Grave situazione di degrado per l’Edificio 20

Le pessime condizioni dell’edificio 20 e l’aumento del numero degli iscrivibili nel prossimo anno accademico sono stati i due principali temi di discussione del Consiglio di Facoltà del 24 aprile. I rappresentanti degli studenti Ciro Salzano, Renato Saporito, Giuseppe Mazzarella, Felice Crocetto e Valerio Salamida hanno partecipato attivamente alla discussione per difendere gli interessi dei futuri medici. 
“L’edificio 20 è l’unico posto dell’Ateneo in cui si può studiare fino a tardi ed anche nei fine settimana. Avevamo chiesto di potenziare il servizio di vigilanza ed ora rischiamo che ad una certa ora ci mandino via”, afferma Salzano. La struttura è in degrado e la pulizia lascia molto a desiderare. Sacchetti di rifiuti e cartoni per le pizze si accumulano negli angoli. Lo spazio non è attrezzato per ospitare i tanti studenti di tutte le Facoltà che vi si recano per cercare un posto tranquillo in cui studiare in tarda serata o nei giorni festivi. La situazione è aggravata dal fatto che di notte l’accesso non è regolamentato. Di tanto in tanto si verificano episodi di vandalismo: estintori svuotati nei corridoi, arredi distrutti, mura imbrattate. “Sono sparite file di sedie, porte dei bagni e persino dei water – racconta Saporito – Succede di notte, quando non c’è sorveglianza. Studenti di tutta Napoli vengono a studiare qui. Noi di Medicina abbiamo un po’ più di rispetto per quello che sentiamo nostro”. I ragazzi avevano chiesto di potenziare la ronda notturna o collocare una guardia fissa nel gabbiotto dell’ingresso: “Ci hanno detto che costerebbe troppo”, affermano. La controproposta dei docenti consiste nel chiudere tutti gli ingressi con delle porte elettroniche e consentire l’accesso di sera ai soli dipendenti dell’obitorio muniti di una carta magnetica. “I ragazzi non prenderebbero bene il fatto di dover abbandonare i propri posti verso le 18.30-19.00. Per giunta, vogliono privarci anche dell’aula occupata per restituirla a funzioni didattiche”. Mazzarella è intenzionato a sollevare la questione anche al prossimo Consiglio di Polo: “Il Preside ha garantito che si interverrà quanto prima per ristrutturare i bagni e anche che i lavori del primo piano della biblioteca riprenderanno a breve. La gara di appalto non è mai partita perché il progetto è stato realizzato ma non presentato all’amministrazione centrale dell’Ateneo”.
Altra questione all’ordine del giorno che ha suscitato animate reazioni da parte degli studenti riguarda l’incremento dei posti a disposizione per gli iscritti a Medicina della Federico II nel 2012-2013. Il Ministero ha stabilito che saranno 413. “Siamo felici che un maggior numero di persone abbia l’opportunità di studiare qui ma, aumentando il numero degli studenti, a risentirne sarà la qualità del corso”, afferma Salzano. La Presidente del Corso di Laurea Paola Izzo ha assicurato che il parco docenti della Facoltà riuscirà a supportare adeguatamente l’incremento di iscritti. “Noi non abbiamo mai messo in dubbio la qualità dei docenti. Abbiamo soltanto fatto presente che, per esempio, le lezioni di Anatomia sono superaffollate e in aula non c’è posto per tutti”, chiarisce Salzano. Alcuni corsi, come Biologia e Biochimica del I anno, sono stati sdoppiati ma per altri questa soluzione non è praticabile. “La prof.ssa Maria Triassi si è dichiarata contraria alla canalizzazione perché in determinati corsi, per esempio quello di Igiene, il numero dei docenti non sarebbe sufficiente. E poi insegnare a 300 o 400 persone cambia poco. Noi, però, temiamo di finire ammassati. Le matricole che hanno seguito quest’inverno agli edifici 6 e 20 già si sono lamentate”. Gli studenti ritengono che il maggiore afflusso renderà meno produttivo lo svolgimento delle attività in corsia. “Quantità non significa qualità – sottolinea Saporito – Facciamo tanta teoria e poca pratica. Continuando così, da questa Facoltà usciranno tanti scienziati e pochi dottori”. “In reparto siamo già troppi, dai 15 ai 20 – conferma Salzano – Inoltre, già ora il numero di posti a disposizione per le Specializzazioni non copre le richieste. Se i laureati aumenteranno, metà di loro dopo la laurea rimarrà a spasso”.
Manuela Pitterà
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