Gli studenti chiedono, il Preside risponde

Il 29 aprile i rappresentanti degli studenti della Facoltà di Farmacia hanno organizzato un’assemblea nell’Aula Magna per girare al Preside Giuseppe Cirino alcune delle domande raccolte sul forum del sito farmaciaunina.it. Il Preside, prima di rispondere, precisa che ha acconsentito alla richiesta ma che gli studenti non hanno certo bisogno di un’assemblea per rivolgersi a lui. “Io ricevo a qualsiasi ora. In questa Facoltà è più facile trovare me che i bidelli – afferma – Altrove l’Aula Magna è uno spazio di rappresentanza. Utilizzarla da noi significa impedire a qualcuno di fare lezione”. La domanda più gettonata è sulla riduzione del numero di appelli. “4 appelli a sessione erano stati fissati per favorire gli studenti, quando con il passaggio simultaneo di tutti gli anni alla 509 saltarono le priorità. Abbiamo monitorato gli afflussi delle ultime sessioni: alla prima data si presentano 10-20 persone, all’ultima 200-300. Dato l’alto numero di iscritti, molti docenti inseriscono la prova scritta, così si azzera la distanza necessaria tra una prova e l’altra”.
Le domande degli studenti e le risposte del Preside.
– Alcuni docenti non consentono di presentarsi all’esame nell’appello successivo. Crede che le cose cambieranno? “Ho raccomandato ai docenti di dare la possibilità di ripetere più volte l’esame anche se, secondo me, ogni esame va studiato per bene e sostenuto una sola volta”.
– Perché non fissare una data d’esame l’ultima settimana di luglio? “Per esaminare gli studenti ci vogliono dai tre ai cinque giorni, quindi l’esame slitterebbe ad agosto. Inoltre, il calendario d’esame della sessione estiva è stato pubblicato ad aprile e poi, su segnalazione dei rappresentanti, è stato revisionato per apportare alcune migliorie. Abbiamo anticipato le date di alcuni esami che notoriamente gli studenti si lasciano per ultimi”.
– Perché non si fanno esami quando ci sono le lezioni? “Quando ero ragazzo non c’era l’obbligo di frequenza e si potevano dare esami ogni mese. Si laureava solo circa il 30% degli immatricolati perché chi non seguiva spesso abbandonava gli studi. Le performance di oggi sono di gran lunga migliori ma è complicato organizzare lezioni ed esami di 174 insegnamenti nelle poche aule che abbiamo”.
– C’è la possibilità di avere un’aula studio, poiché all’ingresso c’è troppo caos ed in biblioteca non si può ripetere assieme? “Mi dispiace non potervela dare. Nella nuova costruzione è previsto uno spazio per studiare ma anche lì non si potrà ripetere ad alta voce per non dare fastidio agli altri. Vi consiglio di approfittare delle belle giornate per usufruire dei gazebo allestiti in giardino grazie alla collaborazione degli sponsor”.
– A fronte di tasse sempre più salate, i materiali di laboratorio, per esempio il coccio e il filo di platino, non dovrebbero essere a spese nostre. “L’Ateneo è in deficit. Le esercitazioni si sono potute svolgere perché avevo comprato il materiale necessario con un certo anticipo. La Facoltà provvede a sostituire la vetreria rotta dagli studenti e a smaltire i liquidi di scarto. I soldi destinati all’attività didattica vengono decurtati ogni anno. Forse saremo costretti a diminuire il numero delle esercitazioni”.
– Si può ottenere che tutti i docenti pubblichino le proprie dispense on line? “Tra i colleghi alcuni hanno maggiore dimestichezza con il web, altri meno. In quel caso preferiscono mandare i testi in biblioteca dove tutti li possono fotocopiare. Con 3 euro da noi si fanno 100 fotocopie: è un prezzo stracciato. Se poi c’è chi mette in vendita queste dispense, trovo stupido comprarle”.
– Perché alcuni docenti finiscono le lezioni a giugno? “Le attività didattiche si chiudono il 31 maggio. Per fare qualche lezione di recupero i docenti devono concordarlo come la maggioranza degli studenti”.
– Alcuni esami fino a qualche anno fa erano composti da un’unica prova, per esempio Biochimica I e II. Come mai ora prevedono scritto e orale? “E’ un diritto del professore decidere le modalità con cui appurare la preparazione del candidato”. 
– Per chi non ha più l’obbligo di frequenza ci potrebbe essere un appello ad aprile? “No, non ci sono altre finestre. Già l’appello straordinario di novembre crea una certo svuotamento delle aule”.
– Può intervenire per richiamare i docenti che non rispettano gli orari di esame? “So che succedono queste cose ma so anche che sono molto rare. La maggior parte dei docenti, quando sono in ritardo, avvertono”. “Il Preside è molto attivo, richiama i colleghi ma non può mettervi un capestro – interviene la prof.ssa Anna Aiello – Negli ultimi anni gli studenti hanno uno strumento efficace: il questionario per la valutazione didattica che va compilato con attenzione”. “Non sono un Deus ex machina. Sono una persona che cerca di dare l’esempio – conclude il Preside – Poiché la Facoltà mi ha votato mi prendo la responsabilità di tutto quello che succede. Quello che faccio è alla luce del sole. Credo in questa istituzione e sono qui a rappresentare tutti e 100 i docenti, quelli buoni e quelli meno buoni”.
Manuela Pitterà
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