Il prof. Varano in pensione anticipata

“L’Università non è più quella di una volta, non riconosco più questo ambiente e, dunque, ho pensato non ne valesse più la pena. Vado in pensione”. Carenza di stile, comportamenti scorretti – fa intendere –, mancanza di rispetto per le Scuole scientifiche e i Maestri, e di quelle regole non scritte (?!) che hanno caratterizzato la vita degli atenei per decenni. E poi: “le lauree triennali che non funzionano, questo 3+2 ha enormi lacune, – le troppe riforme hanno danneggiato l’Università- ”. “Abbiamo ricercatori di livello mondiale che non troveranno mai spazio in questa università. Non ci sono fondi per la ricerca universitaria” e per le chiamate di giovani di qualità. “Le facoltà non hanno più un euro, neppure per la manutenzione ordinaria”. “I ragazzi della scuola superiore ci arrivano sempre più ignoranti”. Dunque? “Dal primo novembre sono in pensione. Ci ho pensato molto e non torno indietro. Uno fa le cose se si diverte, quando non mi diverto più preferisco lasciare”. A parlare non è un docente qualsiasi, ma un caposcuola, un professore da sempre impegnato nella politica accademica del Federico II, e fra i Maestri riconosciuti delle discipline Biologiche in Italia: il prof. Lorenzo Varano, professore ordinario di Anatomia Comparata, 65 anni compiuti a febbraio, da 40 docente universitario, esperto di “Citofisiologia delle ghiandole endocrine dei vertebrati”, già coordinatore nazionale di un progetto del Murst, una vita accademica tutta tra Napoli e Cosenza, ed a Benevento dove ha fatto parte del Comitato Ordinatore che ha costituito la Facoltà di Scienze Biologiche all’Università del Sannio, – “realizzata con il prof. Paolo De Luca” tiene a precisare, – quindi per 9 anni Presidente del Corso di Laurea di Scienze Biologiche al Federico II, per 6 anni Direttore del Dipartimento di Biologia Evolutiva e Comparata, quindi Presidente dell’Edisu Napoli 1 dal 2002 al 2006, per nomina del Rettore Guido Trombetti. Insomma, non un professore qualsiasi.
Ci sono anche delle voci che sono corse negli ultimi mesi addotte da qualcuno fra gli altri motivi dell’abbandono: un concorso per ricercatore (Bio 06) denunciato dal prof. Francesco Angelini (anche lui ha avviato la pratica per il pensionamento con due anni di anticipo, però qualche settimana fa l’ha ritirata) di essere a rischio di ‘già deciso’. “Mi pesa moltissimo questo mio sacrificio (la pensione anticipata, n.d.r.), ma non voglio essere corresponsabile di ammazzare la speranza e le aspettative di chi merita e si impegna dando tutto di se stesso” aveva scritto Angelini ai primi di giugno in una lettera ai “ricercatori precari del gruppo Bio 06”, che perciò invitava alla massima partecipazione per rompere i giochi. Conseguenza di questa forte protesta: la prof.ssa La Forgia si è dimessa da componente la Commissione del concorso. 
Altra ipotesi di stanchezza di Varano – stando ai si dice – le elezioni per il Dipartimento di Biologia, che hanno visto prevalere il prof. Luciano Gaudio sulla prof.ssa Vincenza La Forgia (45 a 30 i voti). Varano risponde così: “al concorso per ricercatore non c’era nulla di scorretto, anche se non mi è piaciuto un certo comportamento”. “Sulle elezioni per il Direttore io non facevo parte della competizione”, del resto la richiesta di pensionamento era di luglio e le elezioni di settembre.
“L’Università oggi 
è demotivante”
Questi argomenti (forse), accordi non rispettati e i motivi che evidenziavamo all’inizio l’hanno portato, ad “appena” 65 anni, a prepensionarsi dall’Università? Eppure, ci sono suoi colleghi che a 72, o 75 anni, bisogna costringerli, altrimenti non mollano la poltrona accademica. “Un problema loro –risponde-. Io se non mi diverto più lascio. Ho tra i 65 e i 66 anni, per fortuna, fisicamente, sto bene e ho tanti interessi: le barche, il mare che amo moltissimo, mi piace leggere e di tanto in tanto scrivo qualcosa, ho due figli ormai grandi. Ho insomma tanto da fare. Il mio indirizzo passa da via Mezzocannone 8, al porto di Castellammare di Stabia”. “E poi, per tanti versi, lo stato attuale dell’Università è demotivante”. Chiediamo: alla Presidenza dell’Edisu Federico II lei fu indicato dal Rettore Trombetti. Il Rettore ha cercato di farle cambiare idea? “Sì. Ha cercato di trattenermi. Ma ho deciso di andare avanti nelle mie intenzioni”. Fra le reazioni quella del prof. Francesco Angelini. “La decisione del prof. Varano ha sorpreso tutti. Ma lo scoramento per lo stato in cui versa l’università – carenza di fondi, blocco dei concorsi, blocco della ricerca, riforme confusionarie – sta colpendo molti di noi. Credo che nel giro di un paio d’anni andremo in pensione in 6-7 accademici, solo a Biologia. Ma di ricambio non si vede l’ombra, mentre sono molti i giovani brillanti e meritori che attendono. Disattendere queste istanze è un colpo grave al progresso della scienza ed alla crescita del nostro paese”.
A febbraio 2008, andrà in pensione anticipata, anche qui ‘per finita vocazione’, il prof. Aldo Cinque, di Geologia. 
Paolo Iannotti
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