Giurisprudenza nel mondo

Ha compiuto passi da gigante, negli ultimi anni, il processo di internazionalizzazione al Dipartimento di Giurisprudenza. Dagli insegnamenti impartiti in lingua inglese, ai progetti di scambio internazionale con la mobilità di studenti e docenti. Nell’ambito del Programma “Study in Naples”, che permette a ragazzi stranieri di studiare alla Federico II per 9 mesi, attualmente è ospite uno studente brasiliano. La prossima primavera (dal 30 aprile al 7 maggio), stavolta nell’ambito del Progetto “Saperi senza frontiere”, il Dipartimento ospiterà il prof. Paul du Plessis dell’Università di Edimburgo come visiting professor. Il docente terrà un modulo di 8 ore intitolato Roman Law in Britain: historical and contemporary reflections nell’ambito del corso di Diritto Romano del prof. Cosimo Cascione. In quella occasione, informa la prof.ssa Carla Masi, docente di Storia del diritto romano nonché Presidente della Commissione Erasmus del Dipartimento e Delegato nella Commissione di Internazionalizzazione di Ateneo, “saranno selezionati, tra i frequentanti, i due studenti migliori, previo superamento di una prova finale, che saranno ospitati presso l’Università scozzese per un periodo di studio”.
Intanto non si è spenta ancora l’eco sull’International Summer School “Alle radici della cultura giuridica europea. Testi e documenti antichi tra lingua e diritto”, che si è tenuta dal 18 al 24 settembre. Promossa dal Centro Interdipartimentale Vincenzo Arangio-Ruiz di Studi Storici e Giuridici sul Mondo Antico diretto dalla prof.ssa Masi, in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Gérard Boulvert e con il Centro di cultura romana del diritto e dei sistemi giuridici contemporanei dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, la Scuola, che “ha avuto l’obiettivo di accrescere le competenze dei partecipanti sulle basi storico-giuridiche dell’Europa, attraverso un innovativo modello formativo, quello delle interrelazioni tra lingua e diritto”, ha ospitato docenti, studenti, dottorandi, giovani professionisti provenienti da tutto il mondo. “L’esistenza in area campana di uno straordinario patrimonio di archivi documentari, spiega la scelta di dar vita a Napoli ad una Summer School. I partecipanti hanno avuto la possibilità di visionare direttamente la documentazione, di studiarne il contenuto e confrontarlo con il patrimonio di altre parti del Mediterraneo”. Infatti: “Alle lezioni teoriche, tenute da docenti di diversa formazione e di alto profilo internazionale, si sono alternate esercitazioni pratiche, workshop in aula e in situ”. E quindi le visite a Pompei e ai Campi Flegrei. I numeri del successo dell’iniziativa: “Ci sono pervenute 55 domande (il tetto massimo era di 30 partecipanti, ampliato poi a 40) da ogni parte del mondo. Tra i Paesi partecipanti: Cina, Messico, Cile, Argentina, Stati Uniti, Bulgaria, Ucraina, Germania e tanti altri”.
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