Giurisprudenza festeggia il prof. Vincenzo Giuffrè

Grande entusiasmo alla festa in onore del prof. Vincenzo Giuffrè, docente di Istituzioni di diritto romano, icona della Facoltà di Giurisprudenza. Gremita l’Aula Convegni di via Mezzocannone, venerdì 16 novembre, alla giornata di studi ‘Iura Arma Leges’. In tanti hanno testimoniato l’affetto, la stima e la gratitudine nei confronti del professore. “Sono 50 anni esatti che frequento le aule di questa Università. Mi sono laureato il 18 luglio del 1962 e il 1° ottobre dello stesso anno sono stato nominato assistente straordinario. Da lì, grazie alla guida del Maestro Antonio Guarino, ha preso il volo la mia carriera accademica”, racconta il prof. Giuffrè, visibilmente emozionato. “Voglio sottolineare – continua il docente – che mi sono laureato a soli 22 anni. Aggiungo questo dato rivolgendomi ai tanti ragazzi che, di questi tempi, se la prendono comoda. Ho terminato il percorso in regola, studiando tantissimo. Sono ancora vivo, e quindi voglio dire che non si muore con lo studio. Il prof. Giuffrè è vivo e vegeto nonostante gli sforzi fatti in passato. Quindi, ragazzi datevi una mossa!”. Con l’ironia che ha sempre contraddistinto le sue lezioni, il docente ricorda: “Dal 1° novembre 2011 sono in pensione. Da questa data sono diventato un docente a contratto e sarò in cattedra fin quando non verrò rimpiazzato da un giovane pronto a sostituirmi. Purtroppo non ci sono fondi per ricoprire le cattedre vacanti. Così quando la Facoltà mi ha chiesto di restare, non potevo sottrarmi a questo servigio”. Perché, in fondo, “insegnare è bellissimo e dà tante soddisfazioni. Non mi stancherò mai di conoscere nuovi studenti, per traghettarli nel futuro”. A cuore aperto, il professore ringrazia per la giornata a lui dedicata: “Non capita a tutti, raggiunta l’età pensionabile, ricevere simili onori. Vorrà dire che ho fatto bene il mio lavoro. Lasciare una traccia così forte nella vita delle persone che ho incontrato è di sicuro un buon segno. Spero di poter continuare, oggi come in passato, aiutando a formare nuove generazioni di giuristi”. 
Le famose 
cravatte a tema
Il professore, che tutti gli studenti ricordano come ‘l’uomo dalle mille cravatte’ (ogni giorno va a lezione con una cravatta dal tema diverso, memorabile quella con Babbo Natale e le renne indossata sempre a ridosso delle festività), si prepara a ricevere le testimonianze d’affetto di chi ne ha condiviso il percorso. “Ho conosciuto Giuffrè nel 1961 – racconta il prof. Luigi Labruna – Attendeva la tesi dal prof. Guarino e da allora siamo diventati amici, amici per la vita, incontrandoci ogni giorno in Facoltà. Ricordo ancora quando il prof. Guarino ci riceveva con cordialità, e al contempo severità, e ci lasciava dei piccoli foglietti dove appuntava i rimproveri, le correzioni, i suggerimenti. Eravamo ragazzi, da allora le nostre vite hanno fatto un lungo percorso”. Cammino che nei primi anni ’80 li ha portati all’elaborazione di testi di diritto romano, conosciuti e studiati da studenti di diverse generazioni. “Ricordo come un incubo quei giorni. La tenacia e la fermezza di Giuffrè mi costringevano a stare chino sullo scrittoio diverse ore al giorno per rispettare l’impegno preso. Enzo non conosceva riposo. A lui va il mio grazie di cuore, con la sua incessante dedizione alla ricerca, ha onorato ed onora la scienza romanistica e l’intero sistema universitario”. Parole dense di emozione anche per il Preside Lucio De Giovanni: “Quello che oggi prevale in me è il sentimento di amicizia, sentimento basato sulla stima che nutro per Giuffrè, sia come scienziato che per le sue caratteristiche umane. Enzo è una delle persone più gradevoli che conosca e non si può non volergli bene”. La prof.ssa Carla Masi, Direttore del Dipartimento di Diritto Romano, sottolinea: “È stato un onore per il Dipartimento organizzare questa festa per il prof. Giuffrè. Il professore fin da giovanissimo ha spianato la strada a noi romanisti, accentuando l’importanza della cooperazione, fra diritto romano e diritto vigente. Basti pensare che a soli 25 anni ha fornito il suo primo contribuito alla scienza, elaborando un primo testo. Un giurista nobile ed attento, grazie al quale abbiamo potuto migliorare il nostro percorso di conoscenza”. Racconti pregni d’affetto travalicano i confini nazionali. Andreas Wacke, professore dell’Università di Colonia, ricorda i periodi trascorsi con il prof. Giuffrè: “A Colonia tenne alcune lezioni importanti che, ancora oggi, i nostri studenti analizzano con attenzione. Gli scambi culturali, le visite fatte assieme, i confronti fra i diversi sistemi giuridici, sono per me un ricordo indelebile, fatto di umanità e storia”. Emozioni condivise dal prof. Javier Paricio, Università Complutense Madrid: “Essere qui per me è un onore, il prof. Giuffrè ha fatto storia, con il suo modo di essere garbato e sensibile, ha portato il confronto nella nostra realtà. Un docente di altri tempi, che con il suo ottimismo e le sue ricerche ha lasciato un’impronta importante anche nella nostra cultura”. 
Al termine del seminario, il prof. Giuffrè si ferma a salutare gli amici di una vita, gli studenti accorsi per festeggiarlo. Con sorrisi e battute di spirito, si fa spazio nel cuore di tutti. Professore, ma qual è il suo segreto? “A 72 anni suonati non mi sono mai fermato. Fin da ragazzo, mi hanno accompagnato curiosità, passione, caparbietà. Inoltre, nella vita occorre fare tutto con la giusta dedizione, senza dimenticare mai quel pizzico di ironia che rende tutto più leggero”. 
Susy Lubrano
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