Fioretti e Zicarelli candidati a Preside

Mancano ancora un bel po’ di mesi alle elezioni per la presidenza della Facoltà di Veterinaria, ma l’invio ai colleghi da parte di Alessandro Fioretti e di Luigi Zicarelli della lettera (il primo) e del programma (il secondo), attraverso i quali manifestano la volontà di candidarsi, segna, di fatto, l’inizio della campagna elettorale. Culminerà nelle elezioni che designeranno il successore del professore Franco Roperto, il mandato del quale scade il 31 ottobre. Il Preside uscente, che ha guidato la Facoltà per sei anni, non può ricandidarsi. Lascia con alcuni risultati positivi e una grande sconfitta, peraltro non a lui imputabile: resta ancora avvolta nel fumo la realizzazione della nuova sede, a Monteruscello. Mentre si attende un’altra visita degli ispettori della Comunità Europea, per verificare requisiti e standard didattici, insomma, gli studenti continuano a fare i conti con una possibilità limitata di svolgere pratica sugli animali, specie quelli da allevamento, in carne ed ossa. 
La lettera di Alessandro Fioretti. “Informo tutti voi che ho intenzione di presentare la mia candidatura, ripromettendomi di inviare al più presto un dettagliato programma su quanto sia necessario e possibile fare, con il concorso di tutti”, esordisce  Fioretti nella missiva indirizzata ai suoi colleghi il 16 gennaio. “Questa mia lettera – aggiunge- oltre che da un’ambizione personale, nasce anche dalle sollecitazioni di alcuni amici e colleghi  e dalla consapevolezza che una certa esperienza, maturata negli ultimi tre anni alla vicepresidenza del Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita, possa essere utile per affrontare il compito di presiedere una facoltà che ha necessità di compiere scelte strategiche”. Sono quattro le linee strategiche che il professore Fioretti, in attesa di rendere noto il programma dettagliato in base al quale chiederà ai colleghi di votarlo, focalizza la sua attenzione, nella lettera di candidatura. In particolare: “la valorizzazione delle singole specificità culturali; un elevato livello di integrazione delle risorse (anche attraverso processi di snellimento della struttura organizzativa della Facoltà); il potenziamento della pur rimarchevole capacità di interazione col tessuto sociale e produttivo; la spinta ad una maggiore internazionalizzazione, sia nell’ambito della didattica che della ricerca, in linea col più generale tentativo che sta attuando in tal senso l’ateneo in questo periodo”. Fioretti si sofferma poi su un altro tema: “Merita un cenno anche la stringente necessità  di coinvolgere al meglio le fasce più giovani della nostra istituzione, garantendo uno svecchiamento, ma anche creando consapevolezza rispetto alle notevoli difficoltà ed ai necessari compromessi che caratterizzano una corretta ed efficace azione di governo”. Collegialità, dunque, ma non assemblearismo, per governare Veterinaria. La formula, secondo Fioretti, capace anche di gestire al meglio i difficili passaggi verso la realizzazione della tanto attesa nuova sede.  Rileva, infatti: “Il momento della decisione è e deve sempre essere collegiale, ma poi risulta vitale affidare in poche, ma attente mani l’opera di controllo dei lavori e di sollecitazione degli inevitabili momenti di criticità che caratterizzano sempre l’esecuzione di una grande opera”. La lettera si conclude con un appello a che la campagna elettorale diventi un proficuo momento di confronto e di scambio di idee e punti di vista. Importante, rileva, “è che si eviti una logica di contrapposizione fra gruppi che sarebbe improduttiva ed anacronistica”. 
Il programma di Zicarelli. Si articola in vari capitoli: Problemi strutturali; Didattica; Attività scientifica. Il programma parte dalla questione della sede. Scrive Zicarelli: “Certamente le istituzioni non hanno facilitato il superamento delle difficoltà nelle quali, da anni, si dibatte la facoltà e che sono state evidenziate anche dai membri della Commissione Europea, nel corso della loro non più recente visita. E’ tuttavia nostra responsabilità avere accettato supinamente le reiterate promesse dell’ateneo negli ultimi 30– 40 anni, mai seguite da fatti concreti”. Sottolinea: “Certamente non possiamo chiedere all’ateneo risorse di cui non dispone, ma è lecito pretendere, una volta per tutte, tempi certi di attuazione in merito alla realizzazione della nuova sede, unitamente a priorità definitive e mezzi di sopravvivenza per il lasso di tempo che ci separerà dal traguardo”. Rileva: E’ ora di attivare convenzioni o forme di collaborazione con l’ippodromo di Agnano  o con strutture che allevano cavalli, per consentire agli studenti un approccio con questa specie di notevole interesse. “Va sempre più diffondendosi l’allevamento delle specie esotiche e l’attenzione di molti studenti è rivolta alle specie che popolano i parchi Nazionali. La Facoltà deve attrezzarsi anche per questo aspetto, affinché ogni studente possa specializzarsi nella disciplina che maggiormente attrae la sia curiosità”. In attesa della nuova sede, il professore Zicarelli auspica  l’ottimizzazione degli spazi in via Don Bosco e il reperimento di altre aree.  La didattica. “Il corso di laurea destinato alla formazione degli zoonomi”, scrive nel programma elettorale il professore Zicarelli, “deve rappresentare il fiore all’occhiello della facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli e deve essere considerato l’anello di congiunzione tra il mondo produttivo e quello sanitario. Nella predisposizione dei nuovi ordinamenti didattici dei corsi di laurea, l’obiettivo prioritario dovrà essere quello di risultare utili alla formazione del futuro professionista e non bisognerà subordinare le scelte – come invece è accaduto in passato – alle esigenze di espansione dei settori scientifici disciplinari”. L’attività scientifica. “E’ necessario”, sottolinea tra gli altri aspetti Zicarelli, “intensificare la promozione di soggiorni presso qualificate istituzioni straniere dei nostri giovani laureati e, nel contempo, le visite di studiosi stranieri presso le strutture della facoltà. Sono inoltre convinto che la qualificazione della facoltà passi attraverso condivise modalità di reclutamento dei giovani ricercatori e di promozioni di carriera  meritocratiche e trasparenti”. 
Fabrizio Geremicca
- Advertisement -




Articoli Correlati