“Economia è una Facoltà per persone sveglie, motivate e curiose!” afferma il Preside Achille Basile, matematico e docente di lunga data presso una Facoltà che, sostiene, “non è per tutti, perché da un lato fornisce uno spettro di conoscenze multidisciplinare, ma dall’altro richiede una curiosità e una vivacità intellettuale non indifferenti per essere in grado di recepirlo”.
Idee chiare e passione per le materie economiche (ma non solo) sono elementi indispensabili per avvicinarsi all’universo sconfinato di teorie, grafici, formule, studio di fenomeni, analisi e problem-solving che rappresenta e offre la Facoltà di Economia nel suo insieme. Cinque i Corsi di Laurea triennale: Economia Aziendale (CLEA), Economia e Commercio (CLEC), Economia delle Imprese finanziarie (CLEIF), Statistica (CLAS) – interfacoltà con Scienze Politiche – e Scienze del Turismo a indirizzo manageriale (STIM) – interfacoltà con Lettere, è l’unico a numero chiuso – per un totale di 20 esami ciascuno, eccetto gli ultimi due che ne prevedono 18. Nove i Corsi di Laurea Magistrale per chi volesse proseguire gli studi, anche se il primo ciclo è considerato a tutti gli effetti un titolo finito per il mercato del lavoro. Così si presenta, in sintesi, l’offerta formativa di Economia, adeguata l’anno scorso al D.M. 270 e le cui lezioni inizieranno la terza settimana di settembre. “Dall’anno accademico 2009/2010 saranno attivati anche secondo e terzo anno delle lauree 270 – annuncia Basile – allo scopo di rendere più agevole il passaggio dall’ordinamento 509”.
Ma per chi si iscrive al primo anno? L’offerta formativa è rimasta inalterata così come il test di valutazione che precede l’immatricolazione on-line e aiuta gli studenti a orientarsi. “Si tratta di un test che non preclude assolutamente l’iscrizione – precisa il Preside – ma fornisce una valutazione comparativa tra i requisiti in possesso dell’immatricolando e quelli richiesti a uno studente-tipo della Facoltà di Economia. Nel caso emerga un divario significativo tra i termini del confronto, viene spesso consigliato un approfondimento e-learning tramite la piattaforma Federica (www.federica.unina.it) per colmarlo”. Niente paura, dunque, se il test on-line non dà risultati confortanti: metodo, disciplina, organizzazione e curiosità consentono di recuperare e di diventare un ottimo studente di Economia.
Idee chiare e passione per le materie economiche (ma non solo) sono elementi indispensabili per avvicinarsi all’universo sconfinato di teorie, grafici, formule, studio di fenomeni, analisi e problem-solving che rappresenta e offre la Facoltà di Economia nel suo insieme. Cinque i Corsi di Laurea triennale: Economia Aziendale (CLEA), Economia e Commercio (CLEC), Economia delle Imprese finanziarie (CLEIF), Statistica (CLAS) – interfacoltà con Scienze Politiche – e Scienze del Turismo a indirizzo manageriale (STIM) – interfacoltà con Lettere, è l’unico a numero chiuso – per un totale di 20 esami ciascuno, eccetto gli ultimi due che ne prevedono 18. Nove i Corsi di Laurea Magistrale per chi volesse proseguire gli studi, anche se il primo ciclo è considerato a tutti gli effetti un titolo finito per il mercato del lavoro. Così si presenta, in sintesi, l’offerta formativa di Economia, adeguata l’anno scorso al D.M. 270 e le cui lezioni inizieranno la terza settimana di settembre. “Dall’anno accademico 2009/2010 saranno attivati anche secondo e terzo anno delle lauree 270 – annuncia Basile – allo scopo di rendere più agevole il passaggio dall’ordinamento 509”.
Ma per chi si iscrive al primo anno? L’offerta formativa è rimasta inalterata così come il test di valutazione che precede l’immatricolazione on-line e aiuta gli studenti a orientarsi. “Si tratta di un test che non preclude assolutamente l’iscrizione – precisa il Preside – ma fornisce una valutazione comparativa tra i requisiti in possesso dell’immatricolando e quelli richiesti a uno studente-tipo della Facoltà di Economia. Nel caso emerga un divario significativo tra i termini del confronto, viene spesso consigliato un approfondimento e-learning tramite la piattaforma Federica (www.federica.unina.it) per colmarlo”. Niente paura, dunque, se il test on-line non dà risultati confortanti: metodo, disciplina, organizzazione e curiosità consentono di recuperare e di diventare un ottimo studente di Economia.
Il primo anno è cruciale
Il primo anno è davvero cruciale: si viene catapultati in una realtà completamente nuova, ‘da grandi’, coinvolgente e a volte caotica, ma l’importante è non perdere la bussola (anche perché, per arrivare alle aule T, dove si seguono i primi corsi, è facile perdersi!). Il primo impatto è con gli esami di Ragioneria ed Economia aziendale I, Diritto privato e Matematica per i primi due bimestri; Economia e gestione delle imprese, Storia economica e il temutissimo Microeconomia per i secondi due. E già dal primo anno, comune a CLEA, CLEC e CLEIF e con qualche differenza solo per STIM e CLAS, si percepisce il carattere multidisciplinare di questi studi: si spazia dalle materie puramente economiche, come la Micro, a quelle quantistiche (Matematica) e di stampo aziendale (Ragioneria) senza trascurare la Storia e il Diritto, altrettanto fondamentali perché, per comprendere il funzionamento dei mercati e la teoria economica generale, non si può prescindere dallo studio delle teorie passate e delle regole. “Chi sceglie una Facoltà come Economia va a studiare qualcosa di concreto, attuale e riconoscibile in tutti gli aspetti della nostra quotidianità, e deve avere sia la capacità di utilizzare strumenti matematico-quantitativi per misurare i fenomeni sia la capacità di filosofeggiare per interpretarli”, afferma Basile. Ciò vale anche per un indirizzo come Scienze del Turismo, che non va considerato banalmente “una variante di Economia aziendale”, perché non insegna solo a gestire un’impresa turistica ma a promuovere un territorio, di cui si devono conoscere storia, arte, cultura e lingua. Di qui la decisione di attivare un numero chiuso, con 460 posti disponibili e test d’ingresso di cultura generale previsto per la prima metà di settembre (il bando è di prossima pubblicazione sui siti www.unina.it e www.stim.unina.it). La completezza e la multidisciplinarietà di questi studi sono un punto di forza e al contempo di debolezza secondo il Preside, perché “spesso non si regge il peso di uno studio così impegnativo ad ampio spettro e ci si perde o addirittura si abbandona. Il segreto è non perdere tempo al primo anno e non farsi distrarre dalla novità delle lezioni e della vita universitaria: è importante studiare seriamente da subito”. In effetti, la sede di Monte S. Angelo assomiglia molto a un campus universitario e si ha subito la sensazione di essere entrati in un altro mondo, ricco di persone nuove, strutture mastodontiche e simili a labirinti, spazi verdi, aule enormi e incredibilmente affollate (soprattutto al primo anno). Oltre a questo, ciò che cambia, e che è bene recepire da subito, è anche l’impostazione dello studio a casa e in aula, la modalità di svolgimento delle lezioni, la serietà di alcuni argomenti, l’estrema attualità di altri. Sveglia! “Bisogna lavorare sodo dal primo giorno, altrimenti non si riescono a dare esami a gennaio e febbraio e ci si portano appresso delle zavorre di cui è difficile liberarsi” è il consiglio del Preside.
Marzia Parascandolo
Marzia Parascandolo