone: “Si tratta di aree che offrono grandi opportunità.  Anche se i ragazzi sono ancora un po’ spaventati da destinazioni così esotiche, sono certo che presto le sapranno apprezzare”. Sta riscuotendo un discreto successo anche il traineeship. Lo scorso anno sono stati coperti tutti i flussi. Sono già partiti, o pronti a partire, tutti e 48 i borsisti:
“Credo che quella del tirocinio sia un’esperienza ideale soprattutto per chi si sta per laureare o meglio per chi ha presentato la domanda e nel frattempo si è laureato, perché può diventare una vera opportunità di lavoro. Meglio ancora per chi ha una professionalità ancora più avanzata come uno specializzando o un dottorando. Quest’anno abbiamo anche semplificato la procedura, per cui non è prevista più la presentazione anticipata del programma di lavoro, preventivamente accettato dall’azienda. Basta una semplice lettera di accettazione. Solo in seguito si deve presentare il programma”.
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