Archeologia Day, una giornata, il 29 maggio, tutta votata alla “ricerca” in campo archeologico, in cui sono stati presentati i risultati degli studi e delle indagini archeologiche condotte negli ultimi anni nei differenti siti del Suor Orsola, siti eletti a ‘cantieri’ per la ricerca universitaria. “I docenti di Archeologia svolgono un’attività di ricerca sul campo. Una ricerca che ha una ricaduta forte sulla didattica. Nei cantieri, fiore all’occhiello del Suor Orsola, i professori portano gli studenti, lavorano insieme: nell’operazione di scavo, si annulla la distanza tra docente e discente. Gli studenti rispondono bene a queste iniziative, partecipano con interesse, vengono seguiti e questo è possibile perché il numero degli iscritti è limitato. Certo, non è sempre semplice poter ottenere la possibilità di operare in questi luoghi, occorre stipulare convenzioni con gli enti pubblici”, afferma il prof. Edoardo D’Angelo, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte.
All’evento hanno preso parte tutti i docenti e collaboratori impegnati nei diversi cantieri di ricerca che hanno esposto i risultati raggiunti. I cantieri e la ricerca coprono tutta la diacronia dell’archeologia con le sezioni Preclassica (“L’insediamento e le evidenze funerarie protostoriche di Mursia-Pantelleria”), Classica (“Le terme romane di Pollena Trocchia e le altre attività dell’Apolline Project” e “Il progetto Insula Occidentalis e gli scavi nel giardino della Casa di Marco Fabio Rufo e del Bracciale d’oro a Pompei”), Medievale (“Chiese e castelli nel Matese: gli scavi 2011 a Rupecanina e alla chiesa di San Pietro a Massa di Faicchio”) e, infine, la sezione del Laboratorio di Scienze e Tecniche applicate all’Archeologia, che svolge la sua attività in piena sinergia con la ricerca sul campo (“Il sistema gestione e qualità”). I risultati delle indagini archeologiche, come hanno ben evidenziato i docenti, sono il frutto del lavoro svolto dagli studenti che, con il loro contributo, sono i protagonisti attivi del progetto. “Importante è il potere aggregante del nostro Istituto che vede la partecipazione alle attività di scavo degli studenti non solo del Suor Orsola ma anche di altri Atenei”, sottolinea il prof. Antonio De Simone, responsabile dello scavo presso le terme romane di Pollena Trocchia.
Filomena, iscritta al terzo anno di Conservazione dei beni culturali (percorso Beni archeologici), che ha preso parte allo scavo a Rupecanina guidato dal prof. Federico Marazzi, racconta: “É stata un’esperienza didattica fondamentale organizzata in tre gruppi di lavoro: abbiamo svolto attività di scavo e disegno tecnico e in questo siamo stati seguiti da professori e assistenti. É stata un’operazione interessante, è consistita in un’attività di scavo vero e proprio con tutti gli strumenti propri del settore”. Daniela, iscritta al secondo anno di Conservazione dei beni culturali (percorso Beni archeologici), ha partecipato all’attività di scavo nel giardino della casa di Marco Fabio Rufo a Pompei guidato dal prof. Mario Grimaldi: “Abbiamo condotto uno scavo vero e proprio che ha interessato una parte della casa. Sono state svolte, inoltre, attività di pulizia dei reperti ceramici e la loro catalogazione. É stata un’esperienza importante perché abbiamo imparato le tecniche di scavo e abbiamo visto in cosa consiste praticamente. Inoltre, per la prima volta, abbiamo capito cosa significa lavorare in gruppo”.
Valentina Passaro
All’evento hanno preso parte tutti i docenti e collaboratori impegnati nei diversi cantieri di ricerca che hanno esposto i risultati raggiunti. I cantieri e la ricerca coprono tutta la diacronia dell’archeologia con le sezioni Preclassica (“L’insediamento e le evidenze funerarie protostoriche di Mursia-Pantelleria”), Classica (“Le terme romane di Pollena Trocchia e le altre attività dell’Apolline Project” e “Il progetto Insula Occidentalis e gli scavi nel giardino della Casa di Marco Fabio Rufo e del Bracciale d’oro a Pompei”), Medievale (“Chiese e castelli nel Matese: gli scavi 2011 a Rupecanina e alla chiesa di San Pietro a Massa di Faicchio”) e, infine, la sezione del Laboratorio di Scienze e Tecniche applicate all’Archeologia, che svolge la sua attività in piena sinergia con la ricerca sul campo (“Il sistema gestione e qualità”). I risultati delle indagini archeologiche, come hanno ben evidenziato i docenti, sono il frutto del lavoro svolto dagli studenti che, con il loro contributo, sono i protagonisti attivi del progetto. “Importante è il potere aggregante del nostro Istituto che vede la partecipazione alle attività di scavo degli studenti non solo del Suor Orsola ma anche di altri Atenei”, sottolinea il prof. Antonio De Simone, responsabile dello scavo presso le terme romane di Pollena Trocchia.
Filomena, iscritta al terzo anno di Conservazione dei beni culturali (percorso Beni archeologici), che ha preso parte allo scavo a Rupecanina guidato dal prof. Federico Marazzi, racconta: “É stata un’esperienza didattica fondamentale organizzata in tre gruppi di lavoro: abbiamo svolto attività di scavo e disegno tecnico e in questo siamo stati seguiti da professori e assistenti. É stata un’operazione interessante, è consistita in un’attività di scavo vero e proprio con tutti gli strumenti propri del settore”. Daniela, iscritta al secondo anno di Conservazione dei beni culturali (percorso Beni archeologici), ha partecipato all’attività di scavo nel giardino della casa di Marco Fabio Rufo a Pompei guidato dal prof. Mario Grimaldi: “Abbiamo condotto uno scavo vero e proprio che ha interessato una parte della casa. Sono state svolte, inoltre, attività di pulizia dei reperti ceramici e la loro catalogazione. É stata un’esperienza importante perché abbiamo imparato le tecniche di scavo e abbiamo visto in cosa consiste praticamente. Inoltre, per la prima volta, abbiamo capito cosa significa lavorare in gruppo”.
Valentina Passaro