Giovani ricercatori al CERN di Ginevra

Ben 10 i progetti di ricerca che stanno per partire in collaborazione con il CERN: l’accordo quadro, siglato a luglio tra la Federico II e l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, proprio in queste ultime settimane sta definendo i percorsi operativi. A sancire la collaborazione anche la visita, avvenuta il 2 dicembre, durante la quale Roberto Losito, direttore dell’Engeneering Repart del CERN, e Alessandro Masi, capo gruppo target sempre del CERN, hanno visitato, accompagnati dal Rettore Gaetano Manfredi e dal prof. Pasquale Arpaia, fautore dell’accordo, i laboratori della Scuola di Ingegneria, in particolare quelli della nuova struttura di San Giovanni a Teduccio. “L’impressione è stata estremamente positiva – racconta il prof. Arpaia, docente di Misure presso il
Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione (DIETI) – La delegazione ha visitato anche Città della Scienza ed è stata avanzata la possibilità di una collaborazione nell’ambito dell’incubatore EC-BIC, grazie ad un programma di trasferimento tecnologico del CERN”. Altermine della giornata, si è fatto, comunque, il punto sullo stato di avanzamento dei lavori con la presentazione dei progetti e dei Dipartimenti coinvolti: oltre al Dieti, quelli
di Fisica, di Ingegneria Industriale, di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura, e il CeSMa di San Giovanni a Teduccio. Uno dei progetti è stato firmato ed è pronto a partire. Si tratta del “monitoraggio criogenico al Cern, di cui sono responsabile, presentato dal Centro di Servizi Metrologici Avanzati. Prevede la presenza di due nostri giovani ricercatori presso i laboratori di Ginevra, uno per due e l’altro per un anno”. Alla firma sono anche i progetti “del Dipartimento di Ingegneria Chimica, coordinato dai professori Piero Salatino e Amedeo Lancia, sulla qualità della distillazione dell’acqua nelle torri di raffreddamento, e quello del Dieti relativo al monitoraggio dei superconduttori, di cui sono titolare”. In dirittura d’arrivo “anche il progetto sui metamateriali dei professori Luigi Verolino, Vittorio
Giorgio Vaccaro, Antonello Andreone, Maria Rosaria Masullo, nato da una collaborazione tra i Dipartimenti di Fisica e di Ingegneria Elettrica”. Tutti questi progetti sono finanziati dal Cern nell’ambito del suo programma Hi-Lumi (per cui sono stanziati 900 milioni di euro), per un upgrading dell’Acceleratore di particelle, ed è segno dello stato eccellente delle ricerche portate avanti alla Federico II. “Il Cern sta chiedendo aiuto ingegneristico per
portare a compimento questo grande programma di avanzamento delle capacità dell’Acceleratore e noi
siamo pronti ed entusiasti di offrire il nostro supporto”, commenta Arpaia. Poi spiega come è nato l’accordo: “mi sono reso conto che la Federico II, rispetto ad altri Atenei della stessa ‘taglia’, era sottorappresentata rispetto alla quota progetti. Grazie a questo accordo, che, una volta formalizzato, sta vedendo la sua applicazione, potremo portare l’Ateneo al livello che merita”. Aspetto importante della collaborazione è il coinvolgimento di tanti giovani ricercatori: “I giovani avranno la possibilità di lavorare con attrezzature più uniche che rare! Il Cern finanzierà il loro trasferimento a Ginevra per uno o due anni, mentre noi professori saremo lì solo per un periodo di tempo limitato (io sarò al CERN per una settimana al mese, ad esempio). Il Rettore, inoltre, ha annunciato che l’Ateneo finanzierà
un terzo anno di progetto a Napoli per completare il lavoro”. Una grande spinta che si dà alla ricerca e ai giovani, con la richiesta di collaborazione, al momento, di 20 unità di on-site experts. “Speriamo di poter partire anche con ulteriori progetti e con la collaborazione di altri Dipartimenti della Scuola”, è l’auspicio di Arpaia.
- Advertisement -




Articoli Correlati