Un ambiente sereno ed accogliente. Così descrivono la Facoltà gli studenti di Farmacia. “L’impatto iniziale è piacevole. Ti ci adatti con facilità. Fai subito tantissime amicizie”, afferma Pina Vitale, iscritta al V anno di Farmacia, ed il collega Pasquale Franzese aggiunge: “L’efficienza dei servizi e la disponibilità dei professori sono un presupposto necessario per lo studio. E’ ovvio che la loro disponibilità cresce parallelamente alla padronanza che dimostri di avere della materia”. Le strutture consentono la socializzazione. Ad esempio, il giardino: “E’ comodo per rilassarsi, chiacchierare e studiare”. L’organizzazione di momenti di aggregazione è uno dei punti di forza della Facoltà: “Ogni anno, per esempio, tra fine ottobre e inizio novembre c’è la festa della matricola in un locale della città”, dice Pasquale. “Il nostro tipo di studio stimola a confrontarsi. Per esempio, è utile ripetere assieme quando bisogna memorizzare le classi dei farmaci”, fa notare Pina, ma subito interviene l’amica Rosaria Tobiello: “Sia chiaro, il nostro non è uno studio mnemonico. Si possono mandare a memoria i nomi dei farmaci ma non l’uso che se ne fa”.
L’esame più complesso del I anno, concordano gli studenti, è quello di Chimica generale. “La materia più bella è la Farmacologia – è il parere di Pina – Con la parte pratica finalmente entri nel vivo di quello che farai nella vita”.
I laboratori sono puliti e bene attrezzati. “E’ nostro compito avere rispetto per chi verrà dopo di noi lasciando la postazione in ordine”, affermano.
“Chi esce da qui è una persona preparatissima e pronta ad affrontare il lavoro – dichiara Rosaria – Io voglio fare l’informatrice e penso che in azienda preferiscano assumere chi ha una laurea completa”.
“Quest’anno sarà più difficile entrare per la riduzione dei posti – afferma Salvatore Grassia, iscritto anche lui al V anno di Farmacia – Agli ammessi suggerisco di non perdersi le esercitazioni in classe. Sono utilissime perché i professori spiegano come si fanno gli esercizi che usciranno all’esame”.
Irene Saccone, studentessa del IV anno di CTF, commenta il proprio percorso di studi: “E’ dura. I voti non sono molto alti e devi seguire tutti i corsi. La maggior parte delle cose non riesci a capirle da sola sul libro. Io ho fatto il classico. All’inizio ero spaventata, ma già dal II semestre mi sono appassionata. Oggi ho solo un esame arretrato”. Irene invita le matricole a chiedere informazioni agli studenti più grandi, soprattutto per quanto riguarda le prove scritte: “Dare uno sguardo ai vecchi compiti aiuta a capire la tipologia degli esercizi della prova”. Anna Affinito, amica e collega di Irene, è felice della scelta ma un po’ preoccupata per gli sbocchi lavorativi: “Siamo una via di mezzo tra farmacisti e chimici. Abbiamo competenze molto specialistiche ma al sud non ci sono industrie farmaceutiche. Molti laureati, che non sono disposti a spostarsi, finiscono per fare i farmacisti. Mi piacerebbe avere la possibilità di svolgere il tirocinio pre-laurea in un’azienda per avere un primo contatto con il mondo del lavoro nel settore che mi interessa. Invece dovrò farlo per forza in farmacia”.
L’esame più complesso del I anno, concordano gli studenti, è quello di Chimica generale. “La materia più bella è la Farmacologia – è il parere di Pina – Con la parte pratica finalmente entri nel vivo di quello che farai nella vita”.
I laboratori sono puliti e bene attrezzati. “E’ nostro compito avere rispetto per chi verrà dopo di noi lasciando la postazione in ordine”, affermano.
“Chi esce da qui è una persona preparatissima e pronta ad affrontare il lavoro – dichiara Rosaria – Io voglio fare l’informatrice e penso che in azienda preferiscano assumere chi ha una laurea completa”.
“Quest’anno sarà più difficile entrare per la riduzione dei posti – afferma Salvatore Grassia, iscritto anche lui al V anno di Farmacia – Agli ammessi suggerisco di non perdersi le esercitazioni in classe. Sono utilissime perché i professori spiegano come si fanno gli esercizi che usciranno all’esame”.
Irene Saccone, studentessa del IV anno di CTF, commenta il proprio percorso di studi: “E’ dura. I voti non sono molto alti e devi seguire tutti i corsi. La maggior parte delle cose non riesci a capirle da sola sul libro. Io ho fatto il classico. All’inizio ero spaventata, ma già dal II semestre mi sono appassionata. Oggi ho solo un esame arretrato”. Irene invita le matricole a chiedere informazioni agli studenti più grandi, soprattutto per quanto riguarda le prove scritte: “Dare uno sguardo ai vecchi compiti aiuta a capire la tipologia degli esercizi della prova”. Anna Affinito, amica e collega di Irene, è felice della scelta ma un po’ preoccupata per gli sbocchi lavorativi: “Siamo una via di mezzo tra farmacisti e chimici. Abbiamo competenze molto specialistiche ma al sud non ci sono industrie farmaceutiche. Molti laureati, che non sono disposti a spostarsi, finiscono per fare i farmacisti. Mi piacerebbe avere la possibilità di svolgere il tirocinio pre-laurea in un’azienda per avere un primo contatto con il mondo del lavoro nel settore che mi interessa. Invece dovrò farlo per forza in farmacia”.