Organizzare degli incontri come momento di dialogo tra gli studenti e la Facoltà di Giurisprudenza, attraverso la guida di illustri giuristi. E’ questo l’obiettivo che si pone il ciclo di lezioni magistrali, dal titolo ‘Il Diritto tra universalismo e particolarismo’, organizzato dall’Università Suor Orsola Benincasa, con il sostegno dell’Associazione Amici di Suor Orsola per la promozione degli Studi Giuridici. La lezione inaugurale della ormai sesta edizione si è tenuta il 16 marzo scorso e ha visto come protagonista colui che viene considerato il più autorevole storico del Diritto italiano vivente. Si tratta del Giudice Costituzionale Paolo Grossi, che al Suor Orsola dice di sentirsi come a casa: “E’ un vero piacere tornare nell’Ateneo in cui ho insegnato per tanti anni – ha detto commosso nell’introdurre la sua lezione e mostrando il distintivo dell’Università sulla giacca – Il Presidente della Repubblica mi ha conferito un incarico di enorme prestigio e ne sono onorato. Mi mancano, però, i colleghi e soprattutto il contatto con gli studenti. Qui non si tengono soltanto lezioni e sedute di laurea: in questa Università si fa cultura!”.
Il Giudice Grossi si è rivolto direttamente agli studenti, attraverso un excursus storico sulla storia del Diritto dal Medioevo ai giorni nostri e l’esperienza di studiosi come Levin Goldschmidt. “Il Diritto commerciale ha origine nella civiltà giuridica medievale, come pure i contratti agrari – ha spiegato – Con l’avvento della modernità, dopo il Medioevo, non ci si basa più sull’effettività, ma ci si identifica con la corrispondenza al modello. Al giorno d’oggi, invece, le cose cambiano in maniera radicale con l’informatizzazione. Detto questo, è importante tenere presente un punto fondamentale: la vera storia è sempre storia del presente. Al passato non chiediamo di fornirci dei modelli, ma di mettere a disposizione la ricchezza di ciò che rappresenta il compiuto, senza che quest’ultimo soffochi la società del presente. E la Storia del Diritto ci consente di rendere più fondata la nostra visione critica. La mia è stata una lunga carriera piena di soddisfazioni, anche se data la mia età finirà a breve!”, ha ironizzato, concludendo.
Presenti, oltre a diversi docenti, studenti e laureandi, anche il Rettore Francesco De Sanctis e il Presidente del TAR della Campania Antonio Guida. Il Preside Franco Fichera ha spiegato così i motivi per cui è stato scelto il tema dei seminari: “Nell’ambito del Diritto contemporaneo l’aspirazione all’universalità si accompagna alla persistenza delle diversità locali e nazionali, settoriali e identitarie. Nei diversi settori la dialettica tra universalità e particolarismo si sviluppa in metodi che meritano una riflessione attenta e approfondita”.
Il Consiglio di Facoltà ha deliberato che la partecipazione documentata degli studenti al ciclo di otto lezioni (che si concluderanno il 18 maggio prossimo) permetterà il riconoscimento di quattro crediti spendibili nella prospettiva dell’inserimento professionale. Inoltre, darà diritto, previa una valutazione orale, al riconoscimento di un punto ai fini del voto di laurea.
Alcuni degli studenti intervenuti ricordano con piacere il periodo in cui il prof. Grossi teneva le lezioni. Ilaria Petrazzuolo e Antonino Gibboni sono due laureandi che hanno sostenuto con lui l’esame di Storia del Diritto Medievale. “Siamo qui sia per avere diritto ad un punto sulla tesi, ma soprattutto per ascoltare la lezione di un vero esempio di cultura – hanno detto – Ormai siamo alla fine del nostro percorso universitario e, nel fare un bilancio di questi anni, crediamo che il prof. Grossi sia stato uno di quelli che più hanno dato alla nostra Facoltà. Non è un caso che abbiamo avuto entrambi trenta e lode all’esame!”.
Durante gli incontri successivi, altri studiosi approfondiranno diversi aspetti del Diritto, analizzandolo in ogni suo settore: dal Diritto civile a quello penale, amministrativo, fino alle nuove problematiche giuridiche che nascono oggi nell’epoca di internet. Così come per i primi cinque cicli, anche questa serie di lezioni verrà raccolta nella collana della Facoltà di Giurisprudenza, pubblicata dall’Editoriale Scientifica.
Anna Maria Possidente
Il Giudice Grossi si è rivolto direttamente agli studenti, attraverso un excursus storico sulla storia del Diritto dal Medioevo ai giorni nostri e l’esperienza di studiosi come Levin Goldschmidt. “Il Diritto commerciale ha origine nella civiltà giuridica medievale, come pure i contratti agrari – ha spiegato – Con l’avvento della modernità, dopo il Medioevo, non ci si basa più sull’effettività, ma ci si identifica con la corrispondenza al modello. Al giorno d’oggi, invece, le cose cambiano in maniera radicale con l’informatizzazione. Detto questo, è importante tenere presente un punto fondamentale: la vera storia è sempre storia del presente. Al passato non chiediamo di fornirci dei modelli, ma di mettere a disposizione la ricchezza di ciò che rappresenta il compiuto, senza che quest’ultimo soffochi la società del presente. E la Storia del Diritto ci consente di rendere più fondata la nostra visione critica. La mia è stata una lunga carriera piena di soddisfazioni, anche se data la mia età finirà a breve!”, ha ironizzato, concludendo.
Presenti, oltre a diversi docenti, studenti e laureandi, anche il Rettore Francesco De Sanctis e il Presidente del TAR della Campania Antonio Guida. Il Preside Franco Fichera ha spiegato così i motivi per cui è stato scelto il tema dei seminari: “Nell’ambito del Diritto contemporaneo l’aspirazione all’universalità si accompagna alla persistenza delle diversità locali e nazionali, settoriali e identitarie. Nei diversi settori la dialettica tra universalità e particolarismo si sviluppa in metodi che meritano una riflessione attenta e approfondita”.
Il Consiglio di Facoltà ha deliberato che la partecipazione documentata degli studenti al ciclo di otto lezioni (che si concluderanno il 18 maggio prossimo) permetterà il riconoscimento di quattro crediti spendibili nella prospettiva dell’inserimento professionale. Inoltre, darà diritto, previa una valutazione orale, al riconoscimento di un punto ai fini del voto di laurea.
Alcuni degli studenti intervenuti ricordano con piacere il periodo in cui il prof. Grossi teneva le lezioni. Ilaria Petrazzuolo e Antonino Gibboni sono due laureandi che hanno sostenuto con lui l’esame di Storia del Diritto Medievale. “Siamo qui sia per avere diritto ad un punto sulla tesi, ma soprattutto per ascoltare la lezione di un vero esempio di cultura – hanno detto – Ormai siamo alla fine del nostro percorso universitario e, nel fare un bilancio di questi anni, crediamo che il prof. Grossi sia stato uno di quelli che più hanno dato alla nostra Facoltà. Non è un caso che abbiamo avuto entrambi trenta e lode all’esame!”.
Durante gli incontri successivi, altri studiosi approfondiranno diversi aspetti del Diritto, analizzandolo in ogni suo settore: dal Diritto civile a quello penale, amministrativo, fino alle nuove problematiche giuridiche che nascono oggi nell’epoca di internet. Così come per i primi cinque cicli, anche questa serie di lezioni verrà raccolta nella collana della Facoltà di Giurisprudenza, pubblicata dall’Editoriale Scientifica.
Anna Maria Possidente