“La novità principale di quest’anno è l’inserimento nel programma di una parte di termodinamica e di una di fluidodinamica. Sono argomenti importanti per tutti quei fenomeni che riguardano scambi termici e trasformazioni termodinamiche oppure la dinamica dei fluidi. Se pensiamo che il corpo umano è una sorgente a temperatura costante, sono due settori della Fisica forse tra i più vicini alla conoscenza medica, biomedica e farmacologica”. Cresce e si adatta sempre più alle esigenze dei futuri farmacisti il programma di Matematica e Fisica,il cui insegnamento da 10 crediti formativi è previsto al primo anno. A
presentare il corso è il prof. Marco La Commara, che siederà in aula con le matricole pari. Nel confronto con le scuole superiori, “la materia è sempre la stessa. Chi ha fatto un buon Liceo Classico o Scientifico non avrà nessun problema ad affrontare l’esame”. A cambiare è piuttosto “l’approccio allo studio
di queste discipline, che entra più nello specifico. Deve essere molto più critico, profondo e logico nelle connessioni. Il miglior modo per apprendere è essere critici verso qualunque cosa venga comunicata. È il metodo scientifico a dover essere inculcato bene a questo livello della formazione”. Programmi: per Matematica “affrontiamo trigonometria e rudimenti dell’analisi matematica che ci consentono di studiare la Fisica”. Per Fisica, invece, si affronta un percorso che va dalla dinamica all’elettrodinamica, passando per la termodinamica, new entry del piano di studi. Previste due prove in itinere. Chi le supera dovrà sostenere l’orale. Il consiglio: “studiare giorno per giorno e soprattutto pensare ed essere critici. Più che la quantità è importante la qualità dello studio. Solo così le connessioni saranno semplici. L’esame di Fisica sulla carta può sembrare il più difficile di tutti per chi entra all’Università, invece spesso gli studenti, seguendo i suggerimenti forniti a lezione, lo superano agevolmente”. Dopo aver affrontato diverse discipline di base, gli studenti del secondo anno si apprestano a studiare “le piante medicinali e il come curarsi con prodotti naturali”. Al primo semestre, infatti, è previsto l’insegnamento di Farmacognosia. Si confronterà con il gruppo composto dalle matricole pari la prof.ssa Francesca Borrelli: “spiego quali sono le proprietà farmacologiche delle piante medicinali”, ovvero “principi attivi, azioni sull’organismo e utilizzo in terapia”. Programma suddiviso in una “prima parte generale di Farmacologia, incentrata sulle problematiche dei fitoterapici”. A seguire, una seconda sezione “sull’azione farmacologica dei fitoterapici. A lezione cerco di trasferire i contenuti facendo riferimento alla realtà quotidiana”, parlando ad esempio dell’aglio come soluzione al colesterolo o all’ipertensione. Per verificare l’acquisizione dei contenuti, “è prevista una prova intercorso e un esame a fine corso. È importante affrontare lo studio con scioltezza,
senza farsi scoraggiare dai nomi latini delle piante da dover memorizzare”. Si preparano al battesimo in laboratorio, invece, gli iscritti al terzo anno, alle prese con Chimica analitica ed analisi dei medicinali, esame da 14 CFU: “è un esame corposo che prevede esercitazioni pratiche a posto singolo. È la
prima esperienza. I ragazzi sono introdotti ai concetti di sicurezza di laboratorio, imparano a conoscere gli strumenti essenziali per fare delle analisi. A fine corso saranno in grado di fare analisi di base di controllo di qualità”. Lo spiega la prof.ssa Elisa Perissutti. Da non trascurare la teoria: “bisogna obbligatoriamente seguire in aula. Andare in laboratorio e non conoscere la teoria diventa pericoloso”. L’esame è in più fasi: “c’è una prova pratica finale che riprende una delle esercitazioni svolte durante il corso. Poi uno scritto con esercizi di stechiometria e sui calcoli, fondamentali per un farmacista. Infine, una prova orale”. Queste le indicazioni per alcune delle discipline che saranno affrontate nei primi tre anni di corso. A sancire il rientro in aula al quarto anno di Farmacia saranno il secondo modulo di Chimica Farmaceutica e tossicologica e di Analisi dei Medicinali, esami da 15 e 13 crediti. Tossicologia dei farmaci, affiancato da un’attività a scelta dello studente, attende invece gli studenti iscritti al quinto.
presentare il corso è il prof. Marco La Commara, che siederà in aula con le matricole pari. Nel confronto con le scuole superiori, “la materia è sempre la stessa. Chi ha fatto un buon Liceo Classico o Scientifico non avrà nessun problema ad affrontare l’esame”. A cambiare è piuttosto “l’approccio allo studio
di queste discipline, che entra più nello specifico. Deve essere molto più critico, profondo e logico nelle connessioni. Il miglior modo per apprendere è essere critici verso qualunque cosa venga comunicata. È il metodo scientifico a dover essere inculcato bene a questo livello della formazione”. Programmi: per Matematica “affrontiamo trigonometria e rudimenti dell’analisi matematica che ci consentono di studiare la Fisica”. Per Fisica, invece, si affronta un percorso che va dalla dinamica all’elettrodinamica, passando per la termodinamica, new entry del piano di studi. Previste due prove in itinere. Chi le supera dovrà sostenere l’orale. Il consiglio: “studiare giorno per giorno e soprattutto pensare ed essere critici. Più che la quantità è importante la qualità dello studio. Solo così le connessioni saranno semplici. L’esame di Fisica sulla carta può sembrare il più difficile di tutti per chi entra all’Università, invece spesso gli studenti, seguendo i suggerimenti forniti a lezione, lo superano agevolmente”. Dopo aver affrontato diverse discipline di base, gli studenti del secondo anno si apprestano a studiare “le piante medicinali e il come curarsi con prodotti naturali”. Al primo semestre, infatti, è previsto l’insegnamento di Farmacognosia. Si confronterà con il gruppo composto dalle matricole pari la prof.ssa Francesca Borrelli: “spiego quali sono le proprietà farmacologiche delle piante medicinali”, ovvero “principi attivi, azioni sull’organismo e utilizzo in terapia”. Programma suddiviso in una “prima parte generale di Farmacologia, incentrata sulle problematiche dei fitoterapici”. A seguire, una seconda sezione “sull’azione farmacologica dei fitoterapici. A lezione cerco di trasferire i contenuti facendo riferimento alla realtà quotidiana”, parlando ad esempio dell’aglio come soluzione al colesterolo o all’ipertensione. Per verificare l’acquisizione dei contenuti, “è prevista una prova intercorso e un esame a fine corso. È importante affrontare lo studio con scioltezza,
senza farsi scoraggiare dai nomi latini delle piante da dover memorizzare”. Si preparano al battesimo in laboratorio, invece, gli iscritti al terzo anno, alle prese con Chimica analitica ed analisi dei medicinali, esame da 14 CFU: “è un esame corposo che prevede esercitazioni pratiche a posto singolo. È la
prima esperienza. I ragazzi sono introdotti ai concetti di sicurezza di laboratorio, imparano a conoscere gli strumenti essenziali per fare delle analisi. A fine corso saranno in grado di fare analisi di base di controllo di qualità”. Lo spiega la prof.ssa Elisa Perissutti. Da non trascurare la teoria: “bisogna obbligatoriamente seguire in aula. Andare in laboratorio e non conoscere la teoria diventa pericoloso”. L’esame è in più fasi: “c’è una prova pratica finale che riprende una delle esercitazioni svolte durante il corso. Poi uno scritto con esercizi di stechiometria e sui calcoli, fondamentali per un farmacista. Infine, una prova orale”. Queste le indicazioni per alcune delle discipline che saranno affrontate nei primi tre anni di corso. A sancire il rientro in aula al quarto anno di Farmacia saranno il secondo modulo di Chimica Farmaceutica e tossicologica e di Analisi dei Medicinali, esami da 15 e 13 crediti. Tossicologia dei farmaci, affiancato da un’attività a scelta dello studente, attende invece gli studenti iscritti al quinto.