Gara di sollevamenti in palestr

Con 140 kg alzati al primo tentativo l’avvocato Peppe Costa si è aggiudicato la vittoria della III edizione della gara di massimale la sera del 23 marzo nella palestra di fitness del Cus. Roberto Manganiello, vincitore della competizione del 2008, si è classificato secondo distendendo le braccia sotto un manubrio caricato con 130 kg, mentre Claudio Verbena e Tino Biondi si sono posizionati a pari merito al terzo gradino del podio con 110 kg.
Manganiello si è aggiudicato anche il titolo del peso relativo, seguito da Lino Zazo e Francesco Gisonna. Tuttavia il ragazzo non è pienamente soddisfatto della propria performance: “l’anno scorso ho alzato 136 kg, quest’anno sono più scarso. Mi sono impegnato di meno”.
Peppe Costa, invece, si sentiva già la vittoria in tasca: “ne ero certo. Nei mesi scorsi ero arrivato a sollevare 144 kg. Alla mia età è necessario fare movimento. Ho 46 anni, eppure ho fatto fuori tutti i giovani”. “E’ la dimostrazione che l’esperienza e la competenza a qualsiasi età premiano – interviene l’amico Lucio Seconnino – In palestra l’età si azzera, anche nei rapporti personali”. 
Il record di 150 kg ottenuto nel 2007 da Fabrizio Parisio resta però ancora insuperato. “Non mi alleno più, sono venuto per incitare gli amici”, commenta l’ex-atleta. “Fuori gara Fabrizio ha alzato anche 170 kg. Fino all’anno scorso era un armadio, oggi è la metà”, prende la parola Roberto Iaccarino che frequenta la Specialistica in Lettere Classiche.
“Ero venuto a guardare e ho praticamente vinto senza far nulla”, fa notare il Prorettore della SUN Gianpaolo Califano che si è messo in gioco dopo un primo momento di esitazione. “Non ero sicuro di partecipare, bisogna dare spazio ai ragazzi. Se avessi vinto avrebbero detto che era tutto organizzato”, dice sorridendo. Il professore, con in dosso la maglietta della SUN, ha alzato 60, 70 e 80 kg in scioltezza. Poi ha tentennato sui 90 ma non è riuscito a superare la prova. “Mi sono classificato al settimo posto, non è poco. Se ci fosse una competizione tra prorettori arriverei primo”.
Soddisfatto è anche Tino Biondi, cadetto dell’Aeronautica e studente di Ingegneria: “considerando che non ho mai gareggiato in vita mia, è andata più che bene. Ho sollevato 110 kg e c’ero quasi con i 120”. A Tino, come a Raffaele Bellucci, Sergio Missere, Luigi Egizio e Massimo Di Stasio del fitness piacciono i risultati: l’incremento di forza e ciò che restituisce lo specchio. “Di solito ci alleniamo per mettere su massa. Le ripetizioni non sono finalizzate a diventare più forti. Sono qui non per mettermi in mostra ma per vedere qual è il mio limite”, chiarisce Claudio Verbena, laureato in Giurisprudenza.
“Più che una gara è una verifica dei massimali di carico degli allievi. Farsi un’idea del proprio potenziale serve ad avere un punto di partenza su cui lavorare – spiega l’istruttore Italo Gatta, animatore della manifestazione – I ragazzi che frequentano di mattina si confrontano con quelli che si allenano di sera. I due gruppi non si conoscono, c’è competizione tra loro”.
Roberta Saviero
leader tra le donne
Il clima è divertito e amichevole. Le ragazze hanno anche portato un dolce, “più che una palestra questa sembra una specie di circolo”, dicono tutti. 
Roberta Saviero, laureata in Ingegneria, è l’indiscussa leader del settore femminile: “fino a 4 anni fa facevo solo aerobica poi mi sono appassionata ai pesi. È un’attività che una volta odiavo, forse perché ero seguita male. Oggi noto che il riscontro fisico è diverso”. Gabriella Petrillo, laureata in Disegno industriale, è invece in palestra per filmare la performance del fidanzato Roberto: “Me l’ha chiesto lui. E’ uno sport che prende seriamente. A me i ragazzi troppo gonfi non piacciono. Ogni tanto mi chiede: sono cresciuto? Lui ha un bel fisico ma gli dico sempre di non esagerare, preferisco che rimanga così com’è”. 
La massa non è sinonimo di  forza, come precisa Roberto Iaccarino: “C’è gente che respira e i muscoli si gonfiano. Esiste una predisposizione genetica ma l’allenamento conta tanto. In gara va spesso peggio rispetto all’allenamento. Ho fatto 110 invece di 140. Ci riproverò l’anno prossimo, esami permettendo”. Contento invece del risultato di quest’anno è Francesco Gisonna laureando in Scienze della Comunicazione: “ho tentato una sola alzata. Peso 57 kg perciò punto al peso relativo. Due anni fa mi piazzai al quarto posto, stavolta è andata meglio”. 
Affiora un’ombra di delusione nelle parole di Gennaro De Martino, iscritto a Economia, che non è riuscito ad alzare i 70 kg che si era ripromesso, e di Antonio Russo, al V anno di Ingegneria:  “Speravo di arrivare ai 100 ma mi sono arreso agli 80. Mi alleno perché mi piace stare in forma. È diventata una necessità da quando sto tutta la giornata sui libri”. “Dopo che hai dato tutto in palestra ti senti in pace con te stesso”, concorda Riccardo Rivieccio, al III anno di Scienze del Turismo. “Fare pesi non è un vero sport, è una perdita di tempo. Ma lo stare insieme è bello – obietta Ezio Giugno che pratica lotta libera da 20 anni ed ha alcune perplessità sull’organizzazione del Cus: “i dirigenti non sanno trattenere gli istruttori più validi, li fanno scappare”. 
Avrebbero voluto partecipare alla gara Fabio Salati, laureato in Biologia, e Filippo Improta, laureato in Scienze Politiche. “Sono arrivato a competizione già iniziata”, afferma l’uno; “Non ho avuto tempo per prepararmi adeguatamente” si rammarica il secondo.
È stato invece l’esordio per  Lino Zazo, studente di Architettura: “sinora ho assistito alla manifestazione senza mai osare mettermi alla prova. Ma quest’anno mi sono allenato più seriamente ed ero curioso di conoscere i risultati raggiunti”.
Manuela Pitterà
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