Forum sulla didattica ad Architettura

Un forum sulla didattica all’insegna delle richieste degli studenti. Così lo ha voluto Benedetto Gravagnuolo, Preside della Facoltà di Architettura, che, a differenza dell’analoga edizione del dicembre 2003, ha preferito mettere da parte le relazioni programmatiche dei docenti ed ascoltare le criticità segnalate dagli studenti. In un’aula Gioffredo gremita in ogni ordine di posti (circa duecento i partecipanti), lo scorso 17 marzo il corpo docente è stato chiamato a dare risposte pronte -o quantomeno formulare propositi di risoluzione- sulle diverse e tante problematiche sollevate dagli studenti: corsi, sedi, aule studio, plotter, biblioteca, tirocini, tutoraggio, e molto altro ancora.
Al centro dell’incontro, un documento sottoscritto dall’intera rappresentanza studentesca di Architettura – Valter Corrado, Augusto De Cesare, Luigi Di Girolamo, Andrea Di Girolamo, Alberto Grasso, Licourgos Lambrinoupolos, Antonio Minutaglio, Raffaele Nappo, Giada Petrella, Alessandro Stentardo e Vincenzo Tancredi – e letto al microfono da Delia Evangelista, presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà. Nel testo i ragazzi hanno snocciolato punto per punto disfunzioni, disservizi, inefficienze che da anni affliggono gli inquilini di Palazzo Gravina. Un documento ricco, dove nulla è stato lasciato al caso, “perché gli studenti di Architettura non s’informano né s’interessano delle questioni di Facoltà e la vivono più come un corso di sopravvivenza che come un corso di studi”, esordisce Delia Evangelista. “Per noi rappresentanti – prosegue – questo forum è stato preparato per essere un punto di incontro e confronto costruttivo tra studenti, preside, presidenti di corso di laurea e docenti affinché si realizzi un unico obiettivo: dare unità ad una Facoltà composta da tante piccole parti che, anche se sulla carta sono membra di un unico corpo, nella realtà funzionano come mondi a se stanti”. 
Oltre al Preside, a presiedere l’incontro anche il prof. Alessandro Baratta, coordinatore della Consulta didattica di Facoltà. “La Consulta – spiega il docente – è un organo del CdF che assolve vari compiti di natura didattica. Al momento si sta lavorando sulla questione del tutoraggio; sull’organizzazione dei tirocini; sulla riorganizzazione della Tabella XXX”. “Inoltre – continua Baratta – si è da poco insediato l’Osservatorio per l’Orientamento degli studenti, volto a sovrintendere, tra le altre cose, alle attività di tutoraggio e tirocinio. La Consulta, infine, punta a mettere ordine nelle attività libere degli studenti: si sta pensando di istituire lezioni condivise da tutti i Corsi di Laurea della Facoltà”.
SEDI E STRUTTURE
Piove nell’aula 31!
Tra le prime questioni ad essere discusse, quelle comuni ai sei Corsi di Laurea. Gli orari dei corsi, per cominciare. I rappresentanti denunciano non solo il continuo accavallamento delle lezioni, ma anche la prassi secondo cui “ad ogni inizio semestre, anziché distribuire un unico calendario valido per tutto il periodo, vengono diffuse numerose versioni aggiornate degli orari di corso, perché non sempre le aule sono adatte alla quantità di studenti che vanno a lezione”. I rappresentanti, pertanto, chiedono “un censimento degli studenti per ciascun corso come supporto alla compilazione degli orari di lezione. In questo modo, si eviterebbe che corsi frequentati da molti studenti abbiano assegnate aule poco capienti, e viceversa”. Secondo i rappresentanti, questa stessa soluzione “comporterebbe anche l’adeguamento della mole di lavoro ai tempi e agli spazi dettati dalla semestralità introdotta con la riforma, e che è stata imposta anche alla Tabella XXX”. 
Le sedi. Anzitutto Palazzo Gravina. “Alcune aule – la 22, 23 e 25 – sono inadeguate – per dimensioni – ad ospitare gli studenti. Altre lo sono per condizioni fisiche: nella 31 ci piove dentro; la 26 e la 22 d’estate diventano forni crematori perché prive di un sistema di ventilazione”. Poi il Palazzo dello Spirito Santo. Ultima arrivata tra le innumerevoli sedi di Architettura, la struttura è moderna, luminosa, disegnata tenendo conto delle esigenze degli studenti. Eppure, a detta dei ragazzi, presenta una serie di incongruenze: “le aule non hanno alcun sistema di oscuramento, il che impedisce ai docenti di proiettare materiale didattico. Né i corridoi sono stati dotati di frangisole”. Altro lapidario, ironico commento dei rappresentanti: “vista la facilità con cui si sporcano le nostre sedi, proponiamo di utilizzare vernice idraulica su tutte le superfici verticali interne ed esterne del palazzo”.
A quando la nuova Aula Magna?
Al Preside Gravagnuolo la replica: “la nuova struttura di via Forno Vecchio è in via di completamento. Fra al massimo un mese procederemo all’oscuramento del palazzo”. Quanto alla sede di via Monteoliveto, “abbiamo già appuntamento con i tecnici per risolvere il problema dell’aula 31”. Quindi un invito agli studenti, quello del prof. Francesco Bruno, coordinatore della Consulta di sede “a partecipare alle nostre riunioni.  La vostra presenza è fondamentale per dare la carica a noi sessantenni”. Un dubbio: “in cantiere c’era anche un magnifico progetto per la realizzazione di una nuova aula magna, promessaci dal Presidente del Polo Vinale e dal Rettore Trombetti. Ebbene, come presidente della Consulta ancora non ho capito dove siano andati a finire i fondi destinati a quel piano”, riferisce il prof. Bruno. Applausi dal pubblico.
Aule studio. In mancanza di congrui spazi per studiare a Palazzo Gravina, agli studenti sono stati promessi alcuni locali nella nuova sede dello Spirito Santo. “È inaudito che le aule non siano ancora pronte e che vengano usate come deposito – chiosano gli studenti – Chiediamo, quindi, che ci vengano consegnate al più presto e che siano fornite di scuri per proteggerci dal sole e di punti rete per computer portatili”. I posti a sedere, tuttavia, sembrano non essere mai sufficienti: “ci auguriamo che nei progetti di ristrutturazione delle sedi di via Tarsia, via Mezzocannone e Palazzo Gravina siano previste altre e più capienti aule studio adeguatamente equipaggiate”. Gli studenti, infine, reclamano uno “svecchiamento di sedie e tavoli – in gran parte sporchi, traballanti o peggio ancora rotti – presenti nei corridoi di Palazzo Gravina, visto che la struttura è ancora sede di lezione. Per questo motivo, è anche opportuno che vada effettuata una verifica generale delle condizioni delle prese elettriche per agevolare la proiezione del materiale didattico e lo studio con i pc portatili”. 
Plotter, una 
storia infinita
Frequenza obbligatoria. “I docenti dovrebbero capire che la firma di frequenza va segnata sul libretto alla fine del corso e non all’esame”, denunciano i rappresentanti, che invitano i presidenti di Corso di Laurea a vigilare sul “malcostume dei colleghi. Non è giusto che per motivi personali o perché sono stati ‘malauguratamente’ smarriti i registri con le presenze o perché il docente ha dimenticato un cambio di cattedra, gli studenti siano costretti a seguire di nuovo i corsi per sostenere l’esame”.
Ribadisce il no all’obbligo di frequenza Simona Panaro, studentessa di Architettura, perché “lo studio è un diritto, non un obbligo”. Simona, microfono alla mano, si scaglia contro la riforma universitaria: “lo studio non è più visto come un momento di arricchimento culturale, ma come una corsa per l’acquisizione di crediti. Il nostro approccio allo studio diventa frenetico perché i tempi ci vengono imposti. Ai corsi sento molti ragazzi dire che non vedono l’ora di finire l’università per imparare qualcosa”. Ancora applausi dal pubblico.
Biblioteca. Gli studenti reclamano il prolungamento dell’orario d’apertura della ristrutturata biblioteca di Palazzo Gravina sino alle 19, “perché è l’unico posto decente dove poter studiare e perché è impensabile che possiamo sostenere la spesa delle immense bibliografie che c’impongono i docenti”. Per mancanza di personale, attualmente la biblioteca è costretta a chiudere i battenti alle 17.30. “Potremmo valutare di divulgare on-line i programmi didattici”, l’idea di Gravagnuolo, accolta da un consistente brusio di disapprovazione da parte del pubblico.
Tutoraggio. Quasi a prevedere la sollecitazione da parte degli studenti all’assegnazione del tutor pluriennale e annuale, il Preside Gravagnuolo ha messo subito la questione in chiaro nella sua battuta d’apertura al forum: “da quest’anno abbiamo finalmente avviato il tutoraggio. Tutti gli studenti che ne hanno fatto richiesta in segreteria, verranno contattati dal loro docente di riferimento. A chi non l’ha ancora scelto, verrà assegnato d’ufficio”. 
Plotter. La vicenda va oramai avanti da anni, all’insegna di accidenti di ogni tipo, tra cui, in ultimo, il furto dei computer nella scorsa primavera.  “È disdicevole che noi studenti veniamo costantemente derubati dalle eliografie nei dintorni di Palazzo Gravina a causa del ritardo nell’adeguamento dei sistemi tecnologici da parte della Facoltà. La gara d’appalto per l’acquisto di nuovi plotter e pc è stata già espletata; ci auguriamo che vengano comprati al più presto”, le parole dei rappresentanti. “Stiamo lavorando anche su questo punto”, la replica del Preside.
LA DIDATTICA
Gli studenti della
Tabella 30
“ospiti poco graditi”
Segue un’attenta analisi per ciascun Corso di Laurea. Si inizia con il vecchio ordinamento, la Tabella XXX. “La nostra sensazione – spiega Delia Evangelista, lei stessa parte dell’ultimo scaglione dell’ordinamento in questione – è di essere poco graditi in Facoltà. Ci sono ancora alcuni docenti che si ostinano a non voler farci fare gli esami, anche se hanno ottenuto la continuazione di cattedra nei nuovi ordinamenti. Ricordo a tutti che noi della Tabella XXX abbiamo diritto a fare esami sino all’a.a. 2008/09 e che per tale motivo, anche se siamo destinati all’esaurimento (o, ‘all’estinzione’, come afferma qualche docente), i professori devono metterci in condizione di proseguire i nostri studi con serenità. Del resto, non paghiamo le tasse come tutti gli altri?”. 
Pertanto, “chiediamo che i docenti degli esami più tosti, quelli scientifici per intenderci, non boccino 40 studenti su 43, con la speranza che il corso si esaurisca. E chiediamo chiarezza sulle norme per passare ai nuovi corsi di laurea. Chiediamo chiarezza sui corsi che saranno mantenuti in vita nei prossimi anni e su come sostenere gli esami dei corsi soppressi. Chiediamo che non si approfitti di ogni occasione per fare campagna acquisti per i nuovi corsi. Chiediamo, inoltre, che venga tenuta sotto costante osservazione la questione della modifica dell’esame d’ammissione all’Ordine degli Architetti”.  
La riforma
dell’esame di Stato
Su quest’ultimo punto – il nuovo esame di Stato per l’iscrizione all’Ordine –  gli studenti chiedono tutela. “La nuova normativa è ministeriale: come Facoltà non abbiamo il potere d’intervento – chiarisce il manager didattico Fausto Felice – Il Decreto 328, nato con l’intento di riformare l’esame di Stato, ha avuto un iter contorto, passando da una legislatura all’altra. È auspicabile un ritorno del legislatore sulla norma”. E Gravagnuolo: “è ancora in fase embrionale, ma si sta pensando ad una sorta di apprendistato da seguire dopo la laurea per evitare l’esame di Stato. Ci stiamo accordando con l’Ordine per bandire corsi di formazione”.     
Il documento della rappresentanza studentesca passa quindi in rassegna i nuovi ordinamenti, che pure condividono una serie di criticità. Le sessioni d’esame, per esempio. Attualmente ad Architettura si fanno esami solo a febbraio/marzo e giugno/ottobre, “il che comporta dover superare anche quattro esami nell’arco di due settimane. Il risultato è che spesso gli studenti, per prepararsi, frequentano poco la fase finale dei corsi”. I rappresentanti, dunque, propongono di inserire ulteriori sessioni d’esame “un sabato al mese, per ridurre l’assenteismo nella fase finale dei corsi, per distribuire meglio i carichi di lavoro nel corso dell’anno accademico, per ottenere un minor numero di ripententi iscritti e, chiaramente, maggiori risultati positivi agli esami”. “In linea di principio, è un diritto sacrosanto quello di intensificare le sedute d’esame – l’opinione di Gravagnuolo e Baratta – Valuteremo se sarà il caso di farle di sabato”.
Crediti per stage e tirocini e crediti per le attività formative a scelta. L’accusa degli studenti è precisa: a meno di un anno dalla conclusione del primo ciclo di studi dei nuovi ordinamenti, “regna ancora confusione riguardo alla differenza tra crediti per le attività formative a scelta e crediti per stage e tirocini. Non si sa né come, né dove e né quando questi crediti vengano assegnati. La nostra idea, quindi, è di realizzare un’unica tabella per tutti – studenti, docenti, uffici amministrativi – cui fare riferimento”. “Perché, tra le attività a scelta, non riconoscere anche quelle non espressamente indicate dalla Facoltà?”, il suggerimento di Francesco Bernardo, ex rappresentante degli studenti. Che, rivolgendosi al corpo docente, laconicamente sentenzia: “la didattica deve restare la ragione intrinseca dell’essere docente e non un mezzo per perseguire i propri obiettivi. Se non si capisce questo, fra un anno ci ritroveremo qui a parlare degli stessi problemi”.
Chiarisce il manager didattico: “tutti gli studenti – vecchio o nuovo ordinamento che siano – possono partecipare ai tirocini curriculari. Spetta a ciascun presidente di CdL stabilire le modalità di svolgimento”. E, in disaccordo con la proposta degli studenti, aggiunge: “non ritengo conveniente standardizzare le regole per la partecipazione ai tirocini perché ogni Corso di Laurea ha la sua specificità”.
Corsi integrati 
solo nel nome
A raccogliere maggiori critiche, il CdL in Architettura quinquennale. Prima questione, i piani di studio a contratto. “Sollecitiamo – affermano i  rappresentanti – l’affissione della delibera del 21/02/05 e soprattutto pretendiamo una maggiore ed efficace sinergia tra Segreteria studenti, Consiglio di corso di laurea e Segreteria didattica, onde evitare ulteriori, gravi fraintendimenti”. Perplesso il prof. Fabrizio Spirito, Presidente del CdL in questione: “sento dire dagli studenti che la riforma impone loro di correre. Ebbene, non capisco questa fretta. Perché mitizzate il tempo? Con il contratto, scegliete voi quanto tempo impiegare per laurearvi”. Affermazione infelice, che provoca un moto di reazioni dal pubblico. “Peccato che spesso sia il docente ad impedirci di sostenere l’esame a fine corso, accampando la scusa delle cinque, sei, anche dieci correzioni”, urla qualcuno. Un boato d’applausi.
Secondo problema, i laboratori con corsi integrati. “Abbiamo appurato – dichiara Delia Evangelista – che, nella pratica, di integrato hanno solo il nome e il voto finale”. Applauso reboante della platea. “Invece di realizzare un progetto unitario e di ampio respiro – continua la studentessa – questi corsi hanno programmi e modalità di svolgimento spesso diversi. Auspichiamo, quindi, che ci sia una maggiore collaborazione tra i docenti”. “Sono necessarie regole condivise che stabiliscano l’attribuzione dei voti”, reclama Raffaele Nappo, consigliere di Facoltà. In ogni caso, per Chiara, esponente del Collettivo Interfacoltà, “è scandaloso che nella nostra Facoltà ci siano manifesti che sponsorizzano corsi di autocad da 350 euro per sessanta ore. Dovrebbe essere la nostra stessa Facoltà a proporci corsi del genere, chiaramente gratuiti”.
Poi il caso degli sbarramenti: “se è comprensibile un blocco tra il quarto e il quinto anno, per via della tesi, non si capisce la ratio degli sbarramenti per gli altri anni”. Altro applauso, altrettanto fragoroso. “Per questa ragione, pensiamo sia opportuno riesaminare la questione alla luce di una stretta e proficua collaborazione tra il CdL e i rappresentanti degli studenti”.
400 studenti
per Statica
Ancora, il problema di Diritto urbanistico: “nessun avviso – fa notare Alessandro Stentardo, rappresentante degli studenti – a comunicare che quello di Diritto urbanistico quest’anno sarebbe stato un corso mutuato con quello della Tabella XXX. Il risultato: molti studenti dovranno sostenere l’esame senza aver seguito il corso”. “Il corso del prof. D’Angelo non ha frequenza obbligatoria – interviene il Presidente Spirito – Potete seguire le lezioni in qualsiasi momento”. “Inviteremo il prof. D’Angelo a tenere un corso di recupero”, la posizione del Preside Gravagnuolo.
Quindi, il caso di Statica. “Lo scorso anno – riferisce una studentessa alla platea – oltre duecento studenti, per motivi diversi, non sono riusciti a sostenere l’esame di Statica. La Facoltà non ha pensato di attivare corsi di recupero. La conseguenza è stata che nel corso di Statica del secondo anno si sono riversati gli studenti del terzo, per un totale di quattrocento ragazzi. I professori, così, hanno deciso di sospendere le lezioni, in attesa della nomina di un secondo docente”. 
Scienze dell’Architettura. Il CdL è pronto a sfornare i primi laureati triennali. Ciononostante, “ancora nulla si sa circa le modalità della tesi di laurea, le modalità dell’esame d’ammissione all’Ordine, il destino professionale post lauream, le specialistiche”. Gli studenti pretendono notizie anche “sugli enti che ospiteranno i tirocinanti neolaureati di primo livello”.
I rappresentanti vanno ancor di più nel dettaglio: “secondo gli studenti, esiste un forte squilibrio nella divisione dei corsi della laurea triennale. Al terzo anno, infatti, lo studente deve seguire undici corsi, sostenere undici esami e contestualmente preparare la tesi di laurea, a fronte di un secondo anno con solo sette esami”. Di qui l’urgenza di un “riesame della distribuzione dei corsi, con la collaborazione anche degli studenti”. In ultimo, gli studenti propongono di sdoppiare il corso di Teorie delle strutture 2 per l’eccessivo affollamento da parte degli iscritti al secondo anno regolare e al terzo anno ripetenti.
A rispondere alle lamentele degli studenti, il prof. Antonio Lavaggi, presidente del CdL in questione: “la modalità di stesura della tesi di laurea triennale è identica a quella del vecchio ordinamento, solo che adesso vale sei crediti. Al momento è stato attivata un’unica Specialistica presieduta dalla prof.ssa Gangemi ed è in corso di avvio un’altra in Restauro. Quanto alla distribuzione dei corsi, parte di quelli del terzo anno sono esami integrati”. Avalla alcune richieste degli studenti: “effettivamente due laboratori nello stesso semestre sono pesanti. Per esempio, un laboratorio potrebbe essere spalmato sui due semestri”. Il docente fa anche sapere che in Segreteria esiste “un calendario dettagliato con tutti i corsi e le conferenze organizzate dal nostro CdL”.
Vivono disagi minori gli iscritti al CdL in Urbanistica. A parlare è il prof. Giovanni Laino: “secondo i nostri dati, il 70-80% dei nostri allievi completerà il primo livello di studi tra settembre ed ottobre. Poi confessa: “Il nostro CdL è abbastanza virtuoso perché ha pochi iscritti”.
A chiusura dell’incontro, un’ultima proposta, quella della prof.ssa Donatella Mazzoleni: “accanto ad un forum sulla didattica che si occupi di questioni pratico-organizzative, i nostri studenti hanno anche diritto ad una riflessione sulla qualità della didattica che offriamo loro”. Studenti e docenti, insieme, applaudono.
Paola Mantovano
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