Genitorialità: un punto di ascolto per il personale, gli studenti ed i loro familiari

Nell’ambito delle attività del Comitato Pari Opportunità, ha preso il via, a maggio scorso, lo Sportello di sostegno alla genitorialità competente, curato dalla prof.ssa Maria Luisa Iavarone. Dopo i primi mesi di rodaggio, lo Sportello, rivolto non solo al personale dell’Ateneo ma anche agli studenti e loro familiari, si è rivelato un utile punto di ascolto per coloro che si trovano in difficoltà e hanno bisogno di un parere esperto per interpretare correttamente la propria funzione genitoriale. La prof.ssa Iavarone, docente di Pedagogia Sociale a Scienze Motorie, ci spiega com’è nata l’idea. “L’emergenza sociale delle pari opportunità è legata anche alla gestione del tempo, che deve consentire la creazione di opportunità equivalenti tra uomo e donna. Pensiamo alle dipendenti del nostro Ateneo: quante fanno i salti mortali per dividersi tra casa, famiglia, lavoro? Per questo parliamo di genitorialità. E’ una categoria trasversale che pone i genitori, maschi e femmine, di fronte alla costruzione della condivisione familiare”. 
Lo sportello è attivo su appuntamento, il primo e l’ultimo lunedì del mese, dalle 14.00 alle 17.00, presso lo studio della prof.ssa Iavarone al Dipartimento di via Medina 40 (l’appuntamento va concordato scrivendo all’indirizzo marialuisa.iavarone@uniparthenope.it.). “La consulenza è totalmente gratuita, lo sportello è autofinanziato. Con un minimo di 3 incontri della durata di 50 o 60 minuti ciascuno, si analizza il problema, si elabora un piano strategico e si organizzano delle azioni operative. Alle sedute partecipa anche una mia collaboratrice, giovane psicologa. Sia ben chiaro che non si tratta di psicoterapia ma di un servizio educativo che pone l’accento sulla prevenzione di problemi come i disordini alimentari, le dipendenze da droghe e alcol, il bullismo e così via. Le riflessioni che facciamo non sono mai correttive, i genitori non devono cioè sentirsi giudicati, ma piuttosto individuare insieme delle indicazioni di metodo”. 
La prof.ssa Iavarone sta inoltre pensando alla realizzazione di uno strumento di ausilio anche per gli studenti in quanto “figli”. “Per loro speriamo di riuscire ad attrezzare un altro tipo di risposta, un counseling orientato diversamente. Intanto ci auguriamo di poter in futuro ottenere almeno un piccolo contributo economico per lo sportello genitori”.
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