C’è chi con franchezza si sbilancia in previsioni e speranze, molti si trincerano dietro un cauto ‘no comment’. Non è ancora iniziata la campagna elettorale per la designazione del successore di Claudio Quintano alla guida dell’Università Parthenope ma si inizia a discutere tra i corridoi, a chiedersi cosa dovrà fare, su cosa dovrà puntare e da dove dovrà partire il nuovo Rettore. Sicuramente quello che ne emerge è un Ateneo dal capitale giovane che ha voglia di lanciare sfide per il futuro e di crescere ancora di più sul territorio campano sfruttando al meglio le sue sedi e la sua storia.
“Una spinta va data alla ricerca, alla qualità delle produzioni scientifiche, all’internazionalizzazione e all’attrattività per gli studenti – afferma la prof.ssa Maria Luisa Iavarone, docente del Dipartimento di Scienze Motorie – Questo credo sia un punto su cui soffermare la nostra attenzione, perché un Ateneo che non potenzia la sua attrattività, muore. Potenziare significa ricordare la nostra storia, le origini di questo Ateneo, e coglierne gli elementi particolari per potenziarli. Noi viviamo di didattica e di ricerca e al nostro interno ci sono delle isole di eccellenza scientifica, che però non dialogano tra di loro. C’è la necessità di un maggiore equilibrio e più dialogo tra i Dipartimenti”. Il concetto di equilibrio tra le diverse realtà dell’Ateneo è espresso da più voci. Va ricordato che Dipartimenti come quelli di Economia o di Giurisprudenza hanno numeri di studenti sicuramente più elevati rispetto ad altri, con un relativo carico didattico maggiore per i docenti afferenti. C’è la necessità, sottolinea la prof.ssa Iavarone, di valorizzare le peculiarità di ogni settore: “Il placement studenti e i rapporti con le aziende sono un aspetto da mettere in agenda. I ragazzi devono iscriversi da noi perché sanno che qui si laureeranno bene e che avranno un buon placement. La nostra missione è formare buoni laureati, che restino a lavorare qui in Campania per poter portare ricchezza alla nostra regione. Per questo valorizzare le nostre peculiarità è essenziale”. E cita qualche esempio: ad Economia andrebbe incentivato il percorso relativo al settore marittimo rinsaldando i rapporti con le compagnie crocieristiche, il trasporto navale e il terminal portuale; a Scienze Motorie andrebbero intensificati i contatti con “la rete che viene creata attorno ai nostri laureati, i quali sono proiettati nel circuito dell’assistenza e della cura nei settori sportivi e scolastici: associazioni sportive ed extrascolastiche per attività ludico motorie, centri per la riabilitazione”; a Scienze e Tecnologie “si sta facendo un grande lavoro di ricerca sull’inquinamento marino”.
Le sfide non sono poche e il nuovo Rettore “dovrà avere uno sguardo a lungo raggio, buone capacità di programmazione, dovrà essere supportato da una forza compatta in Ateneo per poter prendere quelle decisioni che, anche se impopolari a stretto giro, risultino giuste a lungo termine”, dice il prof. Luigi D’Onofrio, docente del Dipartimento di Studi Economici e Giuridici. Sottolinea: “Le difficoltà che sta vivendo il nostro Ateneo sono condivise da tante università: bisogna riuscire a barcamenarsi tra le richieste del Governo, con decreti attuativi della Riforma che ancora cambiano gli scenari, e la carenza di fondi per ricerca, reclutamento e diritto allo studio che sono sempre più esigui e spesso vanno cercati fuori”.
Tutti fattori che hanno inciso sul posizionamento della Parthenope nelle varie graduatorie sugli Atenei italiani, criticate da più fronti per l’iniquità dei criteri di valutazione adoperati. “Mi aspetto che questa Università si possa riprendere dalla situazione in cui ci troviamo nelle classifiche”, afferma il prof. Giorgio Liguori, docente del Dipartimento di Scienze Motorie. Non si può parlare di università “senza il binomio ricerca e formazione”. Il prof. Liguori auspica “che chiunque assumerà la guida del Parthenope abbia una leadership condivisa e forte, spirito di servizio per lavorare a tempo pieno per la risalita di questa università”. Il Rettore “è una figura di gestione che, sia sul piano delle relazioni tra strutture che nei rapporti umani tra i singoli, deve saper unire l’Ateneo”.
Quello che si chiede è anche una figura che sappia ascoltare le varie voci presenti in Ateneo, che sappia accogliere anche le istanze provenienti ‘dal basso’. Si sollecita inoltre attenzione agli spazi ed ai servizi offerti dall’Ateneo.
“Un migliore coordinamento per l’utilizzo delle sedi, come ad esempio quella di Palazzo Pakanowsky, darebbe la possibilità di offrire migliori servizi negli spazi comuni e più visibilità alle tante iniziative organizzate in Ateneo. Nonostante una vivace attività congressistica e seminariale, rivolta anche alla cittadinanza, spesso non viene dato il giusto risalto agli eventi per difetti di comunicazione che possono essere superati attraverso una migliore interazione tra i servizi”, fa presente la prof.ssa Carla Pansini, docente del Dipartimento di Giurisprudenza.
“La Parthenope in passato ha investito molto nelle strutture offrendo agli studenti sedi di gran pregio. Dopo lo slancio iniziale, però, uno stop ha inciso sulla vivibilità delle strutture – commenta l’economista aziendale Concetta Metallo – Oggi ci troviamo in aule spesso sovraffollate. C’è stata una crescita del numero di studenti in alcuni Dipartimenti, ma non è seguito un adeguamento delle aule. Io mi trovo di frequente a fare lezione in aule stracolme. È una questione che il nuovo Rettore dovrebbe affrontare, così come quella della mensa, la cui assenza comporta disagi soprattutto per gli studenti fuori sede. Insomma, va prestata maggiore attenzione ai nostri ragazzi e ai servizi che dobbiamo loro offrire per accoglierli nel modo giusto e consentire un sereno percorso di studi”.
Valentina Orellana
“Una spinta va data alla ricerca, alla qualità delle produzioni scientifiche, all’internazionalizzazione e all’attrattività per gli studenti – afferma la prof.ssa Maria Luisa Iavarone, docente del Dipartimento di Scienze Motorie – Questo credo sia un punto su cui soffermare la nostra attenzione, perché un Ateneo che non potenzia la sua attrattività, muore. Potenziare significa ricordare la nostra storia, le origini di questo Ateneo, e coglierne gli elementi particolari per potenziarli. Noi viviamo di didattica e di ricerca e al nostro interno ci sono delle isole di eccellenza scientifica, che però non dialogano tra di loro. C’è la necessità di un maggiore equilibrio e più dialogo tra i Dipartimenti”. Il concetto di equilibrio tra le diverse realtà dell’Ateneo è espresso da più voci. Va ricordato che Dipartimenti come quelli di Economia o di Giurisprudenza hanno numeri di studenti sicuramente più elevati rispetto ad altri, con un relativo carico didattico maggiore per i docenti afferenti. C’è la necessità, sottolinea la prof.ssa Iavarone, di valorizzare le peculiarità di ogni settore: “Il placement studenti e i rapporti con le aziende sono un aspetto da mettere in agenda. I ragazzi devono iscriversi da noi perché sanno che qui si laureeranno bene e che avranno un buon placement. La nostra missione è formare buoni laureati, che restino a lavorare qui in Campania per poter portare ricchezza alla nostra regione. Per questo valorizzare le nostre peculiarità è essenziale”. E cita qualche esempio: ad Economia andrebbe incentivato il percorso relativo al settore marittimo rinsaldando i rapporti con le compagnie crocieristiche, il trasporto navale e il terminal portuale; a Scienze Motorie andrebbero intensificati i contatti con “la rete che viene creata attorno ai nostri laureati, i quali sono proiettati nel circuito dell’assistenza e della cura nei settori sportivi e scolastici: associazioni sportive ed extrascolastiche per attività ludico motorie, centri per la riabilitazione”; a Scienze e Tecnologie “si sta facendo un grande lavoro di ricerca sull’inquinamento marino”.
Le sfide non sono poche e il nuovo Rettore “dovrà avere uno sguardo a lungo raggio, buone capacità di programmazione, dovrà essere supportato da una forza compatta in Ateneo per poter prendere quelle decisioni che, anche se impopolari a stretto giro, risultino giuste a lungo termine”, dice il prof. Luigi D’Onofrio, docente del Dipartimento di Studi Economici e Giuridici. Sottolinea: “Le difficoltà che sta vivendo il nostro Ateneo sono condivise da tante università: bisogna riuscire a barcamenarsi tra le richieste del Governo, con decreti attuativi della Riforma che ancora cambiano gli scenari, e la carenza di fondi per ricerca, reclutamento e diritto allo studio che sono sempre più esigui e spesso vanno cercati fuori”.
Tutti fattori che hanno inciso sul posizionamento della Parthenope nelle varie graduatorie sugli Atenei italiani, criticate da più fronti per l’iniquità dei criteri di valutazione adoperati. “Mi aspetto che questa Università si possa riprendere dalla situazione in cui ci troviamo nelle classifiche”, afferma il prof. Giorgio Liguori, docente del Dipartimento di Scienze Motorie. Non si può parlare di università “senza il binomio ricerca e formazione”. Il prof. Liguori auspica “che chiunque assumerà la guida del Parthenope abbia una leadership condivisa e forte, spirito di servizio per lavorare a tempo pieno per la risalita di questa università”. Il Rettore “è una figura di gestione che, sia sul piano delle relazioni tra strutture che nei rapporti umani tra i singoli, deve saper unire l’Ateneo”.
Quello che si chiede è anche una figura che sappia ascoltare le varie voci presenti in Ateneo, che sappia accogliere anche le istanze provenienti ‘dal basso’. Si sollecita inoltre attenzione agli spazi ed ai servizi offerti dall’Ateneo.
“Un migliore coordinamento per l’utilizzo delle sedi, come ad esempio quella di Palazzo Pakanowsky, darebbe la possibilità di offrire migliori servizi negli spazi comuni e più visibilità alle tante iniziative organizzate in Ateneo. Nonostante una vivace attività congressistica e seminariale, rivolta anche alla cittadinanza, spesso non viene dato il giusto risalto agli eventi per difetti di comunicazione che possono essere superati attraverso una migliore interazione tra i servizi”, fa presente la prof.ssa Carla Pansini, docente del Dipartimento di Giurisprudenza.
“La Parthenope in passato ha investito molto nelle strutture offrendo agli studenti sedi di gran pregio. Dopo lo slancio iniziale, però, uno stop ha inciso sulla vivibilità delle strutture – commenta l’economista aziendale Concetta Metallo – Oggi ci troviamo in aule spesso sovraffollate. C’è stata una crescita del numero di studenti in alcuni Dipartimenti, ma non è seguito un adeguamento delle aule. Io mi trovo di frequente a fare lezione in aule stracolme. È una questione che il nuovo Rettore dovrebbe affrontare, così come quella della mensa, la cui assenza comporta disagi soprattutto per gli studenti fuori sede. Insomma, va prestata maggiore attenzione ai nostri ragazzi e ai servizi che dobbiamo loro offrire per accoglierli nel modo giusto e consentire un sereno percorso di studi”.
Valentina Orellana