Giurisprudenza. Meno affollamento ai corsi Indigeste le lezioni pomeridiane

“Il Dipartimento sembra quasi ‘anestetizzato’. Erano anni che non vedevo corsi così tranquilli, con sedute libere. Saranno forse cambiati i tempi, i miei ricordi da matricola non sono così felici. Il più delle volte seguivo seduto per terra nella speranza di prendere appunti e capirci qualcosa”, la riflessione di Aniello Esposito, iscritto al V anno, è comune a molti studenti. “Quest’anno sembra esserci meno affollamento – osserva Giusy Pozzillo, studentessa al IV anno – Sarà che il numero di matricole è calato, di fatto l’ambiente mi sembra più vivibile e i neoiscritti meno spaesati. Ho la sensazione che si riesca a seguire meglio”. Anche le matricole rafforzano questa convinzione. “Mi aspettavo di peggio – afferma Matteo De Monaco – Da quello che mi avevano raccontato, immaginavo di dover venire all’università con l’armatura. Invece, esclusa la prima settimana, ora le lezioni si sono assestate. Tant’è che arrivo con calma ai corsi e trovo sempre posto a sedere”. Il timore dello studente: “i programmi da terminare entro dicembre. Non credo di provare nessun esame in quel mese, poi la vita è imprevedibile e come si dice: mai dire mai”. “Quello che mi disturba – racconta Sara Corlusi – sono i rientri pomeridiani per Diritto Costituzionale. Il lunedì ed il martedì siamo all’università fino alle 17.30. D’altronde un programma del genere ha bisogno di spiegazioni ulteriori, le sole lezioni mattutine davvero non bastano. Io avrei preferito seguire il corso fino al 20 dicembre e non ritornare nel pomeriggio”. Anche al terzo anno sono previsti rientri pomeridiani fino alle 18.30 per Diritto Penale. “Una pazzia, considerato che l’esame è fra meno di due mesi – dice Salvatore Pierini – Il martedì le lezioni iniziano alle 12.30 per terminare dopo le diciotto. Sfido il miglior penalista del mondo a tenere alta l’attenzione in tutto questo lasso di tempo. Comprimere i tempi per consentire di sostenere gli esami a dicembre è una grande stupidaggine. Questa sessione andrà deserta come quella di settembre, la utilizzerà solo chi sta preparando la disciplina da mesi, non certo chi termina il corso il 7 dicembre”. Le difficoltà sottolineate sono piuttosto oggettive. “Mancanza di concentrazione e impossibilità di terminare per bene tutto il programma”, sono questi, secondo Loredana Pezzella, studentessa al IV anno, gli handicap dei corsi compatti. Il pomeriggio, osserva, “ci si addormenta, per fortuna i docenti cercano di dare un taglio più concreto alle lezioni”.  Purtroppo, aggiunge, “il nuovo sistema non ha solo danneggiato gli studenti sul versante delle sessioni d’esame. Ha intaccato gravemente l’insegnamento e le ore distese ad esso dedicate. Così non si può andare avanti, è il secondo anno che si avalla un sistema fallimentare”. Secondo Christian Goliuso, studente al IV anno,  “il fatto che le lezioni non siano particolarmente affollate dovrebbe allarmare i piani alti. Qualcosa non va con il nuovo sistema, la didattica ne risente e ne risentono le immatricolazioni. Alcuni docenti lamentano, a lezione, che i corsi in questo modo non fanno bene a nessuno. Si registra parecchio malcontento che si percepisce anche dall’esterno. Speriamo cambi qualcosa con l’elezione del nuovo Direttore del Dipartimento”. “I vecchi studenti sono quelli più penalizzati – fa notare Massimo, fuoricorso – Siamo stati sballottolati fra ordinamenti diversi, ci siamo dovuti abituare ogni volta ai cambiamenti. Quando mi sono iscritto, le condizioni erano diverse e c’erano più appelli d’esame. Oggi chi è più indietro non ha strumenti per poter procedere con sprint, anzi, viene quasi posto in condizioni di rallentare”. Per questi motivi: “Il regolamento doveva riguardare solo i nuovi iscritti. Non si cambiano le carte in tavola in corso d’opera. Le lezioni pomeridiane una volta erano aggiuntive ed ora, invece, sono fondamentali. Per chi come me lavora per pagarsi gli studi è l’ennesima mancanza di serietà, paghiamo tasse elevate per pessimi servizi e abbiamo poche date in cui poter sostenere gli esami”. 
- Advertisement -




Articoli Correlati