I primi esami della nuova disciplina: Storia del diritto romano pubblico e privato

Gli insegnamenti di Istituzioni e di Storia del diritto romano sono diventati tutt’uno. A settembre, in aula, le matricole hanno incontrato Storia del diritto romano pubblico e privato, disciplina che racchiude i due esami precedenti. Per la prima volta a confronto con la ‘nuova’ materia e con la didattica a distanza, i docenti di area romanistica tracciano un bilancio del semestre trascorso. “Il corso è andato molto bene nonostante la modalità ibrida che prevedeva, almeno all’inizio, una parte di studenti in aula e una parte a casa – commenta la prof.ssa Carla Masi Doria, ordinario della II cattedra (N-R) – Mi sono dovuta abituare ad un sistema nuovo, un po’ complesso, in cui dovevo interagire sia con l’aula, sia con i ragazzi in chat”. Non sarà stato semplice racchiudere e spiegare alle matricole, in un solo semestre, ciò che veniva svolto da due corsi distinti. “La materia, così com’è concepita oggi, ha bisogno di più tempo e deve attribuire più crediti. Dovrebbe diventare un corso annuale. Gli studenti hanno compreso l’importanza delle radici del nostro corso e come la materia si connetta alle altre discipline. Abbiamo sintetizzato il programma, ma stiamo comprimendo una materia incomprimibile”. Gli esami: “Le prove sono andate bene, sono state soddisfacenti, con punte d’eccellenza. Tuttavia, a gennaio parliamo di studenti super motivati, che hanno seguito il corso ed i seminari. Quindi non si può fare una valutazione ponderata. Le conclusioni si potranno trarre sul lungo periodo”. Secondo il prof. Cosimo Cascione (III cattedra S-A): “L’utilità delle due discipline diversificate aveva un senso profondo. Il lato negativo dell’accorpamento lo riscontriamo nella difficile digestione di una massa di conoscenze molto grande e strettamente connesse”. Ci vuole un lasso di tempo maggiore “per assimilare i contenuti. Parliamo di conoscenze importantissime per il giurista che vuole formarsi bene”. Il programma: “Abbiamo lasciato invariato il manuale di Storia del diritto pubblico e privato, eliminando una serie di parti, sono state annesse quelle di diritto privato romano. La positio iuris è diversa nel pubblico e nel privato, con maggior tempo entrambi gli argomenti si potrebbero trattare tutti e bene. Credo che dobbiamo interrogarci sulla possibilità di ritornare come prima, o allungare i tempi del semestre”. Gli esami: “Sono andati bene, come al solito ci sono le eccellenze, un gruppo di medi e chi raggiunge scarsi risultati. Tutto nella norma come gli altri anni. Ciò che mi ha confortato è stata la dedizione degli studenti che da remoto hanno partecipato a tutte le attività proposte dalla cattedra: corsi, attività seminariali e ricevimento”. Grande l’impegno da parte “dei miei collaboratori”, che hanno “accompagnato la preparazione delle matricole”. I ragazzi: “Si sono dimostrati entusiasti. L’accorpamento e i tempi ristretti però non giovano a tutti. Gli studenti che hanno una preparazione di base meno forte risentono maggiormente del semestre e della vastità della disciplina”. La premessa della prof.ssa Chiara Corbo (IV cattedra B-C): “L’accorpamento delle discipline è una novità che quest’anno non si può scindere dalle modalità in cui si è svolto il corso: una cosa sono le lezioni in presenza, tutt’altro è un corso svolto prima in modalità mista e poi a distanza”. Un docente “deve avere l’uditorio in presenza, dagli sguardi in aula degli ascoltatori ci si rende conto di come vengono recepiti gli insegnamenti. In questo semestre abbiamo dovuto modulare la lezione in un un tempo limitato e con i ragazzi a casa. L’oggetto della materia è ampio e ci si deve organizzare molto bene per consentire la trattazione del pubblico e del privato”. Dal punto di vista della valutazione: “Il riscontro è stato positivo. Ho tenuto quasi 100 esami, segno che si sono presentati quasi tutti i prenotati. Molti ragazzi avevano scelto questa disciplina come primo esame e sono andati abbastanza bene. Anche se la verifica on-line richiede un approccio diverso, non ho notato grandi differenze con il passato”. Gli esami per gli studenti iscritti agli anni successivi al primo: “Si è deciso che per tutto il 2021 si svolgeranno con le discipline diversificate: vale a dire che per loro ci saranno due prove, una di Istituzioni e una di Storia con i relativi programmi”. Sono state istituite delle sessioni specifiche per chi deve sostenere una delle due discipline: “La mia cattedra ha sdoppiato gli esami con orari differenti per le matricole e non. Per tutto quest’anno accademico si darà la possibilità a chi è indietro di tenere in vita il numero di crediti previsti per il proprio percorso. Per il futuro, non si sa”. Commenti positivi dal prof. Donato Antonio Centola (V cattedra, D-F): “Ho riscontrato un grande interesse da parte dei ragazzi che hanno compreso lo stretto rapporto tra il diritto e la storia. A lezione, su ogni periodo storico ci siamo fermati su aspetti del Costituzionale, del Privato e sui Sistemi processuali, accorpando gli insegnamenti di entrambe le discipline. Le matricole si sono rese conto che diritto e storia devono considerarsi due aspetti dello stesso fenomeno”. In futuro: “sarebbe auspicabile dare maggiore spazio alla disciplina e alla sua parte privatistica, considerando il ruolo formativo che ricopre al primo anno”. I risultati degli esami di gennaio “non si differenziano molto da quelli degli anni precedenti. Vi è stata qualche criticità dettata dalla modalità on-line, ma nulla di irrisolvibile. Vedremo a febbraio se si riconfermeranno questi risultati particolarmente lusinghieri”.
Susy Lubrano

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