Gennaro: “qui le possibilità di lavoro sono ottime”

Studiare o lavorare all’estero per alcuni può essere semplicemente un’opportunità professionale. Per lui, invece, è stata prima di tutto un’importante esperienza di vita. “A ventitré anni, semplicemente sentivo il bisogno di uscire e di cambiare. C’è cosi’ tanto da vedere li’ fuori, oltre ‘questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude’”, spiega Gennaro Gentile, laurea di secondo livello in Ingegneria Elettronica, un soggiorno Erasmus in Olanda che si è trasformato in dottorato di ricerca presso l’Università di Delft (“due mesi e mezzo prima della fine del mio periodo Erasmus chiesi se era possibile rimanere per un dottorato. Dopo qualche giorno il professore mi riferì che avevano deciso di assegnarmi la posizione senza concorso, a differenza di quanto accade in Italia dove ci sono troppi candidati e tutto è più difficile”).
Il primo impatto con una realtà del tutto diversa. “Arrivai a Delft alle 11.00 di sera, nevicava – racconta Gennaro – Come era bella la notte, senza macchine, senza caos,  ma era solo una città che da un po’ era andata a letto. E quante bici. Ma come e’ possibile che nel duemila le persone vanno ancora in bici, mi chiedevo!”. Poi la folgorazione della sede universitaria: “quanto è bella! E quanti soldi che hanno qua! E’ proprio necessario avere la porta di ingresso automatica? E tre ascensori nella mia palazzina?”.
Studiare all’estero, al di là delle questioni più pratiche, è per molti ragazzi aprirsi su nuovi orizzonti e scoprire un modo diverso di vivere e lavorare. Sensazioni e consapevolezze che Gennaro esprime con le sue parole in maniera più nitida ed incisiva di tante statistiche e numeri. “Delft è una  città a misura di persona. Certo ogni tanto mi manca il caos di Napoli. Qua tutto e’ in ordine, tutto funziona. Semaforo per le macchine, semaforo per i pedoni, semaforo per le bici, semaforo per il tram. Nell’Università c’è una stanzetta per i fumatori. Respiro più fumo passivo a Napoli nei corridoi dell’università che qua. Gli olandesi rispettano molto le regole, così che ogni persona possa godere delle sue libertà.  Le persone sono molto disponibili, anziché la solita frase ‘questo non e’ compito mio’, fanno il possibile per aiutarti. Qui posso entrare in contatto con persone da tutto il mondo. E andare in bici la sera”. Insomma si vive e si lavora in un ambiente che stimola la creatività e l’impegno, la convivenza e lo scambio culturale. “Si può veramente vivere l’università, la cosa che mi e’ maggiormente mancata a Napoli. L’università non è solo una sede dove seguire i corsi e scappare a casa appena finiscono. Da studente si trascorre tanto tempo nelle aule universitarie e qualcosa si potrebbe fare per rendere le strutture più accoglienti”.
Attualmente Gennaro lavora nel gruppo Hi-Tech della TU Delft University, in collaborazione con il Dimes facility dove rimarrà per i prossimi quattro anni. “Le possibilità di lavoro sono ottime. In Olanda la disoccupazione e’ molto bassa. Pochi studenti frequentano il Master (noi la chiamiamo laurea specialistica) in quanto trovano subito lavoro”.
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